Nel settembre scorso, il Comune aveva consegnato alla società CityLife l’impianto sportivo del velodromo Vigorelli. La società immobiliare che ha costruito le tre torri e le residenze nel nuovo quartiere, si occuperà anche della riqualificazione del Vigorelli, un’opera inserita negli oneri di urbanizzazione collegati alla costruzione del nuovo quartiere sorto al posto della vecchia fiera.
In questi giorni si è cominciato a mettere in cantiere l’impianto sportivo per la seconda fase dei lavori.
Durante la prima fase dei lavori, già consegnati, è stata ricostruita la pista per il ciclismo assieme al campo di gioco (utilizzato dalla squadra di football americano Seamen e dai giovani del rugby), inoltre era stato rinnovato l’impianto di illuminazione e rimessa a posto la copertura delle tribune.
La seconda fase del cantiere, invece, che parte in questi giorni, durerà un anno e prevede la sistemazione delle facciate, l’adeguamento dell’impianto anti-incendio, il rifacimento degli spogliatoi con nuovi arredi e la riqualificazione della palestra Ravasio. In ultimo sarà realizzata la pista per le bici e gli skate appena fuori dal velodromo. Sarà una pista coperta per poter ospitare anche gare. Sarà inoltre sistemata l’intero isolato con aree a verde e nuove alberature, in precedenza occupato da un orrendo parcheggio.
Così finalmente non vedremo più neanche quell’orrendo parcheggio selvaggio sul marciapiede attorno all’impianto, che era diventato consuetudine da anni ormai.
Un’operazione complessiva da nove milioni di euro.
Il velodromo Vigorelli fu costruito nel 1935 in seguito alla demolizione dell’antiquato velodromo Sempione (a sua volta costruito all’inizio del secolo) e con lo scopo di ridurre l’uso “ciclistico” del palazzo dello Sport di piazza VI Febbraio, che disponeva di una pista coperta da ciclismo smontabile. L’inaugurazione avvenne il 28 ottobre dello stesso anno, con la sponsorizzazione della Gazzetta dello Sport. Appena tre giorni dopo la sua costruzione, il ciclista Giuseppe Olmo vi stabilì il nuovo record dell’ora.
La pista è di 397,7 metri, con una larghezza di 7,50 m. La pendenza massima in curva è di 42 gradi. La pista è ricoperta con 72 chilometri di listarelle di pino di Svezia.
Quella spianata di asfalto implorava un po’ di attenzione… benissimo l’arrivo di verde e alberi!
Accanimento terapeutico. Andava demolito e ricostruito. Ma tanto si è capito l’andazzo: palazzi dignitosi in via Vigevano possono essere cancellati, ma guai a demolire mura di cinta a Porta Genova (manco fossero del pleistocene) e questo brutto velodromo.
Brutto sarà lei….
Parliamo di una pista gioiello di architettura, con caratteristiche uniche nel panorama delle piste che fanno del Vigorelli il Velodromo più importante e famoso al mondo.
Ancora oggi giungono praticanti e turisti da tutto il mondo per visitare quello che è considerato il simbolo mondiale del ciclismo.
Chi preferiva un centro commerciale al suo posto, non faticherà a comprarsi il dodicesimo iPhone altrove…
Unto for President! E’ un velodromo degli anni 30 perfettamente conservato ormai raro nel panorama occidentale e teatro unico di record. Si tratta di farlo vivere nel contesto moderno, aprendolo se possibile al quartiere e alla città più di quanto non fosse prima, ma è miope chi non vi vede un’eredità preziosa della cultura sportiva di massa del 900. Viva l’ignoranza! (cit.)
Sono d’accordo Utto for President e tu Amministratore delegato! Prendete in gestione questa perla aprendolo al pubblico e facendolo vivere nel contesto moderno.
A me va bene tutto basta che il comune non continui a sperperare soldi su questa struttura. Ci sono ben altre priorità.
Ma qui la colpa è soprattutto di chi ha impedito di ammodernarlo con mille vincoli.
Ma magari!
Sicuramente sarebbe più facile far tornare i conti ed evitare sprechi di soldi pubblici…
Ps: vincoli sono serviti per impedire l’abbattimento deciso per far spazio al milionesimo centro commerciale, bene così.
Il Velodromo gestito dai ciclisti e dagli amanti del Football americano, senza oneri per il Comune!
Credo che al 95% dei Milanesi interessasse di più un Museo di Arte Contemporanea che il ciclismo su pista o uno sport che piace solo agli statunitensi!
Credi male…
vergognati!
Il problema è che non si è ancora capito a che servano tutti questi milioni di euro spesi sul Vigorelli.
Le partite ufficiali di Rugby non si possono fare perchè è corto, la pista da ciclismo è un oggetto di antiquariato sotto tutela e non una cosa attuale, il football Americano attrae forse 800 persone.
Uno potrebbe dire, che meglio avercelo che non avercelo.
Peccato che tutto questo accanimento terapeutico sia stato finanziato cancellando il Museo di Arte Contemporanea a Citylife e spostando sul Velodromo molti dei fondi.
La pista da ciclismo è così poco attuale che l’ottobre scorso ci si sono svolti i Campionati Regionali e due anni fa i Campionati Italuani Assoluti.
Il campo da Rugby non ci sta ma c’è un campo di Football americano dove giocano le due squadre cittadine.
Per il Vigorelli non è stato cancellato nessun museo perché fondi per il Velodromo erano già stati stanziati da oneri di urbanizzazione, anzi col cambio di direzione dal progetto originario ne sono stati risparmiati tanti…
Ps: articolo comunque pieno di imprecisioni, l’impianto di illuminazione non è stato rifatto, si chiamano listelli e non listarelle e sono di avete rosso della Val di Fiemme, non è più Pino siberiano della Scandinavia dal bombardamento durante la seconda guerra mondiale…
Per Olimpiadi e Mondiali la pista di un Velodromo deve essere da 250 metri, ma per i Campionati giovanili o italiani puoi usare anche le vecchie lunghezze fino a 500 metri, fuori standard attuali. E’ anche scoperto, non a caso negli anni 70 ne avevamo costruito uno più adatto e moderno, poi crollato per neve.
Ci giocano anche le squadre Milanesi di Football Americano.
A me sembra un elefante nel deserto, ma è sicuramente meglio di niente
Il Museo di Arte Contemporanea fu invece cancellato per spostare parte dei fondi al Vigorelli. Questo è un fatto.
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/13_aprile_20/citylife-comune-cancella-museo-arte-contemporanea-212753548835.shtml
Per Mondiali ed Olimpiadi è prevista la deroga per impianti di particolare valore storico (e sfido chiunque a dimostrare che il Vigorelli non lo sia), dopodiché sono manifestazioni che si svolgono una tantum quindi non possono essere discriminanti nelle scelte.
I velodromi coperti sono comodi ma la cosa che nessuno dice Mainard è che rispetto a quelli aperti costano molto di più in spese di gestione (esempio riscaldamento d’inverno e aerazione d’estate), quindi sono adatti per l’attività d’Elite ma difficili da mantenere per l’attività di base. Difatti anche il Velodromo olimpico di Londra (il più avveniristico al mondo) dopo il primo anno di attività è stato chiuso e aperto solo per l’attività d’Elite, mentre l’attività di base si svolge allo storico Velodromo di Herne Hill.
Che ci giochi anche il Football era stato scritto nel precedente commento, l’attuale struttura del Vigorelli permette la convivenza tra discipline differenti e la multidisciplinarietà è alla base della sostenibilità economica di ogni impianti oggigiorno.
Ps: notizie false e tendenziose, l’articolo risale alla Giunta Pisapia e parla delle penultime decisioni (zio costo dell’intervento al Vigorelli non è quello ad esempio) ma il restauro del Vigorelli era stato stanziato ben prima.
semplicemente falso.
Pisapia ha cancellato il Museo di Arte Contemporanea spostando i soldi sul Vigorelli. Questo è un fatto.
Una porcheria, la posta per il ciclismo non la usa più nessuno..dovevano fare uno stadio da rugby e calcio
Lo usano i Seamen che sono la squadra italiana di football più forte in assoluto, l’unica in grado di potersi fare un nome in Europa… Ma ovviamente serviva un altro stadio di calcio, visto che a Milano di calcio non ce n’è abbastanza. Ma fatemi il favore
La pista è utilizzata ogni settimana e lo scorso ottobre vi si sono svolti i campionati regionali.
La pista è un gioiello unico in tutto il mondo, campi da calcio ce ne sono ovunque e di impianti per il rugby ne puoi fare ovunque altrove…
Nessuno mette in dubbio che ci siano ciclisti che amano la pista del Vigorelli e che sia giusto che ci sia.
Quello che lascia l’amaro in bocca è che per consentirgli di avere una pista, i Milanesi abbiano rinunciato al Museo di Arte Contemporanea.
Come scritto sopra, gli stadi del Rugby li puoi fare altrove ed infatti altrove ce ne sono. Ma il Lanfranchi di Parma (per fare un esempio) la Federazione se l’è preso in gestione e ne ha pagato la ristrutturazione….
Caro Unto siamo brutti in tre, tu, io e il Vigorelli. Ma sono sicuro che c’erano modi migliori di spendere soldi della collettività per una struttura non più adeguata.
Certamente sarebbe stato meglio investire nel museo
Pazienza resterà sotto utilizzato e a carico del Comune. Questo hanno stabilito i nostri amministratori, fino al prossimo restauro.
No, no, siamo brutti io e te, il Vigorelli sicuramente no visto che ha la pista più bella della storia del ciclismo e il campo da Football più bello d’Italia.
La struttura è assolutamente adeguata, di non adeguato ci sono solo i commenti di chi non sa le cose…
Ma smettila ..la pista del ciclismo la potevano spostare da qualche altra parte…non va nessuno a vederlo il ciclismo su pista…