Milano | Isola – Cantiere “Rasoio”: primi di ottobre 2019

Aggiornamento dal cantiere del “Rasoio” come viene chiamato affettuosamente dai milanesi l’edificio di Unipol SAI di via de Castillia e via Confalonieri all’Isola. 

Oramai il cantiere è in fase conclusiva e i lavori proseguono soprattutto negli interni e al piano terra. Il cortile e il fronte giardino su via de Castillia.

La facciata a velette in vetro, ci piace, anche se speravamo in qualcosa di migliore. I locali tecnici in sommità sono stati “nascosti” da paravento a griglia metallica.

Il Progetto Cmr ha recuperato questo stabile del gruppo Ligresti e cominciato nel 2010 (progetto del 2007) e interrotto dal 2013 per fallimento. Doveva diventare la nuova sede di Milano Assicurazioni su progetto di Valentino Benati e Federico Colletta, i quali avevano pensato ad un edificio di 14 piani dalla forma a botte in sommità che conferiva alla struttura una forma simile ad un “rasoio” da cui il soprannome.

La nuova veste, più discreta, sembra sicuramente più contemporanea e leggera, anche se il palazzo appare sempre e comunque un gigantesco muro.

Grazie alle foto di Valter Repossi possiamo vedere anche la zona del cantiere della corte che sarà coperta in parte da una struttura metallica ramificata dall’apparenza interessante.

Qui di seguito le immagini sul retro di via Confalonieri.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

6 commenti su “Milano | Isola – Cantiere “Rasoio”: primi di ottobre 2019”

  1. Il progetto precedente era veramente datato… sembra uscito dritto dritto dagli anni 80.

    Quello nuovo non sarà particolarmente “iconico”, com’è di moda dire adesso, ma ha almeno il pregio di conferire un minimo di leggerezza a quello che per il resto è solo uno scatolotto rettangolare.

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  2. Non mi stancherò mai di ripeterlo, è orribile. Un intervento pessimo.
    Tanto brutto da farmi preferite il precedente che è certamente datato e bruttissimo.

    Speriamo sia acquistato e demolito. Hanno già pronte le impalcature per intervenire.

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  3. A parte che il nome non ha più senso, dalle foto fa vomitare, quando lo vedi dal vero è leggermente meglio ma è veramente in economia, almeno è consolante vedere che a lucrare sui materiali non erano solo i Ligresti

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  4. Se parliamo puramente della copertura facciata, a me piaceva più il progetto precedente. Era un po’ fuori di testa ma aveva carattere (gli edifici bassi e il loro colore invece erano atroci)

    Comunque è una guerra tra poveri…brutti entrambi.

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  5. A parer mio, l’unico modo per migliorare di molto il progetto e’ inserire delle enormi fioriere su quelle lunghissime balconate. Darebbe in qualche modo un po’ di continuità’ al progetto del Bosco Verticale e acquisterebbe un po’ di coerenza con il contesto della zona..

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  6. Doverci passare tutti i giorni è una pugnalata. È terribile, sembra non finito, senza senso, senza proporzioni né idee. Per assurdo una copertura totalmente liscia che valorizzasse la struttura monolitica sarebbe stata più piacevole (avete presente l’attuale palazzo ricoperto di metallo in via Vittor Pisani? Ecco, sembra una scultura ed è solo un cantiere).
    Bastava poco: giocare sui colori di copertura, sui materiali, creare ritmo. Anche solo riprendere in facciata i materiali usati sui lati (dei tagli neri o grigi).
    No. Delle velette di vetro perfettamente trasparente che pare non siano bastati i soldi per chiudere la metà lasciata aperta.
    Mah.

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