Da qualche tempo nella tratta centrale di M3 le scritte di banchina che riportano il nome della stazione risultano alterate rispetto al loro aspetto originario.
Più specificamente sono state asportate le placchette metalliche che servono a definire il contorno delle lettere ‘chiuse‘ come la “A”, la “O”, la “R”, la “P”. Infatti una delle caratteristiche di questa linea metropolitana, la cui iniziale progettazione e realizzazione risale agli anni ’80, è l’avere integrato l’illuminazione della stazione sulla fascia che nella rete metropolitana milanese ingloba le informazioni principali per il viaggiatore e che porta il colore distintivo della linea di appartenenza. Per cui, le scritte che fanno riferimento alla stazione sono retroilluminate e realizzate con lamiera sagomata.
Le parti singole di questa lamiera, che servivano a formare le lettere, come dicevamo sono state asportate nelle stazioni più centrali. La cosa è avvenuta in maniera sistematica, per cui dubitiamo si tratti di vandalismo. Inizialmente avevamo pensato a una manutenzione straordinaria (che tutt’ora ci sembra la cosa più probabile), ma nel frattempo sono passati mesi e tutto è rimasto com’era, né le altre stazioni della linea sono state toccate.
A questo punto ci chiediamo che cosa stia succedendo. Non vorremmo che si trattasse di un caso di asportazione volontaria dettato da un’estemporanea scelta occasionale del manutentore senza che venisse prevista una sostituzione o una ricollocazione dei pezzi di lamiera asportati. O peggio si tratti di uno sciatto tentativo di rendere originale il font di M3; font che, peraltro, per chiarezza di comunicazione all’utenza deve essere uguale in tutta la rete metropolitana.
Auspichiamo che questa segnalazione venga recepita e , in ogni caso, speriamo di rivedere al più presto queste scritte sistemate nel loro stile originario.
Di seguito le scritte delle stazioni Duomo, Montenapoleone e Turati, con le parti mancanti
La scritta della stazione Repubblica con i caratteri completi
Ma come siete teneri.Anch’io ho notato la cosa.Ma facciamo parte di quei due o tre abitanti “esteti”in una città dove l’appiattimento culturale,il menefreghismo impera.
Facciamocene una ragione.Chi di dovere risponderà (se risponderà)che ci sono cose ben più importanti di due o tre pezzetti di lamiera caduti e andati persi (visto che erano caduti due o tre hanno pensato bene di toglierli tutti per uniformare il tutto invece di rifarli ).
Secondo me è un articolo sacrosanto.
La grafica delle linee della MM di Milano è forse l’unica cosa rimasta veramente intatta del progetto di Bob Noorda.
Se lasciamo che anche questo si disgreghi nel degrado e nel “benaltrismo” dei milioni di altri problemi che ha Milano, allora è un giorno triste.
Sempre la M3!
Quando fu aperta (in fretta e furia) un’indicazione a Duomo recitava “UCSITA”.
Durò poco, ma fece in tempo a finire sui giornali
ho letto che probabilmente la m4 utilizzerà un font diverso.
che tristezza..
Se fosse vero sarebbe un abominio visto che il sistema grafico inventato da Noorda è un archetipo che è stato poi esportato in mezzo mondo, ma ormai non mi stupisco più di niente.
PS Non è che cambiano invece l’arredo? Peggio di quello della M5 non possono farlo…
A distanza di molti mesi, purtroppo la situazione resta immutata. Anche a Crocetta la situazione è sempre la stessa