Milano | Musocco Certosa – Cantiere Rotatoria vie Eritrea Palizzi: marzo 2021

Iniziati lo scorso agosto (2020) i lavori per la realizzazione di un nuovo sistema rotatorio all’intersezione tra le vie Palizzi e Eritrea in zona Parco Certosa a Musocco.

L’intento è quello di risolvere le criticità di tale intersezione viabilistica emerse nel corso degli anni (qui vi era già una rotatoria). La conclusione dei lavori, a suo tempo previsti all’interno del progetto complessivo di realizzazione del capolinea tranviario nello spazio antistante la Stazione Ferroviaria di Milano Certosa (2018), è prevista entro la fine di gennaio 2021. (fonte Blog Parco Certosa)

Tale intervento di riqualificazione urbanistica prevede, in particolare, la riduzione a senso unico di marcia del flusso veicolare in direzione Sud, per un tratto della via del Monaco, precisamente tra la nuova rotatoria “Palizzi-Eritrea” e l’ingresso/uscita Ovest del parcheggio del Superstore Esselunga.

Saranno da prevedere, tenendo anche conto del progetto della futura Metrotranvia “Certosa – Cascina Gobba”, nuove fermate di interscambio dei mezzi pubblici.

Qui di seguito un aggiornamento dei giorni scorsi. Cantiere ormai quasi a buon punto.

Come sempre, chi progettale aiuole non pensa che la gente si arrangia e crea un percorso più breve, e come si vede ancora ad aiuola da completare, si è formato un sentiero spontaneo per accede alla nuova fermata dei bus. Stesso difetto che abbiamo riscontrato la volta scorsa sull’altro lato. Staremo a vedere a cantare completato.

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6 commenti su “Milano | Musocco Certosa – Cantiere Rotatoria vie Eritrea Palizzi: marzo 2021”

  1. con la disposizione attuale delle sedi tranviarie e dei flussi di traffico il progetto appare sensato, non pare invece convincente l’integrazione della futura metrotranvia, a meno di non semaforizzare l’uscita dalla rotonda che non è proprio il massimo… vedremo.

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  2. “Come sempre, chi progettale aiuole non pensa che la gente si arrangia e crea un percorso più breve” verissimo, e vale anche per i percorsi ciclabili perché in questa città prima viene l’automobile, poi, dopo parecchie posizioni, i pedoni e i ciclisti, cittadini immancabilmente di serie C.
    Spiace moltissimo dirlo ma il cambio di passo è la svolta green tanto sbandierata io non la vedo.
    Sempre e sempre prima vengono le auto. I mini interventi di pedonalizzazione e sistemazione di qualche strada e parcheggio di superficie sono una goccia nel mare in una città indietro di 20-30 anni in tema di mobilità attiva.

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    • Mobilità “attiva”? Concetto interessante.

      Se prendo il tram sarà mobilità “passiva”, visto che mi lascio trasportare? E se invece uso la macchina è mobilità “attiva”, dato che guido io?

      Si potrebbe anche arguire che la mobilità sia “attiva” per definizione, dato che ti muovi. Altrimenti se non sei attivo in qualche modo, sei fermo.

      Quindi mobilità attiva chevvordì?

      Solo un divertissement mattutino eh, no offence.

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      • Consiglio una rapida ricerca su google, basta aprire google, scrivere nella casellina di testo “mobilità attiva” e farsi un’idea del significato dell’espressione leggendo almeno 3-4 link pertinenti al tema.
        Si scoprirà che l’espressione significa ogni forma di spostamento che non prevede l’uso di mezzi a motore. Attiva perché si fa movimento attivo, usando i propri muscoli, senza inquinare. È un tipo di mobilità da preferire e incentivare, modificando anche l’ambiente urbano, togliendo spazio e priorità ai mezzi che inquinano e uccidono e che impoveriscono la comunità.

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