Milano | Porta Nuova – Prime lettere dell’insegna corporate di KPMG

Milano, Porta Nuova.

Nuovo aggiornamento fotografico (il precedente) dal cantiere situato a pochi metri dalla stazione M2 Gioia, a Porta Nuova, dove sono in costruzione i due edifici a torre denominati I Portali.

Il progetto, firmato dallo studio ACPV ARCHITECTS Antonio Citterio Patricia Viel and Partners, prevede il completamento delle facciate esterne entro la fine dell’anno. [Qui il link di presentazione: Gioia 20 e 21].

Le due torri, rispettivamente G20 Ovest (64 metri di altezza) e G20 Est, il “fratello maggiore” che raggiungerà i 98 metri (104,20 alla sommità), si trovano a stadi di avanzamento differenti, con la torre Est già in fase più avanzata.

Oggi è stata installata la prima insegna del nuovo tenant, sulla cima della torre più alta: si tratta della sede degli uffici milanesi della società di revisione e consulenza KPMG. Al momento, sul lato sud, sono state montate le prime tre lettere dell’insegna: K, P e M.

Milano – Porta Nuova – I Portali, via Melchiorre Gioia 20 – G20 Ovest + G20 Est– Coima sgr (nella mappa Urbanfile segnato come PN1 e PN2) (per il cartello di cantiere completo cliccare qui)

  • inizio cantiere: novembre 2020
  • conclusione cantiere:
  • progetto architettonico: ACPV ARCHITECTS Antonio Citterio – Patricia Viel and partners
  • progetto esecutivo:
  • development manager: Coima rem
  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Alvise Scarpa
  • Isola, Porta Nuova, Via Confalonieri, Via Sassetti, Demolizione, Park associati, Colliers, Via Melchiorre Gioia, Centro Direzionale, Antonio Citterio – Patricia Viel and partners, G20 EST-G20 OVEST, via Pirelli, piuarch, TEKNE, via Fatebenesorelle, Piscina, Via della Moscova
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

20 commenti su “Milano | Porta Nuova – Prime lettere dell’insegna corporate di KPMG”

  1. Nere. Senza parole. Una città con pochissimo verde oggi ha delle torri nere strette fra altre torri in una zona un tempo ariosa oggi affollata di palazzi. Senza parole. Fino a quando.

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    • D’accordissimo. Si sta finalmente completando il centro Direzionale di cui si parlava dagli anni 60.
      Siamo un paese un po’ lento. Ma se penso a che aria di periferia abbandonata aveva questa zona e come invece si sta trasformando non posso che esserne contento.

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  2. Evidentemente Vittorio non conosceva lo stato di abbandono dell’area prima della creazione del nuovo quartiere di Porta Nuova-Isola-Porta Garibaldi………importante è criticare a sproposito…..

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  3. Due grattacieli costruiti in due spazi angusti.
    Dove c’erano due piccoli parcheggi che avevano il pregio di lasciare aria e luce agli edifici esistenti.
    È assurdo che siano stati approvati progetti così invasivi da un comune che dovrebbe tutelare o al meno non peggiorare la qualità della vita dei residenti.
    La riqualificazione si può fare anche tenendo conto elementari condizioni di vivibilità.

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  4. Ancora non capisco le persone che trattano uffici moderni, funzionali e direi anche esteticamente appaganti come se fossero blocchi di cemento sovietici.

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  5. Che piaccia o meno questa zona di Milano, un tempo degradata, è diventata iconica e molto ambita, infatti gli affitti sono impossibili. Ci sono quelli che si lamentano perchè vorrebbero il verde a tutti i costi. Ma una città è fatta innanzi tutto di edifici. Se proprio uno ama la natura e vuole l’aria buona può tranquillamente trasferirsi in campagna, o in uno dei tantissimi piccoli comuni della cintura milanese. Quelli che lo fanno, se ne avessero la possibilità, tornerebbero a vivere nel centro di Milano, nonostante tutto. Al di la degli insoddisfatti perenni, Milano sta diventando davvero una città europea, ambita ed ammirata da tutti. Chi non vi si trova bene può vendere la propria abitazione, prendendo un sacco di soldi, e con il ricavato comprare una villa circondata dal verde, lontana da tutto e da tutti.

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