Entro la fine dell’anno sarà inaugurato il rinnovato edificio di via Isernia al QT8, il CASVA, così ha dichiarato il Sindaco di Milano, Beppe Sala, durante la visita in cantiere effettuata ieri 3 aprile 2024.
Il cantiere, ricordiamo, si propone di trasformare l’ex mercato comunale coperto nella sede del CASVA – Centro Alti Studi per le Arti Visive, che raccoglie gli archivi delle più importanti figure della cultura del progetto e dunque trasformerà l’edificio in un centro di rilevanza europea per lo studio dell’architettura, dell’arte e del design del Novecento.



L’edificio è uno stabile vincolato, quindi il Comune ha lavorato a stretto contatto con la Sovrintendenza e tutti i professionisti del caso: “Il progetto ha mantenuto il più possibile la sua originaria struttura di mercato. Non saranno riviste le suddivisioni tra spazi dedicati agli esercenti, ma ci saranno delle “scatole” che adatteranno lo spazio alle nuove funzioni. Come una rilettura attenta, e non solo per una questione di vincolo: è proprio una questione di rispetto per chi ha progettato originalmente l’edificio”. Il nuovo “mercato”, dunque, non avrà solo una funzione di ricerca e studio, ma anche di memoria, diventando un punto fermo nella costante evoluzione di una città che non può dimenticare chi l’ha resa grande.












Milano – QT8, via Isernia > CASVA (nella mappa Urbanfile codice: QT1) (uffici commerciale) (ristrutturazione)
- committente: Comune di Milano

Referenze fotografiche: Comune di Milano, Roberto Arsuffi
QT8, San Siro, Monte Stella, ex-Mercato, Mercato rionale, Municipio 8, CASVA, Commercio, via Isernia, piazza Santa Maria Nascente
“Il progetto ha mantenuto il più possibile la sua originaria struttura di mercato. Non saranno riviste le suddivisioni tra spazi dedicati agli esercenti, ma ci saranno delle “scatole” che adatteranno lo spazio alle nuove funzioni. Come una rilettura attenta, e non solo per una questione di vincolo: è proprio una questione di rispetto per chi ha progettato originalmente l’edificio”
Questa è la sintesi di una cultura ingessata, la nostra.
D’accordo il rispetto e la conservazione del passato, ci mancherebbe, ma troppo spesso ci spingiamo oltre il razionale: stiamo parlando di un mercato comunale degli anni ’50 e siamo al punto che, pur riadattandone le funzioni, manteniamo le suddivisioni interne come se ci fossero ancora gli esercizi del mercato…
A me, personalmente, pare una follia. Dopodiché, liberi tutti.
Non vediamo l’ora che si inauguri la nuova sede
Anch’io non vedo l’ora che si inauguri la nuova sede del CASVA. Affrettatevi…..
a che punto siamo?
ce la si fa?
grazie