Milano | Musocco Certosa – Cantiere di via Palizzi 89 per una nuova torre: agosto 2024

Milano Musocco Certosa. Ci troviamo nel distretto di Musocco (conosciuto più come Certosa per colpa del nome scelto dagli anni Trenta per la stazione FS) dove via Filippo Palizzi 89 forma un angolo acuto con via Giovanni Fattori.

Qui dovrebbe sorgere una torre residenziale che al momento è ancora in attesa di sviluppi, anche se è stato aggiornato il progetto (al link il progetto presentato nel 2022). Le demolizioni sono avvenute nell’ottobre 2023.

Il progetto della Torre Palizzi nasce dall’esigenza congiunta di realizzare un polo commerciale ed un polo residenziale di 20 piani fuori terra.

La definizione dei due volumi è stata generata concettualmente da due linee: una orizzontale che cerca di ridefinire un fronte continuo, ed una verticale, che sviluppandosi in altezza, genera l’edificio a torre, consolidando tale tipologia già presente nel quartiere e limitando l’impronta a terra dell’edificio residenziale consentendo di utilizzare il resto della superficie a verde.

La distribuzione dei volumi è stata progettata per garantire il miglior soleggiamento possibile e favorire gli affacci delle zone living.

Milano – Musocco Certosa > via Filippo Palizzi 89 (angolo acuto con via Giovanni Fattori) > TORRE PALIZZI (nella mappa Urbanfile codice: MUS4) (residenziale) (nuova costruzione demolizione e ricostruzione)

  • committente: Certosa Re
  • progetto architettonico: Studio Spagna

  • Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi, Studio Spagna
  • Musocco, Certosa, Via Palizzi, Torre Palizzi, via Fattori
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

12 commenti su “Milano | Musocco Certosa – Cantiere di via Palizzi 89 per una nuova torre: agosto 2024”

  1. Senza entrare nel merito delle scelte architettoniche, su cui si potrebbe discutere, mi chiedo quale sia l’esigenza di costruire migliaia di nuovi appartamenti ogni anno. Tanto più che molti (del ceto medio soprattutto) stanno lasciando Milano.

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  2. nel bel mezzo del nulla cosmico dove c’erano ditte, capannoni, e simili ed un grande traffico tra l’altro in area non proprio al massimo, non sentivo la mancanza di un edificio nè basso nè torre. In quell’area c’è bisogno di ben altro per i residenti

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  3. https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/24_agosto_13/milano-una-colata-di-cemento-al-posto-del-verde-piazza-frattini-residenti-divisi-il-comune-ci-saranno-108-alberi-7789e489-a499-4754-81de-28982584dxlk.shtml volevo far notare che la giunta e sindaco green, l’uomo dai 3 milioni di alberi e forestami, non si smentisce mai con le sue balle colossali. E dispongo di altri dati fonte anche del comune stesso su quante migliaia di alberi sanu abbiamo perso in un anno e mezzo. Continuate a proporre cemento inutile in cerca forse di like o non si sa cosa…

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  4. Non è chiaro, e Urban File non l’avrà chiesto ai progettisti o allo sviluppatore, se ha no presentato oppure se il Comune ha chiesto il Piano Attuativo sull’area dato l’evidente impatto in termini di nuovo carico urbanistico

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  5. Sempre commenti distruttivi. Tutto quello che viene progettato e poi costruito è una schifezza. La gente scappa da milano? Le case vengono costruite e vendute in un batter d’occhio. Milano offre molto da ogni punto di vista, ed è l’unica citta italiana che puo competere a livello mondiale. Senza dubbio e’ diventata una città cara, dove vivere può essere difficile

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  6. Proprio brutto! Secondo i miei personali gisti ovviamente. Capisco il motivo dello sviluppo in altezza, ma ne abbiamo proprio bisogno di condomini con 200 unità che si dovranno gestire? No, perché comunque la zona è periferica e non co andranno a vivere i milionari quindi di sicuro un condominio grosso comporta anche problemi di convivenza

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  7. riporto post de Il Giorno

    il__giorno

    16 h
    L’indagine, partita da un palazzo costruito all’interno di un cortile in piazza Aspromonte, con la battaglia dei residenti per bloccare il progetto, tocca maxi-operazioni immobiliari approvate dalla Commissione per il paesaggio del Comune di Milano che hanno modificato il volto della città. Sono almeno 13 i casi di “conflitto di interesse non segnalato” da parte dell’ex presidente Giuseppe Marinoni, che ora rischia l’arresto nell’ambito del nuovo filone d’inchiesta che sta terremotando l’urbanistica milanese, con la richiesta di misure cautelari avanzata anche nei confronti dell’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e del fondatore di Coima Manfredi Catella. Marinoni avrebbe dovuto astenersi quando venivano discussi progetti che lo vedevano coinvolto come consulente.

    Una “mancata astensione” che gli avrebbe fruttato “utilità”, ossia le parcelle corrisposte dai costruttori che secondo i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici sarebbero corruzione per “un atto contrario ai propri doveri d’ufficio”. L’architetto Marinoni ha ricevuto, emerge dall’inchiesta, 369.596 euro dalla società J+S di Federico Pella, altro indagato, che “ha curato la progettazione e lo studio di fattibilità” di interventi finiti davanti alla commissione come la Goccia, il campus in Bovisa del Politecnico di Milano, Gardella 2, Palizzi 89, Pisani 16 e 20, Livraghi 19, il maxi-impianto Arena Santa Giulia.
    il__giorno

    16 h
    L’indagine, partita da un palazzo costruito all’interno di un cortile in piazza Aspromonte, con la battaglia dei residenti per bloccare il progetto, tocca maxi-operazioni immobiliari approvate dalla Commissione per il paesaggio del Comune di Milano che hanno modificato il volto della città. Sono almeno 13 i casi di “conflitto di interesse non segnalato” da parte dell’ex presidente Giuseppe Marinoni, che ora rischia l’arresto nell’ambito del nuovo filone d’inchiesta che sta terremotando l’urbanistica milanese, con la richiesta di misure cautelari avanzata anche nei confronti dell’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e del fondatore di Coima Manfredi Catella. Marinoni avrebbe dovuto astenersi quando venivano discussi progetti che lo vedevano coinvolto come consulente.

    Una “mancata astensione” che gli avrebbe fruttato “utilità”, ossia le parcelle corrisposte dai costruttori che secondo i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici sarebbero corruzione per “un atto contrario ai propri doveri d’ufficio”. L’architetto Marinoni ha ricevuto, emerge dall’inchiesta, 369.596 euro dalla società J+S di Federico Pella, altro indagato, che “ha curato la progettazione e lo studio di fattibilità” di interventi finiti davanti alla commissione come la Goccia, il campus in Bovisa del Politecnico di Milano, Gardella 2, Palizzi 89, Pisani 16 e 20, Livraghi 19, il maxi-impianto Arena Santa Giulia.il__giorno

    16 h
    L’indagine, partita da un palazzo costruito all’interno di un cortile in piazza Aspromonte, con la battaglia dei residenti per bloccare il progetto, tocca maxi-operazioni immobiliari approvate dalla Commissione per il paesaggio del Comune di Milano che hanno modificato il volto della città. Sono almeno 13 i casi di “conflitto di interesse non segnalato” da parte dell’ex presidente Giuseppe Marinoni, che ora rischia l’arresto nell’ambito del nuovo filone d’inchiesta che sta terremotando l’urbanistica milanese, con la richiesta di misure cautelari avanzata anche nei confronti dell’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e del fondatore di Coima Manfredi Catella. Marinoni avrebbe dovuto astenersi quando venivano discussi progetti che lo vedevano coinvolto come consulente.

    Una “mancata astensione” che gli avrebbe fruttato “utilità”, ossia le parcelle corrisposte dai costruttori che secondo i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici sarebbero corruzione per “un atto contrario ai propri doveri d’ufficio”. L’architetto Marinoni ha ricevuto, emerge dall’inchiesta, 369.596 euro dalla società J+S di Federico Pella, altro indagato, che “ha curato la progettazione e lo studio di fattibilità” di interventi finiti davanti alla commissione come la Goccia, il campus in Bovisa del Politecnico di Milano, Gardella 2, Palizzi 89, Pisani 16 e 20, Livraghi 19, il maxi-impianto Arena Santa Giulia.

    il__giorno

    16 h
    L’indagine, partita da un palazzo costruito all’interno di un cortile in piazza Aspromonte, con la battaglia dei residenti per bloccare il progetto, tocca maxi-operazioni immobiliari approvate dalla Commissione per il paesaggio del Comune di Milano che hanno modificato il volto della città. Sono almeno 13 i casi di “conflitto di interesse non segnalato” da parte dell’ex presidente Giuseppe Marinoni, che ora rischia l’arresto nell’ambito del nuovo filone d’inchiesta che sta terremotando l’urbanistica milanese, con la richiesta di misure cautelari avanzata anche nei confronti dell’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e del fondatore di Coima Manfredi Catella. Marinoni avrebbe dovuto astenersi quando venivano discussi progetti che lo vedevano coinvolto come consulente.

    Una “mancata astensione” che gli avrebbe fruttato “utilità”, ossia le parcelle corrisposte dai costruttori che secondo i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici sarebbero corruzione per “un atto contrario ai propri doveri d’ufficio”. L’architetto Marinoni ha ricevuto, emerge dall’inchiesta, 369.596 euro dalla società J+S di Federico Pella, altro indagato, che “ha curato la progettazione e lo studio di fattibilità” di interventi finiti davanti alla commissione come la Goccia, il campus in Bovisa del Politecnico di Milano, Gardella 2, Palizzi 89, Pisani 16 e 20, Livraghi 19, il maxi-impianto Arena Santa Giulia.
    il__giorno 16 h L’indagine, partita da un palazzo costruito all’interno di un cortile in piazza Aspromonte, con la battaglia dei residenti per bloccare il progetto, tocca maxi-operazioni immobiliari approvate dalla Commissione per il paesaggio del Comune di Milano che hanno modificato il volto della città. Sono almeno 13 i casi di “conflitto di interesse non segnalato” da parte dell’ex presidente Giuseppe Marinoni, che ora rischia l’arresto nell’ambito del nuovo filone d’inchiesta che sta terremotando l’urbanistica milanese, con la richiesta di misure cautelari avanzata anche nei confronti dell’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e del fondatore di Coima Manfredi Catella. Marinoni avrebbe dovuto astenersi quando venivano discussi progetti che lo vedevano coinvolto come consulente. Una “mancata astensione” che gli avrebbe fruttato “utilità”, ossia le parcelle corrisposte dai costruttori che secondo i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici sarebbero corruzione per “un atto contrario ai propri doveri d’ufficio”. L’architetto Marinoni ha ricevuto, emerge dall’inchiesta, 369.596 euro dalla società J+S di Federico Pella, altro indagato, che “ha curato la progettazione e lo studio di fattibilità” di interventi finiti davanti alla commissione come la Goccia, il campus in Bovisa del Politecnico di Milano, Gardella 2, Palizzi 89, Pisani 16 e 20, Livraghi 19, il maxi-impianto Arena Santa Giulia.

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