Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico, ha presentato pochi giorni fa, durante l’evento Milano 2030, i progetti in corso e futuri per il Politecnico che investiranno su tutta la città.
L’ateneo come sappiamo, ha in corso la riqualificazione del Campus di Architettura secondo un progetto di Renzo Piano, più verde e più aree per socializzare. Piazze aperte al pubblico, un progetto per pedonalizzare via Bonardi e la riqualificazione del Campus Leonardo, con le corti verdi ricreate all’interno del vecchio ateneo dove venivano parcheggiate le autovetture.
I progetti mirano anche a ridefinire gli spazi condivisi da tutti gli atenei della zona, per mantenere viva la vocazione universitaria, puntando sull’integrazione tra i saperi dei tre atenei.
Altra novità è l’edificazione di un nuovo edificio per gli studi di Chimica, lungo via Bassini, nei pressi di largo Volontari del Sangue, via Corfù, che finalmente sarà riqualificata, e via Ponzio, affiancandosi al Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria. Al momento qui si trova una porzione di giardino del Politecnico, con la nuova edificazione, sarà spostato verso via Ponzio, dove si trovano le palazzine Enrico Fermi – CeSNEF Sezione Ingegneria Nucleare, che saranno demolite.
Naturalmente la riqualificazione prevede anche qualcosa per il Centro sportivo Giurati.
Sempre nei piani del Politecnico, naturalmente rientrano anche le nuove residenze, già completate, come la Newton al Gallaratese, la nuovissima Pareto a Villapizzone, la costruenda residenza Einstein a Calvairate e Baldinucci a Dergano-Bovisa. Sarà anche recuperato l’edificio abbandonato in piazza Ferrara al Corvetto.
Naturalemte novità che riguarderanno anche il Campus Bovisa, per il quale vi rimandiamo ad un altro articolo.
Molto bello.
Finalmente fanno qualcosa.
Da quando c’è la sinistra le università si allargano, fanno nuovi campus e attirano stranieri, che schifo, troppa cultura fa male… e gli studenti stranieri rubano il posto agli italiani! Precotto.doc, presto fai qualcosa!
A parte prendere in giro il povero Precotto padano, finalmente le universitá di Milano creano veri campus, mentre fino a ieri erano solo un insieme caotico di edifici. Bene!
Quoto 100%
finalmente le universitá di Milano creano veri campus, mentre fino a ieri erano solo un insieme caotico di edifici. Bene!
Esattamente questa è la parte più bella.
È se il trasferimento a Rho liberare spazio per creare sin città studimun vero QUARTIERE universitario spostando anche le scuole civiche di musica,teatro,cinema etc che da poco hanno ricevuto lo status di corsi universitari di I livello avremmo anche noi un Vero quartiere delle arti.
Non come Brera che è finto mercato di rivendita di arte per vecchi annoiati.
Io comunque sono convinto che con la globalizzazione e la crescita dei paesi asiatici e africani l’unico modo per continuare a crescere è espandere le università, possibilmente con studenti e docenti dall’estero, loro portano VERO valore aggiunto. Però vanno finanziate, e bisogna fare in modo che ditte estere investano soldi in università Italiane, quindi a talune va data la libertà di gestirsi da sole, dandole una quasi indipendenza dallo stato. Poi ci sono posti che sono cresciuti quasi solo grazie ai loro Atenei. Vedesi silicon valley e Stanford, Stanford ha prodotto Hewlett, Packard e Jobs, che poi hanno fondato industrie miliardarie tipo Apple e HP. Noi abbiamo avuto Gian Battista Pirelli, che ha studiato al Politecnico di Milano.
Ma è proprio necessario abbattere gli alberi secolari del parco di via Bassini? Non si poteva pensare a un’altra soluzione? Fermatevi finché siete in tempo!