Milano Porta Nuova. Finalmente ci siamo: dopo quattro anni di lavori, l’edificio situato nell’isolato tra via Pirelli, via Antonio Bordoni, via Tancredi Duccio Galimberti e piazza Luigi Einaudi è stato completato. Ora è pronto per essere occupato dai suoi nuovi “tenant”, aziende leader nei settori finanziari, editoriali, della moda e dell’IT, tra cui Hitachi Zosen Inova.
L’intervento ha riguardato l’ex palazzo Telecom, oggetto di una profonda riqualificazione e trasformazione. L’edificio era stato originariamente costruito come parte del mai completato Centro Direzionale di Milano, un progetto avviato alla fine degli anni Cinquanta e arenatosi negli anni Settanta con quel poco di completato e molte aree vuote, come le famose Varesine.
Un simbolo della Milano anni ’60: il passato di Pirelli 35
Progettato dall’architetto Melchiorre Bega (1898-1976), Pirelli 35 fu uno degli edifici simbolo del Centro Direzionale della Milano degli anni Sessanta. Costruito tra il 1960 e il 1964, ospitò inizialmente la sede della Stipel (Società Telefonica Interregionale Piemontese e Lombarda), attiva dal 1925 al 1964 nelle regioni di Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia. Successivamente, confluì nella SIP (Società Italiana per l’Esercizio Telefonico) e infine in Telecom Italia, che occupò l’immobile fino al 2018.
Dopo l’acquisto da parte di Coima SGR, la riqualificazione è stata affidata agli studi di architettura Snøhetta e Park Associati, che hanno lavorato a un progetto di rigenerazione totale.
Il nuovo volto dell’edificio
Da un classico edificio lineare tipico degli anni Cinquanta, Pirelli 35 ha acquisito un aspetto moderno e dinamico, con una facciata caratterizzata da importanti lesene stondate e marcapiani posizionati ogni due piani. Due piani aggiuntivi, leggermente arretrati rispetto al resto della struttura, coronano l’edificio. Al piano terra, un semiportico dona ulteriore movimento alla facciata principale, che affaccia su via Pirelli e piazza Einaudi. Questa porzione dell’edificio si collega, attraverso un corpo a ponte su via Galimberti, al palazzo “The Corner” – un altro intervento di recupero di grande successo, realizzato sei anni fa da Alfonso Femia.
Il lato nascosto: una trasformazione sorprendente
Diverso è il discorso per il lato interno, affacciato su via Bordoni. Qui, al posto di un vecchio cortile occupato da locali tecnici e magazzini, gli architetti hanno completamente ripensato gli spazi, realizzando un nuovo corpo edilizio che finalmente dialoga col contesto e la città. Questo lato, con le sue facciate articolate e il colore bronzo, risulta forse più interessante e sofisticato del fronte principale. Il nuovo corpo si sviluppa su cinque piani e abbraccia una grande corte interna, restituendo vitalità a un angolo di Milano da tempo dimenticato.
Un intervento riuscito, ma con qualche rimpianto
Nel complesso, il progetto appare ben riuscito. Tuttavia, l’edificio originale progettato da Melchiorre Bega aveva un suo fascino e, forse, si sarebbe potuto preservare in parte, integrandolo con gli elementi nuovi come spesso si fa.
Vorremmo portare all’attenzione un nostro solito cruccio: ma è mai possibile pensare di non inserire aiuole, dico, AIUOLE, con alberature, dove sia fattibile? A cosa serve quell’enorme e desolante marciapiede lungo via Bordoni? Non si poteva creare un’aiuola con qualche albero? Davvero, in Comune – con una Giunta che include persino il partito dei Verdi – nessuno ha pensato di obbligare alla creazione di spazi verdi? Tra l’altro, prima dell’intervento, in questa zona crescevano spontaneamente degli ailanti! Noi abbiamo provato a photoshoppare quest’angolo, che ne dite, non sarebbe stato meglio?
Milano – Porta Nuova, Via Giovanni Battista Pirelli 35 > P35 (nella mappa Urbanfile codice:PN5) (uffici) (ristrutturazione) (manutenzione straordinaria) (nuova costruzione) (ristrutturazione con demolizione e ricostruzione)
- committente: Coima sgr – Fondo Coima Opportunity Fund II
- progetto architettonico: Snøhetta + Park Associati
- progetto esecutivo: Mpartner srl
- progetto impianti elettrici, meccanici e illuminotecnico: ESA Engineering srl – Sesto Fiorentino, FI
- progetto strutture: CEAS srl
- progetto prevenzione antincendio: GAe Engineering srl
- progetto paesaggistico: Snohetta
- DL generale: arch. Claude Van Steenwinkel @ Starching srl
- DL impianti elettrici e speciali: ing. Simone Colombo @ Starching srl
- DL impianti meccanici: ing. Luca Arrigoni @ Starching srl
- DL strutture: Ing. Mauro Eugenio Giuliani di Redesco Progetti srl
- collaudatore strutture: ing. Stefano Enea Claudio Calzolari @ SCL Ingegneria Strutturale – Como, CO
- csp: arch. Patrizia Ganzi @ GAe Engineering srl
- cse: ing. Giuseppe Amaro @ GAe Engineering srl
- RL: ing. Giuseppe Amaro @ GAe Engineering srl
- coordinatore LEED: ESA Engineering srl – Sesto Fiorentino, FI
- development manager: Coima rem
- impresa appaltatrice generale: Carron spa – San Zenone degli Ezzelini, TV
- general manager: arch. Andrea Maraschi @ Carron spa – San Zenone degli Ezzelini, TV
- project manager: geom. Alberto Agnoli @ Carron spa – San Zenone degli Ezzelini, TV
- direttore tecnico di cantiere: ing. STefano Riva @ Carron spa – San Zenone degli Ezzelini, TV
- coordinatore tecnico di cantiere: per. ind. ed. Marco Lorenzi @ Carron spa – San Zenone degli Ezzelini, TV
- Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Mpartner S.r.l., Esperienza-Drone; Carron
- Porta Nuova, Via Melchiorre Gioia, Via Pirelli, Via Bordoni, piazza Einaudi, Snøhetta, Park Associati
Senz’altro meglio di prima, ma poteva essere molto di più.
Più interessante l’innesto rosso del recladding principale e davvero troppo poco verde. Anche sulla piazzetta di via Pirelli, solo un misero, solitario alberello.. un po’ deprimente.
Anche per gli interventi di riqualificazione, dovrebbero esserci norme che prevedono un minimo di lascito verde intorno.
Sul verde hai totlamente ragione Roberto. E’ vergognosa la sciatteria e il “cementismo” di questa giunta e dell’amministrazione comunale.
Devo dire, bellissimo! e riuscitissimo
un edificio degno di Porta Nuova
Peccato per quelle due “Gioie” in mezzo così brutte, tristi e minimal che rovinano uno skyline quasi decente; di per se molto lento nel concretizzarsi a Porta Nuova in assenza di veri grattacieli..
Non volevano essere “iconici” e ci sono riusciti, al punto da risultare scialbi.
Meglio il retro del fronte. Snøhetta non pervenuto.