Da circa due mesi è stata musualizzata una piccola parte dell’archivio storico del banco di Napoli. Il nuovo percorso, allestito in alcune stanze del cinquecentesco palazzo Ricca, ricorre alle teconologie moderne. La mostra interattiva, realizzata non solo per sorprendere i visitatori, ha una linea didattica molto efficace. Difficele restare distratti dalle immagini che si attivano su richiesta del visitatore, difficile non ascoltare tutte le voci che raccontano pezzi di storia della città. Note storiche accompagnano antichi pagamenti, quello che viene fuori da questi mega libroni è incredibile.
L’archivio storico del Banco di Napoli raccogli gli archivi di otto storici banchi pubblici della città, banchi che poi successivamente nei secoli si fondono e formano il banco delle Due Sicilie prima e Banco di Napoli dopo.
Il più antico dei banchi napoletani era il monte di Pietà, che risale al 1539. Attraverso l’archivio si riescono a ricostruire pezzi di storia, attribuire esattamente le tele ai pittori che le realizzarono, a sapere, ad esempio, che le Sette Opere di Misericordia di Caravaggio costarono 400 ducati.
i numeri sono sorprendenti. L’archivio si sviluppa per 330 stanze.
vanta 70 chilometri di scaffalature.
8485 pandette con più di 17 milioni di nomi dei clienti dei banchi
10329 libri maggiori che registrano secoli di movimenti finanziari dei depositari.
17988 giornali copiapolizze, in cui sono scritte le ragioni e l’importo di ogni pagamento.