Milano | San Siro – Vecchio Meazza: secondo anello sacrificabile

Milano San Siro. Ieri si è tenuto un incontro cruciale tra il sindaco di Milano Beppe Sala, le squadre di calcio di Milan e Inter e la sovrintendente Emanuela Carpani, riguardo al futuro dello stadio Meazza di San Siro, e la possibilità di costruire un nuovo impianto nelle vicinanze.

La questione centrale è se il vincolo di tutela sul secondo anello del Meazza impedisca la rifunzionalizzazione dello stadio. Carpani ha lasciato aperta la possibilità di interventi, affermando che una parte del secondo anello potrebbe essere sacrificata, ma è importante preservarne una parte rappresentativa.

La priorità è garantire un progetto di alta qualità che migliori la vita dei residenti e rispetti il valore simbolico del Meazza. Nonostante il rischio che lo stadio resti vuoto, c’è ottimismo per una possibile soluzione. Le squadre mantengono la loro posizione, con l’Inter che tace e il Milan che rimane aperto a discutere con il Comune, pur investendo sul progetto a San Donato. Il sindaco Sala ha preferito non esprimersi finché non ci saranno sviluppi concreti.

Lo stadio di San Siro fu inaugurato il 19 settembre del 1926, prima di proprietà del Milan e poi acquisito dal Comune.

Il secondo anello dello stadio, allora chiamato semplicemente San Siro dalla zona in cui si trovava, fu creato con un suo caratteristico stile tra il 1954 e 1955.

Lo stadio Meazza è stato sottoposto all’ultima ristrutturazione con la creazione del terzo anello tra il 1987 e il 1990, per aumentarne la capienza dei posti, in occasione dei campionati mondiali di calcio che si sono svolti in Italia.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Milano sparita
  • Sport, Stadio, San Siro, Inter, Milan, Comune di Milano, Stadio Meazza, Riqualificazione, San Donato, Rozzano
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7 commenti su “Milano | San Siro – Vecchio Meazza: secondo anello sacrificabile”

  1. Scusate ma che senso ha tutto questo tutelare se il vecchio stadio rimane sepolto da altre 3 progetti che lo inglobano nella sua totalità?

    Tutto questo non ha senso, doveva essere tutelato fin dall’ inizio nel 1926!

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  2. E intanto al Bernabeu hanno cancellato e spostato tutti i concerti dei prossimi 6 mesi per insormontabili problemi di rumore con la nuova architettura e di convivenza con chi abita vicino.

    Gli stadi nel 21 secolo è meglio farli in zone periferiche e non densamente abitate. Oppure rinunciare all’idea di sfruttarli intensamente per i concerti per ripagarsi dei costi di costruzione/ristrutturazione.

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  3. Cioè dopo 5 anni, adesso di capisce che è sacrificabile ???
    Prima pensavo fosse colpa di Sala adesso è chiaro che il sistema non funziona e che viviamo in un paese di matti senza scambo !

    RIDICOLIIIII !!!!!!!!!!!!!

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  4. E’ ora di finirla di voler vendere alle squadre un bene che e’ del Comune e cioè di tutti noi cittadini di Milano per fare guadagnare gli speculatori edili

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