Milano | Lampugnano – Palasharp: troppo costoso riqualificarlo, ci vuole un piano B

L’ex palazzetto per eventi e spettacoli di Lampugnano, il Palasharp, che avrebbe dovuto essere ristrutturato per ospitare le gare di hockey su ghiaccio femminile alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, come abbiamo visto, era già stato scartato definitivamente dall’evento olimpico lo scorso agosto, ma si sperava sempre in una sua riqualificazione per una nuova vita e utilizzo. Al suo posto ricordiamo che sono già in riqualificazione i padiglioni 22 e 24 di Rho Fiera.

Ora Ticketone-Mca Events, che si era aggiudicato l’appalto, decade dal bando per ristrutturare l’impianto e il Comune si vede costretto a chiedere al secondo classificato della gara, Forumnet (gruppo Cabassi) di realizzare i lavori.

Il problema per quest’impianto abbandonato dal 2012, e la sua riqualificazione sono gli extracosti aumentati a 40 milioni di euro, più del doppio rispetto alle stime iniziali.

Il Comune aveva chiesto a Ticketone-Mca Events di ristrutturare comunque l’ex Palasharp riprendendo in mano il progetto pre-olimpico, quello senza le modifiche strutturali che hanno provocato l’innalzamento dei costi per le opere. Ma la risposta del privato è stata negativa. Ticketone-Mca Events ha negato a Palazzo Marino anche l’accesso alla documentazione progettuale richiesta.

Nel frattempo dall’assessorato allo Sport del Comune sintetizzano così la posizione dell’amministrazione: a seguito degli extracosti non previsti in sede di gara, è venuta meno la convergenza tra le parti sull’aspetto economico dell’operazione. Verranno adesso valutati altri possibili sviluppi, fermo restando che permane l’interesse della Giunta ad una riqualificazione del Palasharp con funzioni sportiva e concertistica. Il prossimo passo è chiedere a Forumnet di realizzare il restyling. Problemi legali o ricorsi permettendo.

Si ventila anche una possibilità alternativa se nessuno si offrisse interessato a riqualificare l’impianto: quella che vedrebbe il Comune costretto a vendere l’area con un sicuro futuro alternativo ben diverso da concerti ed eventi sportivi.

Ricordiamo che il Palasharp è una tesostruttura, in teoria doveva essere temporanea, allestita in pochi mesi nel 1986 dalla famiglia Togni, dopo il crollo del Palasport di San Siro a causa dell’eccezionale nevicata del 1985. Quello stesso anno, il Palasport avrebbe dovuto ospitare alcuni concerti importanti, come le prime esibizioni di U2 e Sting solista in Italia; le date dovettero essere spostate nel rudimentale Palatenda di Lampugnano, che era in grado di ospitare a malapena metà dei possessori dei biglietti.

Il nome attuale è l’ultimo risultato di una serie di sponsorizzazioni: il primo fu lo stilista Nicola Trussardi, da cui il nome di PalaTrussardi, al quale seguirono le denominazioni PalaVobisPalaTuckerMazda Palace e infine PalaSharp

Immagini: Massimo Alberico, Google

Lampugnano, Palasharp, via Sant’Elia, Milano Hockey Arena, Monte Stella,

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13 commenti su “Milano | Lampugnano – Palasharp: troppo costoso riqualificarlo, ci vuole un piano B”

  1. Con la nuova struttura a Santa Giulia in arrivo, del Palasharp se ne può anche tranquillamente fare a meno.

    Sarebbe da abbattere e riqualificare a parco ricongiungendo tramite l’area che occupa il parco del Monte Stella con i vari giardini a nord e a ovest.

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    • madonna quanta saccenza ed ignoranza. Passiamo dal PalaLido da 4500 posti agli oltre 16000 del PalaItalia. Ci sarà ben una fetta di mercato in mezzo per concerti ed eventi sportivi?
      Il progetto olimpico prevedeva una capienza intorno agli 8000. E vista la sua posizione, l’ex PalaSharp sarebbe forse uno dei più azzeccati. Accesso diretto dall’autostrada, ampissimo parcheggio, metropolitana frequente.
      Certe volte sta furia ambientalista io davvero non la capisco

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  2. Giustissimo, da abbattere. Ricordo che c’è una sentenza definitiva per cui sì tratta di una costruzione abusiva, di cui il Comune è diventato proprietario ai fini dell’ abbattimento. L’ idea di recuperarlo è una delle tante sciocchezze portate avanti dal nostro sindaco. Destinazione corretta: verde (o parcheggio a servizio dell’ interscambio Lampugnano)

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  3. Mi auguro si trovi il modo per un progetto simile a quello che doveva andare in porto. Milano ha una carenza assurda di strutture/arene chiuse per eventi sportivi e concerti… ce ne siamo accorti quando nel 2022 l’Italia ha ospitato l’Eurovision Song Contest, con Milano battuta da Torino proprio per carenze su questo fronte. Basti pensare che una città europea come Stoccolma (che ha circa 400.000 abitanti in meno di Milano) conta ben tre mega arene: il Globen (16.000 posti), Stockholmsarenan (45.000) e Nationalarenan (fino a 65.000). A Milano, se andrà bene, sarà già una fortuna avere il Pala Italia con la sua capienza di circa 15.000 posti. Assurdo.

    Articolo datato ma ahimè sempre di tremenda attualità: https://www.eurofestivalnews.com/2021/08/29/eurovision-arretratezza-italia-arene/

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    • Ma certo! Ma si può fare altrove. Ricordo banalmente che non sono rispettate le distanze minime di legge dal convento delle suore, dettagli per carità, ma c’è l’ ordine di abbattimento. Il nuovo palazzetto lo si fa altrove, pace amen

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  4. L’incompetenza e il lassismo gestionale di questa giunta si presenta anche su questa. struttura. Una delle tante. A questa giunta va il premio per l’inadeguatezza. Oltre a quello per la speculazione edile.

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  5. Demolire. Al suo posto Ci va fatto un centro servizi a supporto del Bus Terminal. Una grande sala d’attesa, servizi igienici, docce, deposito bagagli , punti di ricarica, ristorante, supermarket, farmacia, bar, .. 🚏🛑🚎 ed all’esterno stazione Taxi 🚕🚖

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  6. Giustissima osservazione, sarebbe finalmente l’ occasione per ampliare la “STRAzione” degli autobus turistici e di linea, in modo da avere un punto di arrivo a Milano che non sia più tale il vergognoso luogo che è attualmente, infatti, oltre che lurido e deprimente è anche sottodimensionato, ma nessuno sembra accorgersene, se ne fregano tutti i vari amministratori, forse perchè chi usa gli autobus non fa parte della categoria dei proprietari di gipponi da 100.000 euro, a salire, che notoriamente sono gli elettori della zona 1 dell’ attuale sindich.

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    • Di recente sono stato alla stazione bus (facente parte dell’intermodale) di Bilbao. Che dire, sembrava un aeroporto a livello di organizzazione… Corsie, porte di accesso, biglietterie, personale a iosa… E Bilbao fa “solo” 300.000 abitanti (1 milione l’area metropolitana), mica è Milano…
      Ormai questa città è precipitata nella mediocrità generale di una nazione allo sfascio.

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