Di Parco Segantini e della necessità di renderlo uno spazio vivo all’interno della città abbiamo parlato in passato. Per questo promuoviamo con piacere l’iniziativa Milano Smart Park #Segantini.
Milano Smart Park #Segantini è un nuovo progetto dell’Associazione Parco Segantini che si prefigge di promuovere,con partner esperti e con la partecipazione attiva dei cittadini,la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente, ampliando le attività e le dotazioni di un parco pubblico a Milano, il Segantini (ex Sieroterapico) di 90.000 mq.
Un modello che vuole diventare replicabile in un network di aree verdi urbane interconnesse, in cui migliorare la qualità della vita e ridare alla comunità senso di appartenenza e consapevolezza del valore del bene comune.
Gli spazi verdi fanno bene al corpo e alla mente. Siamo nel sud di Milano, tra il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese, nei pressi della Darsena, dove l’Associazione Parco Seganti, capofila del progetto,da cinque anni collabora al miglioramento del parco con cittadini di ogni età, provenienza territoriale e stato sociale, persone svantaggiate e con disabilità, realtà non profit e imprese, scuole, uffici tecnici comunali, amministrazioni comunali.
IL PROGETTO
Milano Smart Park #Segantini è un progetto suddiviso in 8 azioni che l’Associazione Parco Segantini sta realizzando grazie a un cofinanziamento della Fondazione Cariplo, a raccolte fondi, al coinvolgimento di partner storici come la Cooperativa Sociale Opera in Fiore, che fornisce i suoi giardinieri per la cura e la piantumazione del verde, creando anche nuovo lavoro per persone svantaggiate, detenuti in permesso e rifugiati politici; il Centro Forestazione Urbana di Italia Nostra; l’associazione ACIM (Amici dei centri di Incontro di Milano per l’Alzheimer) per tutti gli aspetti che riguardano la fruibilità del parco da parte di soggetti svantaggiati.
Attività:
- centraline di rilevazione per conoscere la qualità dell’aria e del meteo, costruite in IoT da FabLab e con gli studenti dell’istituto Tecnico Feltrinelli di Milano, in collaborazione dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra (DISAT) per il monitoraggio della qualità dell’aria;
- un auditorium all’aperto, tecnicamente chiamato “camera acustica”, per concerti musicali e altri eventi culturali gestiti insieme all’Auditorium dell’Orchestra la Verdi di largo Mahler e al Municipio 6;
- un’Oasi naturalistica con nuova piantumazione e la sistemazione della roggia Boniforti;
- un “percorso dei 5 sensi”per la fruizione consapevole di tutto ciò che il verde può offrire anche in un ambiente urbano;
- un’area di “stanze verdi” per favorire giochi per i bambini, creatività e conoscenza della natura;
- strumentazioni wifiche forniscono informazioni, assistenza e riconoscimento anche alle persone con disabilità e malate di Alzheimer;
- orti comunitariper conoscere la terra e i suoi ritmi in collaborazione con il Parco Tecnologico Padano di Lodi per lo sviluppo di iniziative di studio e ricerca;
- monitoraggio scientifico per misurare l’impatto sociale che tutto ciò ha sui fruitori in collaborazione dell’università Bocconi-Cergas (Centro di Ricerche sulla Gestione dell’assistenza Sanitaria Sociale).
Domani 11 maggio in un incontro in Urban Center si racconteranno i dettagli di questo progetto. Per informazioni www.milanosmartpark.it
Figo.
Se poi mettessero anche gli alberi (tutta la grandissima parte centrale è una savana desolata bruciata dal sole d’estate) ed una illuminazione in grazia di Dio, non sarebbe male
Speriamo che dopo i lavori qualcuno lo usi quel parco.
Il paragone con l’adiacente, ruspante, allegro e meno pretenzioso parco Baden Powell è imbarazzante.
Ruspante e allegro???
Intendevi forse devastato dall’incuria e dal vandalismo?
potrebbe essere tenuto meglio ma ultimamente è sempre pieno di gente e vivo ed i personaggi poco raccomandabili di un tempo son spariti anche se han lasciato geroglifici che toglieranno fra 70 anni.
Poi chiaro, chi ha l’appalto del verde a Milano non è esattamente solerte a tagliare l’erba, questo è vero. Ma almeno li la gente ci va, organizzano festicciole dove sono i pergolati ed è pieno di bambini (il fatto che ci sia l’area giochi aiuta…).
Hai fatto bene a chiarire… ma spesso chi commenta lo fa tanto per criticare e lamentarsi, probabilmente nel parco non ci va da anni.
ci passo tutti i giorni…. fatti un giro intorno al bell’edificio di mattoni dove c’è la pizzeria naturale, guarda cosa c’è dietro, e poi mi dici.
A proposito di gente che parla tanto per parlare.
Che sia un po’ conciato il parco Baden Powell non c’è dubbio. Però è vero che è vivace e frequentato specie nel weekend e nel pomeriggio da tanti bambini.
Possiamo avere il parco meglio tenuto e più “svizzero” della terra, ma se poi la gente non ci va, a che serve?
Non è solo questione di tag (di cui è coperta qualsiasi cosa che non sia l’erba, peraltro).
– pezzi marmo dei parapetti divelti e pericolosamente abbandonati sui passaggi (parlando di bambini che giocano…)
– transenne di metallo lasciate lì da tempo immemore, con fili di ferro e altre estremità appuntite che spuntano altrettanto pericolosamente
– avvallamenti sui vialetti che alle prime piogge si trasformano in pantani impossibili da attraversare
– ecc ecc ecc
La migliore notizia sarebbe quella di levare ogni incarico all’Associazione Parco Segantini e affidare la gestione a chi sa progettare spazi verdi e soprattutto prendersene cura.