“Penso che finché in particolare l’Inter non chiarirà il suo destino per noi le cose devono essere necessariamente ferme”. Così il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto, a margine della commemorazione in piazza Scala per le vittime del Covid, se la giunta si esprimerà sul progetto del nuovo stadio di San Siro entro la scadenza del mandato.
“Il punto è, e lo voglio dire con chiarezza ai milanesi, che non stiamo parlando solo dello stadio ma stiamo parlando di un progetto in cui la metà dell’investimento è sullo stadio e la metà è su altre cose che portano a comporre il futuro di quell’area”, ha aggiunto. “Che vorrà dire che ci saranno presumo cinque o sei anni di lavoro. Io non è che posso affidare un quartiere della città per un così lungo periodo a realtà di cui non è certa la proprietà futura. Parlo con rispetto di Zhang però devono necessariamente chiarire il futuro della società, fino ad allora credo che sia logico fermarsi”.
Naturalmente le dichiarazioni del Sindaco hanno scatenato reazioni politiche da diverse parti, comprese quelle indignate dell’Inter. Certo è che se Zhang sarà costretto a vendere perché la casa madre Cina gli impone di disinvestire in occidente, come pare stia avvenendo per volontà di Xi Jin Ping, chi prenderà in mano la società si impegnerà ancora nel progetto? E soprattutto il problema è che le elezioni saranno ad ottobre: dubitiamo che potrà rimanere congelato fino ad allora. O si blocca definitivamente o si sblocca in qualche maniera.
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In quale maniera? Solo rispettando le regole e la volontà dei cittadini.
E, ricordami, quale sarebbe la volontà dei cittadini? Tenere S. Siro com’è, ammodernarlo, abbatterlo e costruirne uno nuovo a fianco, costruirne due, non costruirne alcuno e tornare a usare l’arena come stadio ori finale di Milano? Aspettiamo che le due società abbiano una proprietà chiara (per entrambe è meno cristallino che in passato e una sembra un po’ messa peggio nelle circostanze attuali)? Non sono certo che ci sia l’unanimita’ su una di queste proposte (o su un’altra non elencata qui).
Meglio aspettare che le squadre abbiano una proprietà chiara che chiarirsi su cosa vogliono i cittadini o i partiti della maggioranza prima delle elezioni 😉
Esatto, quindi che si faccia un referendum. Possiamo anche metterci assieme quello dei navigli che Sala si è casualmente dimenticato di fare.
Su quante decisioni dobbiamo chiedere la parola si cittadini: lo stadio, i Navigli, linee metropolitane future, piano parcheggi? Siccome poi per ognuno di questi argomenti le possibilità sono molteplici, la soluzione del referendum binario non è praticabile. Il referendum binario è di fatto l’elezione del sindaco (al secondo turno, a volte anche al primo, la corsa si riduce a due cavalli): quella scelta deve indirizzare le grandi decisioni per la città. Anche in direzioni che non possono necessariamente piacere a tutti
E’ lo stesso Sala che aveva caldeggiato il referendum sui navigli da accorpare alle Regionali passate. Difficile fare una scelta a riguardo visto che si è già inventato la scusa (l’Inter) per non doversi esprimere a favore o contro la demolizione in campagna elettorale.
Non c’era alcuna necessità di un nuovo referendum, già fatto nel 2011, quando gli elettori milanesi a stragrande maggioranza avevano chiesto all’amministrazione comunale di “procedere gradualmente alla riattivazione idraulica e paesaggistica del sistema dei Navigli milanesi sulla base di uno specifico percorso progettuale di fattibilità”. Un tratto di naviglio almeno si doveva aprire; era anche un impegno preso prima delle ultime elezioni. La democrazia è una cosa seria! In questo caso sembra piuttosto una presa in giro.
Ci vogliono 2 stadi a milano
Secondo me ci vogliono tre stadi come i razzi delle missioni Apollo
Buona idea
Non capisco perché l’inter si debba offendere
VOGLIAMO I 2 STADIIIIIII
Vogliamo i 2 stadi per clubbbb
già decisa prossima ventura fusione delle due squadre.
Per questo motivo parlano di uno stadio solo.
Saluti
Sala fa il furbo e usa la scusa dell’Inter per rimandare la questione a dopo le elezioni così da non doversi schierare apertamente durante la campagna elettorale.
Questo ormai e’ chiaro