Potenziamento del trasporto pubblico, alloggi e servizi per studenti, percorsi ciclabili e verdi, un sistema di piazze: è MoLeCoLa, il primo classificato al bando internazionale
Un centro di interscambio modello tra mobilità su ferro, trasporto pubblico e smart mobility, in grado di riconnettere le aree ad est e ovest della stazione della Bovisa; un insediamento complementare al campus universitario e al nuovo distretto tecnologico che il Politecnico di Milano realizzerà nell’area della Goccia; un progetto di comunità, dove gli abitanti e gli studenti rendono attivo l’insieme di nuovi edifici e servizi; un laboratorio, inteso come spazio pilota per testare nuove soluzioni tecnologiche. E’ in sintesi MoLeCoLa (Mobility, Learning, Community, Lab), il progetto per il Nodo Bovisa più apprezzato dalla Giuria della seconda edizione di Reinventing cities, il bando internazionale indetto dal Comune insieme a C40 che prevede l’alienazione o la costituzione del diritto di superficie di siti da destinare a progetti di rigenerazione urbana in chiave sostenibile.
La proposta è stata presentata da Hines con il supporto di Park Associati, Habitech, ESA Engineering, Bollinger+Grohmann, Mobility in Chain, Greencure, Irs – Istituto per la ricerca sociale, Schneider Electric, A2A calore e serivizi, Woodbeton e Ammlex.
Ora è in corso la valutazione di alcuni aspetti tecnici ed economici da parte di Comune di Milano e FNM S.p.A. per decidere se procedere all’aggiudica del bando su questa specifica area.
“La rigenerazione della Bovisa è uno dei tasselli strategici di Milano 2030 – dichiara l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran -. Parliamo di un quartiere dalle enormi potenzialità, caratterizzato da un vivace fermento culturale, sociale e una sempre più marcata vocazione universitaria. Lo sviluppo del Nodo, con il potenziamento della ferrovia e il recupero di aree dismesse, unitamente ai grandi progetti del Politecnico per l’ampliamento del Campus e la realizzazione di un parco di oltre 300mila mq, rappresentano una straordinaria opportunità per ricucire parti di territorio sconnesse e potenziare la stazione quale punto di riferimento per la mobilità, creando un collegamento forte lungo l’asse che da Porta Nuova e dallo Scalo Farini arriva a Mind e Cascina Merlata. Confidiamo quindi che si creino le condizioni per realizzare questo progetto”.
“Con in programma Reinventing Cities, vogliamo creare uno spazio virtuoso per la collaborazione pubblico-privata: dove il privato può interagire e collaborare con la città, tramite progetti ad alti standard ambientali che guardano alle comunità, alle sfide del territorio e che sono in linea con le strategie e l’ambizione di Milano per i prossimi anni. I progetti di Reinventing Cities valorizzano lo spazio pubblico e fungono da simbolo per il futuro che vogliamo nelle città – dichiara Costanza De Stefani, C40 Reinventing Cities Project Officer.
MoLeCoLa nasce dalla necessità di ricucire il tessuto urbano della città oggi diviso dal tracciato dei binari ferroviari. La stazione Bovisa diventa elemento chiave intorno al quale si snoda il nuovo distretto anche grazie alla realizzazione di 4 nuovi binari che aumenteranno la sua strategicità nel sistema ferroviario milanese. Da luogo di passaggio, attraversato ma non vissuto, l’area della stazione ferroviaria diventa un hub multimodale al centro di un nuovo quartiere vivo e attivo tutte le ore del giorno e tutti i giorni della settimana, attraverso la valorizzazione dello spazio pubblico e la creazione di piazze, giardini, percorsi ciclabili, aree verdi e più di 750 alberi, campi sportivi, dehors.
Il masterplan si sviluppa su un’area di circa 90mila mq lungo l’asse est-ovest e lungo l’asse nord-sud, creando un sistema diffuso di collegamenti e spazi pubblici nel quartiere. La connessione tra le aree di Bovisa e Villapizzone è garantita da due nuovi percorsi ciclopedonali: il primo corre lungo via Andreoli e attraversa trasversalmente il quartiere scavalcando la ferrovia parallelamente alla linea del tram per proseguire ad ovest lungo via Lambruschini; il secondo, più a nord, permette un ulteriore scavalcamento della ferrovia per la mobilità dolce, mettendo in diretta connessione il comparto MoLeCoLa con il nuovo sviluppo di Bovisa-Goccia.
Tre nuovi collegamenti si attivano inoltre lungo l’asse nord-sud, disegnando percorsi con caratteristiche di paesaggio e mobilità differenti: carrabile lungo via Bovisasca, una promenade ciclopedonale al centro del lotto e una camminata immersa nel verde nella fascia che costeggia la ferrovia. Un boulevard alberato collegherà inoltre le tre piazze che attiveranno una via urbana, unite tra loro da un viale alberato lungo il quale si estende la linea tramviaria insieme ad un percorso ciclopedonale. I tre ambienti hanno caratteristiche diverse: Piazza Alfieri è ripensata come uno spazio per organizzare attività temporanee sfruttando l’ampiezza dello spazio pubblico e la copertura in legno che permette di ospitare mercati e altre funzioni in ogni momento dell’anno; il piazzale della stazione è progettato come un nodo di interscambio tra tutte le diverse possibilità di mobilità offerte da MoLeCoLa – tram, pista ciclabile e velostazione, aree di parcheggio per monopattini e biciclette in sharing, stazione ferroviaria -, la piazza lungo via Lambruschini è invece concepita come una nuova porta di ingresso verso l’area a ovest della stazione, uno spazio dedicato agli studenti della sede di via La Masa e della nuova realtà della Goccia.
Il progetto prevede la realizzazione di due studentati e nuovi alloggi, con un’ampia offerta di soluzioni in affitto dedicate a studenti, giovani lavoratori o professionisti, anche per brevi periodi. Gli edifici si sviluppano a corte e sono collegati da ampie aree verdi, spazi giochi per i bambini, orti, spazi polivalenti e per lo sport. Ai piani terra vengono realizzati spazi di coworking, attività commerciali e servizi di vicinato, in un’ottica di città a 15 minuti. Nelle aree di proprietà di Ferrovienord è prevista la realizzazione del nuovo quartiere generale della società. Tutti gli edifici sono stati studiati con strutture interamente in legno, smontabili con ridotto impatto ambientale, dotati di sistema di teleriscaldamento e raffrescamento, pannelli fotovoltaici e tetti verdi.
MoLeCoLa è un distretto a vocazione prevalentemente pedonale, che promuove la mobilità elettrica fra i residenti, i lavoratori e i visitatori del quartiere tramite la predisposizione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli, parcheggi dedicati e altri incentivi. Il progetto è conforme alla certificazione LEED for Neighborhood, il protocollo di certificazione di sostenibilità che valuta non solo la prestazione energetica di un quartiere, ma anche l’utilizzo delle risorse idriche, l’impatto dei nuovi edifici nel contesto esistente, l’efficienza e la presenza di spazi verdi, aree pedonali e spazi per la comunità. Si prevede l’attivazione di percorsi partecipativi per intercettare i bisogni della comunità, ascoltando studenti, associazioni sportive, realtà culturali e commerciali del quartiere. L’obiettivo è concludere i lavori entro il 2026.
La rinascita del Nodo Bovisa si inserisce nell’ambio progetto di rigenerazione in corso dell’intero quartiere, trainato dall’ampliamento del Politecnico di Milano. Come previsto dal Piano di Governo del Territorio, infatti, l ’ambito Bovisa-Goccia sarà rigenerato a partire dall’ampliamento del Campus universitario, anche attraverso il recupero di edifici di pregio quali i due ex gasometri, e dalla realizzazione un grande sistema di verde su circa il 65% dell’intera superficie (325.723 mq). Sarà inoltre realizzato l’edificio sperimentale “DENG”, destinato ad ospitare il Dipartimento di Energia.
Proprio in un ex edificio del Politecnico, in via Durando 38, è inoltre in corso il trasferimento di alcune direzioni del Comune di Milano nell’ambito della riorganizzazione degli uffici.
MoLeCoLa, Nodo Bovisa, Reinventing Cities, Park Associati, Habitech, ESA Engineering, Bollinger+Grohmann, Mobility in Chain, Greencure, Irs – Istituto per la ricerca sociale, Schneider Electric, A2A calore e serivizi, Woodbeton, Ammlex, Via Bovisasca, Ferrovie Nord,
Incredibile, è fantastico.
quindi Milano nel 2030 sarà come era Barcellona nel 2010…okkey!
cioè?
Io preferisco la Milano che si prospetta per il 2030 alla Barcelona attuale. Al netto delle architetture storiche e della geografia. Ma anche al lordo
Abbiamo più verde “nuovo” (introdotto e in fase di introduzione in questo millennio), preferisco lo stile degli edifici più recenti rispetto all’edilizia e urbanistica olimpica, abbiamo più occasioni culturali pur non accorgendocene. Siamo meno attraenti per il turismo cheap, ma non me ne dispiace
Ma magari
Io fra Milano per come si prospetta e la Barcelona attuale scelgo Milano senza pensarci due volte
Attualmente è uno spazio morto, ed uno spreco inaccettabile, quindi benvengano questi progetti. Personalmente avrei preferito un prolungamento del nuovo parco anche da questo lato, piuttosto che l’ennesimo mix di poco verde e costruzioni di dubbia utilità. La città ha bisogno di tanto verde vero, ampio, non di due aiuole.
Il Politecnico in via Durando è da anni sottosfruttato, mi chiedo se ci sarà realmente la necessità di tutti questi studentati – ne sarà fatto anche uno in via Baldinucci, oltre al progetto di via Durando (a oggi completamente fermo, se ne sa qualcosa?).
Curioso di vedere anche la tratta del tram.
Più studentati vuol dire meno necessità degli studenti di affittare abitazioni private, il che è un bene sia per loro che per il mercato.
Sul discorso studentati, conviene fare un conto su quanti sono gli studenti fuorisede a Bovisa e quanti posti letto ci sono…
Il verde come parco sarà presente nella goccia. Li, accanto alla stazione, è molto più corretto a livello urbanistico concentrare edifici. Si da la possibilità, in questo modo, di sfruttare al massimo l’infrastruttura ferroviaria (la Bovisa è uno snodo importante dei treni suburbani e passante)
A mio parere un ottimo progetto, pedonale e a scala umana. Auto fuori dai piedi e sicuramente grande vivibilità. Bene così.
Stessa impressione mia. Una zona fresca residenziale vicina ad un’area universitaria in espansione, perfettamente servita dalla stazione e con verde al suo interno e molto verde alla goccia e allo scalo Farini (le cui propaggini verso nord-ovest lambiscono quest’area), auto “emarginate” (almeno nel rendering
Se altre zone periferiche fossero trasformate così sarebbe da metterci la firma
Milano ha sicuramente più bisogno di nuove unità residenziali che di parchi o giardini.
Tutto bello, tutto figo, render pazzeschi, sembra giá di viverci ed é giusto reinventare quella zona.
Mi domando solamente, a parte tutte le speculazioni edilizie che Milano vive oramai da molti anni, quale visione abbiamo per una cittá che vivendo di servizi é stata molto colpita dalla crisi/Covid?
Come renderemo tutti questi progetti vivi e sostenibili, economicamente e socialmente?
Il Politecnico non era giá estremamente coinvolto nel rilancio di Cittá Studi post trasloco della Statale? Non vorrei che per reinventare una cittá si svuotino altre centri che andranno a loro volta ricreati
Saluti
Giovanni
Mi spiace, non credo proprio che ci sia il rischio di svuotare Milano. Questo discorso va fatto sull’immensa suburbia padana, dove la qualità della vita è bassa, dove le uniche cose da fare sono andare nei centri commerciali o fare km in auto tra capannoni dismessi e aree degradate, con una popolazione in calo costante.
Prima della pandemia (ma ci riprenderemo presto) volevano tutti venire a vivere a Milano ed è un bene, anche dall’estero, studenti, giovani lavoratori ecc. un po’ come è sempre successo a Londra e alle grandi città creative.
Sistemare una zona non significa svuotarne un’altra.
Giustissimo. Il politecnico ha potenzialità enormi, specie in una fase storica in cui materie scientifiche applicate sono così cruciali e finalmente apprezzate.
Basta andare a lezione una volta per accorgersi del numero di studenti “fuori sede” in continuo aumento con le conseguenti necessità di abitazioni e servizi. La combinazione di università prestigiosa e città attraente fa da magnete per legioni di ventenni da tutta la penisola.
L’unico peccato è che la percentuale di iscritti da fuori dei confini patrii è ancora limitata, ma questo è legato alla nostra lingua poco diffusa altrove e ai corsi offerti in inglese ancora numericamente limitati
Il politecnico ha la possibilità di sviluppare Città Studi e Bovisa, e anche altre sedi satellite anche fuori città, tra l’altro dimostrando il proprio ruolo di fato nella architettura, urbanistica e ingegneria italiane
Ma cosa vuol dire che porteranno da 2 a 4 i binari passanti della stazione Bovisa?
Che progetti di nuovi treni ci sono in relazione a cio?
Perché raddoppiano i binari?
Che progetto c’è dietro?
…
Speriamo che riescano Veramente a collegare questo eden verde con VILLAPIZZONE.
Adesso è isolata e scollegata da tutto.
E Speriamo anche di riqualificare VILLAPIZZONE e macmahon, via varesina, etc
i binari a Bovisa oggi sono 8 diventeranno 12.
Serve a gestire il traffico. i piccoli ritardi cronici da e anche per Cadorna sono dovuti allo “strettoio” di Bovisa.
Edifici di 8/12 piani in una zona che ha altezze medie di 4/6 piani, sono una botta che avrà un impatto pesante.
Ma poi edifici di cosa?
Certo è bello vedere alberi sui tetti e persino sulla soletta della stazione.
Potenza del rendering
Grazie Nando.
Bella notizia quella del miglioramento del servizio ferroviario.
Per gli edifici sperando si integrino con il quartiere…
Bello! Ma al momento sono solo le solite tante chiacchiere propagandistiche. Aspettiamo fatti in tempi brevi!