Milano | Mobilità – Quei tornelli tutti in frantumi

Milano, mobilità.

Dicembre 2025. Sarà che mi piace osservare ogni cosa, ma da molto tempo ho notato che quasi in ogni stazione della metropolitana c’è almeno uno dei piccoli schermi dei dispositivi di controllo accessi — quelli che regolano il passaggio dei passeggeri — spaccato, con il vetro in frantumi. Nessuno, finora, ne ha mai parlato o scritto qualcosa, eppure la cosa è piuttosto inquietante e presente. Il vetro che dovrebbe proteggere lo schermo digitale risulta danneggiato: in alcuni casi presenta solo una o due crepe, ma in molti altri è completamente frantumato in minuscoli pezzetti, come se fosse stato preso a martellate (cosa che crediamo impossibile).

È chiaro che si tratti di vetri di sicurezza, progettati per non andare in mille frammenti e restare saldati tra loro, ma forse c’è qualcosa che non funziona nella scelta dei materiali, visto che a distanza di appena un paio d’anni dall’installazione molti dispositivi si trovano già in queste condizioni. La motivazione di questo problema non la conosciamo, forse qualcuno appoggia borse con impeto, anche se ci pare assurdo, oppure qualcuno forse li prende a pugni, ma si tratterebbe di un’usanza diffusa, visto che non si salva una stazione da questo problema. Forse ATM dovrebbe cambiare materiale.

Non siamo riusciti a individuare una data certa per l’installazione dei nuovi apparati, ma essi rientrano in una lenta trasformazione tecnologica che, nel corso dei sessant’anni di servizio metropolitano, ha progressivamente modificato i tornelli di accesso (e uscita) dai mezzanini delle stazioni.

A questo punto vale la pena ricordare che dal 1° gennaio 2026 i vecchi biglietti cartacei ATM non saranno più validi: si passerà completamente al sistema di bigliettazione elettronica e ricaricabile (tessere, app, carte). Sono possibili adeguamenti tariffari per i titoli occasionali, mentre i prezzi dei titoli urbani “Mi1-Mi3” (biglietto singolo da 2,20 €, giornaliero, carnet) potrebbero rimanere invariati o subire solo lievi modifiche. In ogni caso, dal prossimo anno diremo addio definitivo alla carta: si viaggerà esclusivamente con sistemi digitali.

I tornelli — dispositivi di controllo degli accessi a tariffa, collocati all’ingresso dei mezzanini da cui poi i passeggeri si distribuiscono verso le varie linee — furono installati fin dall’inizio. I primi modelli rimasero in servizio per molto tempo e consistevano in un tornello rotante che consentiva il passaggio di una sola persona per volta. A partire dal 1990, con l’apertura della nuova linea M3, vennero progressivamente sostituiti da tornelli più moderni, dotati di tripode rotante a barre (anche se modelli simili, più semplici, esistevano già da anni nelle altre linee).

Tutti sistemi piuttosto facili da scavalcare per chi voleva utilizzare i mezzi pubblici senza pagare il biglietto. Un’usanza che col tempo si è sempre più diffusa e che oggi rappresenta una vera e propria piaga: basta fermarsi mezz’ora in una stazione e osservare i flussi per rendersene conto, vedendo almeno cinque o dieci persone saltare il tornello.

Gli ultimi modelli, installati in alcune stazioni a partire dal 2024, dovrebbero garantire un controllo più efficace. Qualcuno riesce ancora a eluderli, ma certamente in misura minore rispetto al passato.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi, ATM, Skyscrapercity
  • Ringrazio gli amici di Skyscrapercity per le informazioni
  • Metropolitana, Trasporti, Tornelli, Biglietto, Linee metropolitane, mobilità, degrado
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

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