E’ in corso da settimane l’allestimento degli imponenti ponteggi per il rifacimento delle facciate del Politecnico, esattamente per i prospetti che affacciano su C.so Castelfidardo. Da qualche anno, infatti, le caratteristiche facciate realizzate in lastre di granito rosso Balmoral, hanno subito diversi danni “autoinflitti”, causati da un malfunzionamento, dopo anni di esercizio, della sottostruttura che sorregge i pannelli di pietra.
Sono diverse le zone interessate dal problema, facilmente riscontrabili nelle aree in cui le pietre sono state rimosse, per questioni di sicurezza. Il problema sembra essere un cedimento diffuso della sottostruttura in acciaio inox delle facciate ventilate per i cosiddetti “scavalchi” del Politecnico, cioè le strutture che “attraversano” C.so Castelfidardo, partendo dalla storica sede di C.so Duca degli Abbruzzi e collegandola al nuovo Politecnico (Aule I, M, N, R) della sede di architettura, di Via Boggio / Borsellino.
I due scavalchi, realizzati per il “raddoppio” dell’ateneo tra il 2000 e il 2007, dall’ATI composta da Zumaglini & Gallina (Torino), Ortolan srl (Treviso), MBM srl (Verona), su progetto Architettonico dell’Arch. Vittorio Gregotti, sono un ardito complesso universitario con struttura realizzata interamente in acciaio simile ad un ponte a “tre campate”, lungo 92m, largo 16m, con quasi 3.000 m2 di pavimento su ogni piano, per 4 piani. Collegano una nuova struttura (ad est) che ospita il Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni nonché la Segreteria Generale dell’università, con un nuovo fabbricato (ad ovest) al momento occupato da Dumarey Automotive SpA (fino al 2020 dalla General Motors). I ponti, invece, ospitano diversi dipartimenti e laboratori dell’ateneo.
Da diversi anni, però, le facciate del nuovo complesso dal caratteristico colore rosso, hanno iniziato a subire un ammaloramento di ancoraggi e sostegni metallici dei rivestimenti in pietra naturale, portando il Politecnico ad iniziare uno studio sul rifacimento dell’involucro edilizio, iniziato nel 2015. Il costante monitoraggio delle facciate (per scopi di sicurezza, sia per studenti, sia per il traffico veicolare al di sotto dei ponti) era diventato talmente insostenibile, da costringere il Politecnico ad optare per lo smontaggio e il rifacimento totali del manto di rivestimento.
Attualmente, le facciate sono composte da uno strato di isolante termico attraversato da staffe in acciaio inox su cui si fissa un complesso intreccio di profili, staffe e viteria varia in acciaio inossidabile che sorregge le lastre in granito, spesse 4 cm, di dimensioni 1 x 1 metro, e peso di 80 kg cadauno. Una soluzione tecnica che porta le facciate a pesare quasi 100 kg/mq – un peso notevole, se confrontato alle tecnologie attuali.
Da questa esigenza, infatti, è nato il Progetto ad opera di un Raggruppamento Temporaneo di Progettazione (RTP) di diversi professionisti, tra cui l’Arch. Luca Moretto, l’Ing. Fabio Manzone e l’Arch. Giovanni Amore, e coordinato dal Masterplan Team del Politecnico (Prof. Antonio de Rossi e Arch. Carlo Deregibus), che prevede il rifacimento totale delle facciate ed un nuovo cambio di “look”, con conseguente miglioramento della performance energetica dell’involucro.
Il risultato estetico sarà un colore più neutro, lontano dal rosso attuale, e l’utilizzo di un materiale molto in auge al momento, in sostituzione del pesante granito: l’Equitone, un fibrocemento altamente performante, con una densità di 1.600 kg/mc (contro i 2.750 kg/mc del granito). La sottostruttura passerà dall’acciaio inox all’alluminio, più compatibile con i pesi attuali, e sarà costituita in staffe, montanti e traversi, tipici delle facciate ventilate.
Il costo complessivo dell’intervento è di 8 milioni di euro, cinque dei quali destinati ai lavori in corso affidati all’Impresa Costruzioni Ar.Co srl, già operativa in cantiere, come testimonia l’imponente impalcato di ponteggi della ditta Khamis Ponteggi srl che rivestono, attualmente, solo le facciate del “ponte sud”. Il cantiere, iniziato ufficialmente a Giugno 2023 dovrebbe concludersi nella primavera del 2025, per porre fine, una volta per tutte, all’imbarazzante “sorriso sdentato” delle facciate del Politecnico, come definite dall’ex Rettore dell’Ateneo Guido Saracco.
Committente: Politecnico di Torino
Progetto Architettonico, Strutturale, Sicurezza: RTI – Arch. Luca Moretto (Torino) + Ing. Fabio Manzone (Torino) + Arch. Giovanni Amore (Torino) + Ing. Stefano Bellaz (Torino) + Geom. Marco Figazzolo (Torino) + Ing. Diego Parisi (Torino) + Arch. André Clos (Torino) + 4U Engineering Consultant srl (Torino)
Concept e Linee Progettuali: Masterplan MPt (Politecnico)
Impresa di Costruzioni: Costruzioni Ar.Co. srl (Bari)
Render & Disegni: Masterplan MPt
Foto area: Francesco Gullace
Incredibile! Nella casa di ingegneri e architetti, le facciate cadono a pezzi! Nemo profeta in patria…