Roma.
La giornata di oggi, martedì 16 dicembre 2025 ha segnato un passaggio storico per la mobilità romana con l’inaugurazione ufficiale delle nuove fermate della Linea C della metropolitana, Colosseo–Fori Imperiali e Porta Metronia. Alla cerimonia di apertura hanno preso parte il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e il Ministro della Cultura Alessandro Giuli.
Le due nuove stazioni si inseriscono in un percorso di circa 4 chilometri che attraversa uno dei contesti archeologici più rilevanti al mondo. Concepite come vere e proprie stazioni-museo, valorizzano i numerosi reperti rinvenuti durante gli scavi, condotti su incarico di Roma Metropolitane per Roma Capitale e realizzati dal consorzio Metro C, formato da Webuild, Vianini Lavori, Hitachi Rail, CMB e CCC.


Con l’apertura al pubblico del nuovo tratto, la Linea C si estende dalla fermata San Giovanni fino all’area dei Fori Imperiali, portando la metropolitana nel cuore della città antica. Nel pomeriggio, il Sindaco Gualtieri e la Presidente del Municipio I Roma Centro, Lorenza Bonaccorsi, hanno effettuato il primo viaggio inaugurale lungo la nuova tratta.
«Oggi colleghiamo territori lontani tra loro, dalle periferie più esterne fino al centro storico, offrendo al contempo ai cittadini e ai visitatori spazi di straordinario valore culturale», ha dichiarato il Sindaco Gualtieri, sottolineando come le nuove stazioni rappresentino un esempio di eccellenza progettuale e ingegneristica italiana, capace di integrare infrastrutture complesse con la ricchissima stratificazione storica di Roma.









L’estensione della Linea C consente così di rafforzare il collegamento tra le aree sud-est e nord-ovest della capitale, raggiungendo un totale di 24 stazioni distribuite su 22 chilometri, dal capolinea di Monte Compatri/Pantano fino a Colosseo–Fori Imperiali, nel pieno centro urbano.
Sull’importanza strategica dell’intervento è intervenuto anche l’Assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, che ha ricordato come la nuova fermata del Colosseo rappresenti un nodo fondamentale di interscambio con la Linea B, dopo quelli già realizzati a Termini e San Giovanni. Un passaggio chiave di una più ampia trasformazione del trasporto su ferro, pensata per servire in primo luogo le periferie, pur attraversando il cuore monumentale della città.
Per affrontare le delicate condizioni archeologiche e geologiche del sottosuolo romano, lungo la Linea C è stata adottata la metodologia del “top-down archeologico”, una tecnica innovativa che permette di procedere con gli scavi dall’alto verso il basso, realizzando progressivamente i solai e assicurando al contempo la stabilità delle strutture e la continuità delle indagini archeologiche. Questa soluzione è stata applicata anche nelle nuove stazioni di Porta Metronia e Colosseo–Fori Imperiali.






















La stazione Porta Metronia
Situata in piazzale Ipponio, in prossimità delle Mura Aureliane, la stazione di Porta Metronia si sviluppa in un’area di grande valore storico. L’opera raggiunge una profondità di circa 30 metri ed è articolata su cinque livelli sotterranei. Due accessi conducono a un atrio concepito come spazio museale, arricchito da elementi grafici e serigrafie che raccontano i reperti e le testimonianze emerse durante i lavori.
La stazione Colosseo – Fori Imperiali
La fermata Colosseo–Fori Imperiali si colloca lungo via dei Fori Imperiali, tra il Colosseo e la Basilica di Massenzio, instaurando un dialogo diretto con il paesaggio monumentale circostante. La struttura si estende su quattro livelli interrati, con una larghezza che raggiunge i 50 metri e una profondità massima di 32 metri.
Progettata come un’archeostazione, ospita un percorso museale interno curato e finanziato dal Parco archeologico del Colosseo, con il contributo scientifico della Sapienza Università di Roma – Dipartimento di Architettura e Progetto. Il percorso accompagna i viaggiatori in un racconto continuo della storia del sito, dall’ingresso fino alle banchine. Di particolare rilievo è il collegamento diretto con la stazione Colosseo della Linea B, che rafforza l’integrazione della rete metropolitana.
All’inaugurazione erano presenti anche i vertici delle società coinvolte nella realizzazione dell’opera, tra cui Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild, e Vincenzo Onorato, Amministratore Delegato di Vianini Lavori, insieme ai rappresentanti di Metro C S.c.p.A., Roma Metropolitane, Atac e delle principali istituzioni impegnate nella tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico, tra cui la Soprintendenza Speciale di Roma e il Parco Archeologico del Colosseo.















- Referenze immagini: Fabio Roma
- Roma, Metropolitana, Linea C, Metro C, Colosseo, Porta Metronia,
Tutto bellissimo, tutta fuffa, tutto fumo negli occhi. Stiamo parlando di una metropolitana che ha una frequenza di passaggi bassissima (non meno di 10-15 minuti) soggetta a continue sospensioni del servizio per consentire i lavori di costruzioni della linea. E sarà così per chissà quanto tempo considerando che la stazione successiva sarà situata in piazza Venezia e per la sua realizzazione sono stati preventivati 8 (otto!) anni. Vivo a Roma da 23 anni ma frequento molto spesso Milano e penso di conoscerla abbastanza bene: niente a che vedere con la M4, costruita in 10-12 anni, mi sembra, ma, vivaddio!, adesso è lì tutta linda e funzionante. Mi chiedo: Roma ha un bisogno disperato di mezzi pubblici efficienti o di altri musei (considerando anche lo stato vergognoso in cui sono tenuti molti siti archeologici)? Questa metro C è in costruzione da quasi venti anni e siamo a malapena a metà. Per non parlare poi dell’attitudine al pappagallismo tipico delle giunte romane: Napoli ha le stazioni dell’arte e loro hanno fatto lo stesso. Sinceramente non mi sembra un grande esempio di efficienza la metro di Napoli: anche lì, tutto bello, tutto meraviglioso ma poi si aspetta la metro dieci minuti in ora di punta. Ma per favore!
Spreco folle di denaro pubblico.
Si può fare bene e bello senza pacchianate simili.
C’è una via di mezzo fra la pochezza della M4/M5 di Milano e questo, ma da una parte e dall’altra non ce la facciamo: o la zarrata oro, acciaio e lucine o il nulla cosmico stile obitorio delle ultime metro milanesi.
Tutte bocciate.
Poi sulle frequenze non c’è paragone, ma l’eleganza italiana, il design italiano e tutte le boiate di cui ancora ci bulliamo in queste realizzazioni proprio non si vedono più.
Vivo a Roma da qualche anno dopo aver vissuto per 60 anni a Milano, posso dire quindi di conoscere le dinamiche di entrambe le città. Roma è unica al mondo, nel bene e nel male. Per motivi storici e politici sconta un ritardo infrastrutturale che imporrebbe un intervento straordinario di centinaia di miliardi di euro per poterlo colmare. Quindi l’unica cosa sensata che posso dire è: ben venga anche un piccolo passo come questo, per Roma è già tanta roba.