Milano, Bicocca.
Sarò anche fissato, ma ci sono luoghi che con pochissimo potrebbero migliorare parecchio. Uno di questi è alla Bicocca, in Piazza del Calendario: uno spiazzo che sembra più adatto ad accogliere atterraggi di elicotteri che a favorire incontri tra le persone.
La piazza è stata realizzata insieme alla costruzione del palazzo che ospita la sede della Deutsche Bank, nell’area Pirelli-Bicocca di Milano, all’interno di un isolato progettato dallo studio Gregotti Associati. L’edificio, completato nel 2005, si sviluppa su sette piani lungo il perimetro del lotto, con una pianta pensata per creare uno spazio urbano aperto verso il quartiere e la Collina dei Ciliegi. Il progetto del palazzo si distingue per il trattamento differenziato delle facciate: quelle esterne hanno aperture puntuali, mentre quelle affacciate sulla piazza presentano finestre a nastro. I materiali scelti includono marmo nero lucidato per il basamento e pietra Repen grigia per i piani superiori, apprezzata per la sua capacità di reagire alla luce.
In origine era prevista la costruzione di otto torri attorno a una piazza pubblica, ma lo Studio Valle Architetti Associati propose un’alternativa ispirata alla corte lombarda, mantenendo comunque la continuità dei porticati pedonali. Questo edificio è infatti uno dei pochi nella nuova Bicocca a non essere stato progettato direttamente da Gregotti.


La piazza, come dicevamo, è aperta verso viale Piero e Alberto Pirelli e verso la Collina dei Ciliegi: un parco animato da una collina artificiale alta 25 metri, creata con i detriti provenienti dai cantieri che hanno trasformato gli ex impianti industriali della Pirelli. Oggi, la piazza si presenta come una distesa di sanpietrini in pietra rosa, illuminata da sei alti lampioni. Certo, si potrebbe dire che ha un’aura “metafisica”, dove è l’architettura a parlare… Ma con le temperature estive in costante aumento, non sarebbe il caso di depavimentare almeno in parte lo spazio e trasformarlo in qualcosa di più vivibile? Anche solo un prato renderebbe la piazza meno rovente e più accogliente. Che ne dite?



- Referenze immagini: Roberto Arsuffi
- Bicocca, Arredo Urbano, Collina dei Ciliegi, Piazza del Calendario, Deutsche Bank, Pirelli-Bicocca, Studio Valle Architetti Associati, Gregotti, viale Piero e Alberto Pirelli
guarda, se mi dicevi una vasca con fontana te la approvavo ma quel francobollo di erbetta fa proprio pietà e non rinfresca assolutamente.
Condizionale, non rinfrescherebbe perché in verità non esiste, non c’è proprio niente comunque ti posso assicurare che un prato già stempera la temperatura esterna di 6-7°celsius
Sono d’accordo. È più divertente e rinfrescante una bella fontana. Le fontane sono un vanto per Milano, ne ha più di cento.
Concordo, quel prato si ridurrebbe ad una spianata di terra nel giro di poco tempo. Sarebbe poi adatto a bivacchi che non so quanto migliorerebbero l’ aspetto della piazza.
Assolutamente no, un qualunque, semplice, piccolo, spiazzo erboso, donerebbe bellezza persino alle “capanne” di piazza Cadorna, altro celeberrimo esempio di archistar all’ opera (ma senza musica…).
Nella piazza in oggetto, servirebbe a ricordare che il mondo non è come lo immaginano gli ex-comunisti-ora-globalisti, ma è vita, bellezza e umanità, quella vera.
Qualcosa è meglio di niente e poi meglio non aspettarsi interventi maggiori che richiedono manutenzione, parola tabù. Ma poi, non è meglio un prato che assorbe il caldo anziché una fontana, in pietra o ghisa, che non lo fa?
ben detto, Clementina. Ultimamente tutti gli spazzi “rivisitati” di Milano sono spianate in pietra (anziché in cemento, che progresso!) ma tristi e desolate, altro che “spazi che conversano tra loro” semmai piangono. Questo pregevole sito ne mostra parecchi. Si possono fare anche collinette, rocailles e fontane, appunto. Queste immagini mi ricordano lo stile razionalista, che può avere un suo perché, ma che quando gli architetti del circolino intendono definire “brutto” chiamano “stile Littorio”.
Beh ma facciamo un terrapieno e piantiamoci degli alberi veri
Terrapieno con piante a medio fusto e un laghetto/fontana!
Non toccate la spianata. Rispettate il vuoto creato da questa architettura distopica che ha profetizzato la condizione anestetica e amorale in cui ci troviamo all’inizio del secondo quarto di secolo del millennio. Il robot mi chiede di verificare se sono un essere umano per postare il commento, ecco appunto.
LOL
Spianate di cemento: l’innovazione sostenibile che Milano aspettava.
Un politico anni fa fu linciato pubblicamente per aver detto che Bicocca sembrava Berlino Est…
Forse non aveva tutti i torti.
Ma va? C’è la città piena! Occssione ultima (per ora) molti spazi aperti di cui sotto psssa la M4. Dovevamo avere un rinnovo in gran parte della città toccata dalla metro blù… Eh, si vede!
Li sotto non ci sono parcheggi interrati?
Esatto… Quindi chi sogna del verde lì o una fontana, appunto sogna….
Tutti che fanno paragoni con Berlino Est: Berlino Est e I suoi Plattenbauten sono in realtà pieni di verde, sempre circondati da prato e alberi
Servirebbe un girone dell’inferno o almeno un articolo del codice penale dedicato per coloro che hanno permesso e costruito in questo modo. Aggravante che tutto questo è stato fatto nel luogo che dovrebbe essere il più scientifico e illluminato di milano. Fate pena.
Approvo in pieno. Ho letto del commento su Berlino Est, ecco non mi veniva ancora un modo così perfetto per definire questo quartiere. Lavoro in quella zona e davvero mi sento alienata ogni volta che ci passo e ci cammino dentro. E poi si …..prato e alberi alberi alberi ce n’è un bisogno disperato quasi come ..’aria per respirare’!
E allora piazza Gino Valle al portello, da lui progettata e a lui intitolata, com’è se non ancora più desolata?
Che peccato che qui non potete dare la colpa a Gregotti per la solita ennesima minchiata di Berlino est.
Gregotti e Gino Valle sono personaggi nati negli anni 20 del secolo scorso e quindi morti e sepolti.
Più che dare “la colpa”, ci piacerebbe dimenticarceli e rendere un minimo più carini, decenti ed attuali quei (non) luoghi che chissà perchè vollero progettare (o gli lasciarono costruire) in quel modo.
Più o meno d’accordo con te, io però avrei messo le virgolette anche a “dimenticarceli” riferito a due maestri dell’architettura e tolto (non). I non luoghi sono gli aeroporti, le catene di alberghi,
, i centri commerciali ecc. e, se vogliamo, anche gli ultimi edifici milanesi fatti con lo stampino, quelli li fanno gli architetti di questo secolo.
Oppure parliamo di architettura quando si mettono quattro piante sui balconi?
.
Certamente, le sue parole mi trovano d’ accordo, tuttavia è interessante notare come qusto modo strambo e disumano di edificare è stato anticipato ed è, del tutto, simile allo “stile” che piaceva tanto ai fasci nostrani: molto “metafisici” anche loro, estranianti, alienanti e, semplicemente, brutti – i loro edifici e le loro piazze – , finchè anche quella follia non è crollata, come era inevitabile che accadesse.
L’architettura razionalista o Littoria ci sarebbe stata comunque, perché dettata dai tempi “futuristi” e non dalla politica. Poi capitava che si sposasse con la possibilità di creazioni “imperiali”.
La dimostrazione è data dalle piazze desolate e desolanti in commento, che seguono uno “stile” (parolone, per questi risultati) proprio e che non mi sembrano pilotati dalla politica (anche se non concordo con quella dell’attuale amministrazione milanese).
Il Sindaco GREEEEEEN!!!
È del 2005
Se volete passeggiare tra palazzi storici andatevene in centro, a tutti gli altri esseri umani la Bicocca piace e infatti è uno dei quartieri più vivibili e con la più alta natalità
Tra l’altro quella è la zona della Bicocca esclusivamente di uffici, la gente ci passa velocemente per andare al lavoro e non per passeggiare come dovrebbe essere per quell’altra spianata di San Babila, piuttosto.
Nell’isolato a fianco (ex Siemens) comunque la recente ristrutturazione BIM ha dato nuova vita alla piazza interna, un intervento decisamente riuscito.
Concordo poi sulla vivibilitá della parte residenziale del quartiere.
La piazza è bellissima così com è con il suo spazio e i suoi volumi metafisici.
Un praticello sarebbe orribile e destinazione di sporcizia.
Piuttosto piante in vaso sapientemente scelte e inserite che andrebbero però manutenute….
Il concetto di spianata senza alberi e senza fontane è esattamente quello che voleva comunicare, iconograficamente e iconologicamente, chi ha progettato lo spazio. Se la politica sceglie questi progetti, vuol dire che questa è l’idea politica che hanno della città che governano: uno spazio piatto e straniante. Non si può abbellire ciò che nasce brutto, la città ideale rinascimentale che si vede a Urbino nasce da concetti di equilibrio e bellezza pre esistenti al progetto.
Ma qualche alberello, no?? Non ci vuole tanto a migliorare un luogo.
Ma quanto è bella City life con il suo verde ? E Gae Aulenti con le sue fontane e il suo verde? Una cosa così si poteva fare …..no ?
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Peccato non aver utilizzato meglio questo spazio. Così è veramente orribile.
Se pensi che a Parigi hanno un piano per piantare 170.000 alberi entro il 2026 (dal 2020) e 300 ettari di verde entro il 2030. Hanno già trasformato 3 piazze in foreste urbane. E il loro clima non è il nostro della pianura padana dove ristagna l’aria ed è come essere in una camera a gas….
Documentatevi
Il progetto che mira a piantare alberi a Milano è Forestami, promosso dal Comune di Milano, Città metropolitana, Regione Lombardia e altri partner, con l’obiettivo di mettere a dimora 3 milioni di nuovi alberi entro il 2030 nel territorio della Città metropolitana. L’iniziativa si propone di contrastare il cambiamento climatico, aumentare la biodiversità, ridurre l’inquinamento e il fenomeno dell’isola di calore, oltre a riqualificare le periferie e valorizzare il patrimonio verde. .
Sì Sì, Gerry, tranquillo lo sapevamo, ma sai com’è, tra il dire e il fare…
Il progetto è già di qualche anno e al momento la conta tra quelli piantati e quelli rinsecchiti o abbattuti potrebbe ad occhio e croce essere negativa.
A questo punto una grande aiuola con una fontana a zampilli a filo terra come davanti all’università. Sarebbe in sintonia con il design del BIM Pavillon appena ristrutturato
Mah, sono crucchi, forse a loro va bene così.
Quartieri che si ispirano all’Unione Sovietica….d’altra parte gli architetti sono comunisti……
Giusto per chiarire la situazione a tutti essendo molto dentro ai vari progetti di quella piazza.
È gia stato studiato un progetto con l’Università Bicocca per inserire nel contesto piccoli arbusti e altro. Purtroppo tutto è stato “bocciato” per il peso che ricadrebbe sui parcheggi sotterranei.
La piazza rimarrà per sempre così.
Coerente col progetto, non è evidentemente nato con l’idea di fruibilità ma di rappresentanza. L’alternativa avrebbe potuto essere l’acqua sulla falsa riga dell’opera di Niemayer, che si sposa con la metafisica del progetto, o anche come sotto la Torre Unicredit. Avrei preferito l’acqua però significa manutenzione. Il prato non lo vedo adatto. Certamente la metafisica funzione bene in pittura e in rappresentanza, in residenziale tende all’alienazione.