A quanto pare il nuovo ospedale unico “San Cristoforo”, pensato per accorpare il San Carlo e il San Paolo, già uniti dal 2016 in un’unica azienda ospedaliera, in un nuovo complesso da realizzarsi a Ronchetto sul Naviglio, nei pressi di una nuova fermata della line della M4, non si farà.
Lo si evince dalla lettera con cui Giulio Gallera, l’assessore regionale al welfare, ha informato la commissione sanità del consiglio regionale a proposito degli ultimi sviluppi sulla vicenda, che risale al periodo a cavallo tra il 2016 e il 2017, quando la Regione, insieme alla nuova azienda ospedaliera unificata, aveva iniziato a ragionare sull’opportunità di una struttura totalmente nuova che sostituisse i due ospedali riunendoli in un unica sede.
Per la nuova struttura si era infatti ventilata l’ipotesi di edificare un grande ospedale nella zona di Ronchetto sul Naviglio, a due passi dall’odierno cantiere della M4 in costruzione, con l’ipotesi persino di creare anche una nuova stazione della metro che servisse in particolare modo il nuovo centro ospedaliero, oltre alla stazione ferroviaria di San Cristoforo nonché quella della linea Blu.
La notizia aveva avuto , come immaginabile, una forte eco, raccogliendo consensi ma anche sollevando non poche polemiche: cosa ne sarebbe stato del vecchio San Carlo e cosa del San Paolo?
L’Ospedale San Carlo Borromeo, in zona Quarto Cagnino, venne completato nel 1966, mentre nel 1964 si posava la prima pietra del San Paolo, che verrà inaugurato soltanto nel 1978, in zona Barona, a poche centinaia di metri dalla stazione M2 Famagosta.
I due grandi ospedali (San Carlo con i suoi 494 posti letto e il San Paolo con i suoi 479) da quando divennero un’unica entità si era sempre più fatta concreta l’ipotesi di creare un unico ospedale che garantisse una migliore operosità e più moderne strutture.
Ristrutturare i due edifici costerebbe comunque 90milioni di euro, comportando un intervento lungo una decina di anni (gli ospedali dovrebbero rimanere operativi anche durante gli interventi), mentre costruire ex-novo permetterebbe di realizzare un nuovo edificio sanitario ad hoc, oltre ad un risparmio stimato di 15-20 milioni l’anno.
Ma come si è visto, l’ipotesi di una struttura a Ronchetto ora pare proprio svanita.
In effetti l’area prescelta si trova nel territorio del Parco Agricolo Sud Milano, tanto che da più parti si erano levate proteste per la localizzazione scelta. Anche perché è saltato fuori che l’area ha “vincoli ambientali di inedificabilità”. Nella missiva, l’assessore regionale Gallera, lascia intendere che a questo punto è iniziato l’iter per individuare un’altra area. Sicuramente allungando i tempi di realizzazione.
Secondo me si punta all’area ex piazza d’armi che tra l’altro con le nuove regole del PGT sarebbe probabilmente difficile da valorizzare altrimenti.
Ahia! E il parco di piazza d’armi allora che fine fa?
Comunque il tema principale mi sembra quello del riuso dei due ospedali dismessi. E anche la verifica dei conti economici: in altri casi (vedi ATS di corso Italia) la Regione non è apparsa così brillante, anzi…