Milano | Cinque Vie – Cantiere via Zecca Vecchia: rimossi i resti archeologici ritrovati

Novità dal cantiere sito nell’ombelico di Milano, quello di via Zecca Vecchia nel distretto delle Cinque Vie, dove sino al 2019 si trovava l’ex Garage Sanremo. Area acquistata da Bnp Paribas e destinata alla costruzione di un nuovo edificio ricettivo con garage adibito al vicino comando dei Carabinieri e della Polizia.

Al momento non sappiamo se il progetto abbia avuto delle modifiche a causa dei ritrovamenti o quale sorte sarà riservata a loro.

Qui di segutio due foto dei reperti rinvenuti, prima di essere rimossi.

Il cantiere è, da ormai quasi 4 anni, in attesa di essere avviato. Dopo mesi di sopralluoghi da parte della Sovrintendenza e dagli archeologi, nei giorni scorsi sono stati asportati e messi in sicurezza i reperti archeologici ritrovati, come un bel tratto di strada romana e una condotta. Ricordiamo che il cantiere è seduto proprio sopra quel che era l’area dell’antico foro romano. Che sia veramente l’inizio del cantiere vero e proprio?

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

15 commenti su “Milano | Cinque Vie – Cantiere via Zecca Vecchia: rimossi i resti archeologici ritrovati”

  1. Ecco il male di Milano, il fatturato prima di tutto questo modo di pensare è fuori controllo!

    Milano soffoca!
    No naviglio
    Non parchi
    No alberi
    No edifici antichi
    No botteghe storiche

    Tutto per l’euforia del nuovo e il moderno,
    ha reso questa città asettica! E lo diventarà sempre di più.

    Immaginate un parco archeologico nelle cinque vie,
    quel largo tra le vie stette, la rinascita della zona più antica di Milano; invece no!

    Costruiamo su la nostra storia.

    Grande ERRORE !!!!!!!

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    • Secondo me questi commenti sono stati scritti da un signore che abita lì vicino e che vorrebbe che il Comune gli realizzasse (con i soldi di tutti) un giardinetto sotto casa.
      Era un’area completamente edificata, rimasta abbandonata per anni… Era del comune peraltro, che ha deciso di venderla… Se si voleva fare il verde bisognava pensarci prima

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  2. Ok il risanamento dei ‘vuoti’ urbanistici,ok il garage per la caserma e l’edificio ricettivo…ma nel progetto è stata prevista una porzione residuale del lotto con suolo permeabile e del verde? Non lo dico per vezzo o per polemica ma per coerenza : visto che leggiamo fiumi di parole (spesso sprecate) sull’isola di calore, sulle depavimentazioni,sul suolo permeabile e sull’importanza degli alberi in ambiente urbano sarebbe auspicabile che tutti i nuovi interventi tengano conto di questi aspetti. Se invece è in corso un tetris con l’occupazione sistematica (e conseguente impermeabilizzazione) di tutte le superfici residue o dei lotti riedificati in città direi che non ci siamo. La sostenibilità non si limita ad un certificato assegnato ad un edificio ma dovrebbe portare ad un uso più oculato degli spazi che non risponda unicamente a logiche di massimizzazione delle cubature…lo dico perchè credo che negli ultimi anni sia in corso una cementificazione molto spinta goffamente coperta da annunci di greenwashing…

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    • Bravo Andrea Hai perfettamente ragione basta paragonare gli interventi di questi ultimi anni rispetto a quelli di 40 o 50 anni fa per rendersi conto che negli anni 70 e 80 si costruiva sempre con grandi giardini pertinenziali là dov’era possibile farlo

      Il centro della città sta veramente soffocando ce ne accorgiamo tutti ogni giorno tornando nelle nostre case..

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  3. Vergogna!

    Una città che non rispetta la propria storia non è degna del rispetto!
    Abbiamo costruito sopra ogni cosa,

    Assurda la vigliaccheria di questa città per tutte le demolizioni degli ultimi anni.

    Si tutelano gli architetti del ‘900 in centro (intoccabili)
    Palazzacci bruttissimi costruiti in fretta dopo la guerra
    e no la sua vera identità storica…

    Per esempio la villetta in via crema, adesso il parco archeologico, il prossimo.. il duomo ?

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  4. premetto che essendo io il secondo “due di picche del mazzo” avevo inviato l’idea di restaurare adirittura la facciata bombardata, che ricordava vita vissuta, addirittura c’era un paio di pantaloni ancora appesi, e questo immagino dal 1943/44, trasformavano il terreno in un accogliente giardinetto all’inglese, con panchi e cinta in ferro battuto, con ingresso sulla piazzetta, con chiusura per la notte, come al parco Sempione, visto che tutto era abbandonato da anni 75, ma siccome non buttava “daneè” nelle tasche di qualcuno, questo è, se quì, nella nostra città costruiamo anche in angoli di mq. 200 siamo proprio da primato, inverso però.

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    • Ma non stiamo parlando dell’area dove c’era il garage? Deturpata da sempre, edificata da prima?
      Non capisco di cosa vi state lamentando, se tolgono le macchine da piazza San sepolcro,magari si apre uno spazio fruibile x 2 alberelli.
      L’edificio seppure moderno mi sembra cerchi di inserirsi nel contesto.
      Pigliatevela con il capolavoro di Portaluppi piuttosto!

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      • Qualche anno addietro ho pubblicato questa idea, visto che il terreno era come si trovava fino a qualche giorno fa, ed ora è il solito cantiere per fare gli agognati “danee”, tutto quì, io non abito in zona, e non voglio un giardinetto personale, io son semplicemente un Milanese che ama farsi quatto passi nel SUO centro città, consapevole di contare come il “due di picche”, quindi non voglio nulla, sono nato in Piazza Castello, ed avevo a disposizione addirittura un Parco, e chi pensa che volessi un giardinetto , sbaglia, vorrei però che la città di Milano, fosse rispettosa della sua storia, questo luogo, è rimaso come nel 1943/44, dopo i bombardamenti della guerra, era una testimonianza di quanto i Milanesi hanno subito, tanto che in una delle pareti, vi erano ancora a tutto ieri, un paio di pantaloni appesi. Semplicemente così, senza nulla pretendere, solo sottolineare, informare…

        Volevo inserire quì lo schizzo fatto 3 anni fa, per far comprendere meglio quanto detto.
        lo potrete vedere sul sito web indicato sotto, buon proseguimento.

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  5. Smantellare l’unico tratto dell’area del foro Romano per costruirci due case è folle. Solo in Italia. In nessun’altra città Europa avrebbero permesso uno scempio simile. Poteva essere l’occasione per fare qualcosa di diverso e bello in un’area che da secoli è di una tristezza unica. Ci ho abitato a due passi per 20 anni quindi so quel che dico. Potevano fare come in via Brisa e Morigi, restituire dignità a quelle “rovine”….

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  6. Un’occasione perduta. Annalisa si facendosi quattro passi nel gran centro commerciale di Corso Vittorio Emanuele ammirandone le grandi vetrine tra i poderosi pilastri in cemento armato. Per quelli come me rimarrà invece solo la consapevolezza di vivere in una città dalla storia bimillenaria di cui passeggiando per le strade del centro a stento si può cogliere il passato.

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