La Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (GAM) di Torino subirà presto un cambio d’abito. Lo scorso aprile, infatti, è partito il Bando per il Concorso Internazionale di Progettazione per la riqualificazione, rifunzionalizzazione, valorizzazione e messa in sicurezza dell’edificio. In effetti dato che l’ultimo touch-up sostanziale dell’edificio risale al 1993, in seguito alla chiusura per inagibilità durante gli anni ’80, la GAM di Torino ha proprio bisogno di una rinfrescata.


Costruita negli anni ’50 su progetto di Carlo Bassi e Goffredo Boschetti, l’edificio si trova nel quartiere Crocetta ed occupa un intero isolato, racchiuso tra C.so Ferraris, Via Vela, Via Magenta e Via Fanti. Con una struttura in pianta piuttosto irregolare, disposta su 5 piani – due interrati a tre fuori terra – la GAM ha uno stile architettonico “brutalista”, stridente con gli edifici attigui, tra cui la il nuovo Sella Open Innovation Center, esattamente di fronte.



Il Concorso, indetto da Fondazione Torino Musei, ha il desiderio di rifunzionalizzare sia la parte strutturale, che quella impiantistica, con la possibilità di ripensare anche gli spazi e le destinazioni d’uso dei locali esistenti. L’obiettivo principale, comunque, sarà di realizzare una nuova GAM intesa come una “piazza aperta e fruibile, visibile e riconoscibile […] identitaria e attrattiva” e di unire, senza barriere alcune, l’isolato in cui è locata con il resto del tessuto urbano, annullando il carattere di “fortezza” che la caratterizza attualmente.



La permeabilità della nuova GAM dev’essere al centro del Progetto, con una valorizzazione, soprattutto, delle aree comuni che dovranno essere interamente aperte al pubblico: la caffetteria, il bookshop, la Biblioteca d’Arte, l’Archivio Fotografico, la Videoteca e la sala conferenze (da riadattare, in quanto chiusa al pubblico dal 2019). Tra le richieste tecniche del Committente per la nuova GAM, spiccano:
- l’utilizzo, più possibile, della luce naturale per l’illuminazione degli spazi;
- maggior coerenza stilistica degli ambienti, con recupero e il riutilizzo degli arredi degli anni ’50
- riproporre la scala centrale aperta sul Foyer, così da riportarla all’idea originale: quella di un perno centrale attorno a cui ruotano gli spazi espositivi.




Anche l’abbattimento delle barriere architettoniche è un tema centrale, da “maneggiare con cura”, dato che l’edificio è protetto dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali, mentre lato “tecnologico”, il Committente invita all’uso delle tecnologie digitali ma con cautela, al fine di avere un approccio equilibrato rispetto alle opere d’arte esposte.






Il giardino esterno dovrà essere ripensato – per fondersi meglio con il tessuto urbano circostante – si dovrà implementare una nuova e più funzionale area di accoglienza, mentre gli spazi espositivi futuri dovranno essere più luminosi – quindi più trasparenti verso l’esterno – e più bilanciati tra quelli dedicati alle mostre permanenti e temporanee. Da porre l’attenzione, specie nel secondo piano, agli spazi dedicati alle installazioni d’arte di grandi dimensioni, di cui la GAM possiede diverse unità. Requisito fondamentale, inoltre, sarà un edificio super-ecosostenibile, con l’ottenimento della Certificazione LEED di livello Gold.





In sostanza, quello che si vuole operare alla GAM di Torino, è una profonda trasformazione, sia strutturale, nonché estetica, funzionale e identitaria, e trasformare la pinacoteca in un museo più aperto alla collettività e anche a chi non è direttamente interessato all’arte moderna. Per far ciò, si mettono a disposizione ben 24 milioni di euro, di cui 6 milioni da destinare a manutenzione/riqualificazione/restauro, 8 per impianti, 2,5 milioni per le parti strutturali e quasi 3 milioni per progettazione, direzione lavori, collaudi.




Al momento, il Concorso di Progettazione vedrà il vincitore entro il 2025, a cui seguirà la stesura del PFTE (Progetto di Fattibilità Tecnico Economica) che dividerà l’intervento in diversi Lotti. In seguito si vedrà la stesura del progetto Esecutivo da approvare entro la fine del 2026, mentre i lavori del Lotto 1 (circa il 30% dell’Operazione) – il cui inizio è previsto a metà del 2027 – dovranno essere ultimati entro la fine del 2028. In sostanza, nei prossimi 4 anni, dovremmo assistere alla trasformazione dell’attuale Galleria d’Arte Moderna in un Museo 4.0, in grado di attrarre maggiori utenti rispetto a quelli attuali, anche se solo nel 2023, la GAM ha registrato più di 180 mila visitatori.

Committente: Fondazione Torino Musei + Fondazione Compagnia di San Paolo (Torino)
Foto Storiche: Google
Foto Area: Francesco Gullace + Google
Disegni: Fondazione Torino Musei
