Sicuramente sono ancora in corso gli ultimissimi interventi all’interno del nuovo edificio di via Giuseppe Verdi 3 entrato a far parte del complesso del grande Teatro Alla Scala di Milano, ma esternamente possiamo già considerarlo completato.
Si tratta della nuova ala di uno dei più prestigiosi teatri del mondo progettata dallo studio dell’Arch. Mario Botta e dell’Arch. Emilio Pizzi (Studiopizzi). Un edificio certamente di impatto che sostituisce un precedente palazzo costruito negli anni Cinquanta per ospitare uffici a sua volta sorto sulle macerie dei bombardamenti del 1943, un palazzo moderno rivestito in pietra bruna e dalle grondaie profilate in bronzo (foto a seguire), acquistato da Fondazione Teatro alla Scala di Milano 1997 per ospitare sempre uffici e demolito nel 2016 per la costruzione del nuovo immobile.
Il grande architetto svizzero Mario Botta è tornato con lo studio dell’architetto Emilio Pizzi, dopo oltre un decennio, a lavorare al complesso progettato nella seconda metà del Settecento da Giuseppe Piermarini e considerato uno dei più prestigiosi teatri del mondo. Infatti Botta all’inizio del nuovo secolo aveva lavorato al restauro e alla ristrutturazione della sede storica del Teatro, nonché all’ampliamento delle aree tecniche con la nuova torre scenica realizzata tra il 2001 e il 2004 e la controversa “ciottola” posta a lato del teatro.
I lavori per il nuovo immobile veri e propri partirono solo alla fine del 2019, anche se i disegni del progetto circolavano già dal 2014. In questi giorni di ottobre l’edificio, esternamente, è stato ripulito definitivamente da impalcature e ponteggi. Il nuovo complesso è composto da una torre alta circa 36 metri, formata da un corpo inferiore alto sei piani e da una torre arretrata che si unisce alla torre scenica già realizzata dal Botta nel 2004. Al suo interno han trovato posto una sala prove per l’orchestra alta 14 metri e una superficie di circa 310 metri quadrati. Inoltre nei nuovi undici piani a disposizione troveranno posto, fra gli altri usi, anche una nuova sala prove ballo, con una superficie di circa 150 metri quadrati, e da ambienti per l’archivio storico documentale.
Anche in questo caso, Botta e Pizzi hanno mantenuto una coerenza stilistica col precedente intervento: geometrie precise, alternanza di pieni e vuoti, cura nella scelta dei materiali del rivestimento e un certo rispetto per lo storico edificio.
Onestamente dobbiamo dire che temevamo un effetto “strano” e poco degno per uno dei teatri più importanti del mondo appena avevamo visto i primi rendering, ma ora dobbiamo ricrederci. La resa dal vivo è migliore dei rendering diffusi come si vede dalle immagini qui presenti (forse ai puristi del neoclassico farà orrore a prescindere), ma l’edificio si integra in modo migliore in confronto col palazzo demolito. Le finestre poi, delle sculture, realizzate con un “cubo” a rilievo e incorniciato da una struttura incavata nella finestra, lo rende veramente elegante e particolare, movimentando la facciata che apparentemente sembra semplicissima.
Anche la parte sommitale della torre appare come una grandiosa scultura; un blocco con finestre a fessura e una parte aggettante sul tetto dell’edificio.
AMPLIAMENTO TEATRO ALLA SCALA – Via Giuseppe Verdi, 3 (edificio pubblico di nuova costruzione – 36 metri d’altezza e 18 metri interrati)
- progetto architettonico: (Arch. Mario Botta – Lugano, CH) + (EPTA – Emilio Pizzi Team Architects srl)
- progetto strutturale: (ing. Gabriele Salvatoni)
- progetto impianti (ing. Marco di Massa @ Beta Progetti srl – Firenze, FI)
- csp: (ing. Marco Lorenzo Trani – Milano, MI)
- cse: (ing. Gianni Breda @ WEI’N Venice srl, Conegliano, TV)
- DL: (ing Marco Morelli @ Teatro alla Scala – Milano, MI)
- imprese affidatarie: (D’Adiutorio Costruzioni spa – Montorio al Vomano, TE) + (Gianni Benvenuto spa – Cernobbio, CO)
Referenze fotografiche: Duepiedisbaglaiti
Mario Botta, Teatro alla Scala, Piazza della Scala, Via Verdi, Cantiere, Centro Storico
Emblematica l’ultima foto… Si vede un mare di gente che affolla i due miseri marciapiedi per lasciare spazio a due esagerate corsie per le auto.
Tutta Milano è così. Va fatto un serio piano di allargamento di tutti i marciapiedi della città e di pedonalizzazioni per dare spazio a chi va al lavoro, ai ristoranti, nei negozi e fa girare l’economia. Non alle automobili che creano solo danni.
Nella prima foto il poco spazio riservato ai pedoni è dovuto a una selva di moto parcheggiate a destra, il marciapiedi a sinistra occupato da altre moto, una ciclabile desolatamente vuota e un’unica corsia riservata alle auto.
E comunque il tema era l’ampliamento del teatro che personalmente ritengo molto elegante
Caro iciente, guarda bene, è la strada che è desolatamente vuota…ma dove sono le auto, Milano, città senza traffico, ma a che servono le strade?
Riguardo al teatro, hai letto il nuovo saggio del progettista: “l’ estetica del brutto”?
Auto 2 – bici 0
e insulta tua sorella coglione maleducato
Guarda anche quanto spazio ha tolto la pista ciclabile ai marciapiedi, é più facile che sia una pista ciclabile ad aver tolto spazio ai marciapiedi, le strade ci sono sempre state. Nemici dei pedoni sono soprattutto dehors e piste ciclabile, sono loro i responsabili di quello che é successo ai marciapiedi di Milano, lo spazio se lo sono presi loro!
Bravo Abc, non c’è nulla di più emblematico dell’ultima foto : due pedoni che camminano sul cordolo della ciclabile vuota.
Cosa vuoi commentare ? Mario Botta grande architetto ?! Può darsi .personalmente Detesto le opere di Botta e questo intervento a differenza del primo non si può proprio guardare . Un alieno atterrato nel salotto di Milano. Un pugno allo sterno . Grazie mille Marione !!! Si attacchiamoci alle finestre scultura che sono belle si !!
Nettamente meglio del palazzo precedente, che ci stava come i cavoli a merenda.
Io ringrazierei piuttosto la Soprintendenza che ha voluto lasciate le torrette addossate al cubo di Botta color giallo Savoia, anziché amalgamare il tutto color avorio: davvero l’ennesimo colpo di genio di una Soprintendenza quella sì da film dell’orrore
Ma perché non si sa nulla del palazzo misterioso di lato?
Sta ristrutturando intesa San Paolo e nessuno conosce il progetto, si vede dall enorme ponteggio a destra di via Verdi 3 ed è in arancione anche nella piantina dei lavori sottostante.
UV diteci di più…….
brutalismo svizzero
Grande Architetto quello lì? ??? una sciagura per il Bel Paese e per l’Europa! Povera Milano, povera Italia. Piermarini si rivolta, ancora una volta, nella tomba. ?
Sta gente dovrebbe limitarsi a progettare pensiline per gli autobus o forse neanche quello. Che VERGOGNA.
Tutti orbi… Milano ormai è invasa da moto, motorini/motorette e affini ma si fanno le piste ciclabili ? città/popolazione incomprensibile.
Bravo,
parcheggi per moto e scooter, quelli servono come il pane.
sempre il solito discorso, invasi da piste ciclabili senza ciclisti
Non mi dispiace.. lo trovo molto originale. Se non altro il nuovo edificio ha il pregio di far digerire meglio il primo intervento.
Il capolavoro di Botta è il casino di campione d’Italia! Ahahahahah!
Linee armoniose e proporzionate! Eheheh!
Ci è ancora andata bene se penso all’ecomostro del nuovo casinò di Campione che deturpa il lago di Lugano.