Vi proponiamo un piccolo aggiornamento fotografico di inizio anno dal Nuovo Campus della Bocconi a Porta Lodovica, oramai a buon punto. Qui un nostro precedente articolo.
Le foto serali di Valter Repossi mostrano la leggerezza delle facciate degli edifici progettati dai giapponesi Sanaa.
Nello specifico possiamo vedere l’edificio R, che affaccia su viale Toscana. Verrà qui inaugurata la nuova piscina olimpionica (50 mt), 1 piscina da allenamento (25 mt), 1 running track sopraelevato da 200 mt, 3.500 mq di spazio fitness e 2 campi da allenamento di basket/volley. L’intero complesso sportivo, oltre ad essere usufruibile dagli studenti potrà essere liberamente usato anche dai cittadini.
Il rivestimento esterno è stato realizzato utilizzando delle pensiline mobili di grigliato metallico abbinate a elementi frangisole, limitando cosi l’eccessivo accumulo di calore, permettendo, tuttavia, alla luce del giorno di filtrare naturalmente. L’intero complesso è stato pensato in maniera tale da integrarsi perfettamente con il contesto urbano circostante, ricordando, in maniera ampiamente rivisitata, le case di ringhiera della “vecchia” Milano. Gli edifici, infatti, si chiudono su se stessi formando al centro delle corti.
Foto Valter Repossi.
ma la parte di progetto che coinvolge l’apertura del naviglio in via Castelbarco è stata eliminata?
Fa cagare anche di notte, tra l’altro la piscina immagino che servirà ai poveracci che fanno la fila all’attattiguo Pane Quotidiano.
“L’intero complesso è stato pensato in maniera tale da integrarsi perfettamente con il contesto urbano circostante, ricordando, in maniera ampiamente rivisitata, le case di ringhiera della “vecchia” Milano. Gli edifici, infatti, si chiudono su se stessi formando al centro delle corti”
parliamone eh…
spazio fitness = palestra
running track = pista di atletica
basket = pallacanestro
volley = pallavolo
E meno male che non hanno scritto Building R
nel 700.mo anniversario, Dante ringrazia.
A me piace, ci ho fatto anche un giro in bici qualche mese fa e anche se ha troppo poco verde è molto meglio del blocco di cemento che hanno fatto in Bligny.
bisognerebbe chiudere almeno una parte di via sarfatti e una di via bocconi alle auto per renderlo davvero “Americano.
Che bello l’efferro col buio! Davvero inaspettato e molto delicato, come spesso sanno fare i giapponesi. Bello, uno dei migliori acquisti per Milano degli ultimi anni, secondo me.
trovo assurdo che in un blog di appassionati d’architettura si possano utilizzare termini dispregiativi per uno dei pochi progetti milanesi dal respiro internazionale.
Il complesso è meraviglioso, di giorno e di notte.
La pelle cambia spesso forma e colore a seconda di come la luce la colpisce, rivelandosi più leggera o meno a seconda delle ore del giorno.
Proprio perché appassionati di architettura possiamo dircelo che il complesso per quanto bellissimo non dialoga con niente e con le case di ringhiera c’entra come qualsiasi palazzo con un cortile al centro? A me piace più dell’edificio su viale Bligny ma è innegabile che quello dialoghi con lo spazio circostante questo no.
Poi se vogliamo possiamo anche dire altre cavolate tipo che la Bocconi ha costruito l’intero quartiere con edifici architettonicamente coordinati…
è il building piu’ interestening degli ultimi 50 years….in Milano.
Giappone-Italia: 20 a zero. E chapeau alla Bocconi che capisce cosa significhi investire nei talenti internazionali. Solo cosi’ si può’ andare avanti: Scommettere su talenti, investimenti di qualità e servizi per una moltitudine di utenti. L’estetica è importante ma bisogna ripartire da progetti etici. Chi specula e sperequa pensando solo ai ricchi oligarchi russi e ai magnati del petrolio non ha capito niente…le città sono reti non arcipelaghi.