Ecco il primo passo per la riqualificazione di piazza Diaz, la pedonalizzazione e riqualificazione di via Marconi, in armonia con il contesto monumentale che la circonda, Duomo, Museo del Novecento e piazza Diaz stessa. Il tratto ancora da sistemare è quello che va da via Dogana alla piazza, favorendo la naturale vocazione al passeggio di una strada che oggi risulta penalizzata da una circolazione irregolare finalizzata prevalentemente alla sosta.
Contestualmente la giunta di Palazzo Marino ha approvato il progetto proposto dalla Società Reale Immobili Spa che, con un intervento complessivo da 650 mila euro che non comporta oneri per il Comune, si farà carico della riqualificazione dei marciapiedi e degli spazi pubblici, con la ripavimentazione e il riordino del verde del tratto pedonale di via Marconi.
Finalmente!
Era Ora anche se ci sono strade di Milano che necessitano molto più di questa di una riqualificazione a scopo pedonale o A traffico pedonale privilegiato. A proposito che fine anno fatto i progetti dei corridoi a traffico pedonale privilegiato previsti dal PUMS?
Attendendo di vedere riqualificata anche via cardinal,benaltro d’avanti alla civici “non sono queste le,priorità “, effettivamente mi chiedo anche io.. i percorsi a pedonalita privilegiata del PUMS che fine hanno fatto? Invero.
Metro dopo metro, a fatica, riconquistiamo spazi che furono ceduti all’asfalto.
Positivo che si consolida l’abitudine di fare riordinare le strade ad ogni intervento svolto da privati. Un piano d’insieme sarebbe meglio… ma almeno c’è stato un cambio di rotta con i decenni precedenti. Questa riconquista, lenta ma continuativa non deve fermrasi! Forse a 90 anni vedrò una Milano davvero bella e ordinata.
In realtà qui si privatizza il pezzettino di strada davanti al Palazzo che i Fondi Assicurativi han comprato e stan ristrutturando, ma va bene lo stesso se fan le cose con la testa.
Ma non diciamo scemenze … le strade sono e restano del demanio, non si privatizza un bel niente, nemmeno l’uso visto che il passaggio rimane totalmente pubblico …
Semplicemente il privato paga l’intervento, punto. Si chiama mecenatismo.
Il “mecenatismo” in questo caso consiste nel mettere nel pezzo di strada sotto l’edificio appena comprato dai fondi di investimento i tavolini ed il dehor per l’happy hour del bar di lusso del suddetto edificio di proprietà dei fondi, in cambio degli oneri di urbanizzazione dovuti per legge.
Questo, tra le persone dotate di senso dell’umorismo, si chiama privatizzare la via…
Love and Peace.
Bene, allora seguendo il tuo senso dell’umorismo lasciamole sciatte visto che il comune non ha un euro in cassa ! Ah aha aha … che risate
Se, come me, non sei un fan dell’happy hour, continuerai semplicemente a passarci attraverso come hai fatto finora, soltanto in un contesto più bello.
Però si sa che l’italiota medio deve sempre buttarla in caciara ideologica.
Purtroppo il tema del modo con cui gli oneri di urbanizzazione vengono fatti diventare opere accessorie per il palazzo costruito (anziché essere monetizzate e diventare opere fondamentali magari in zone della città più bisognose) è estremamente attuale.
Ma, da bravi italioti, ce ne accorgeremo quando il problema finirà nella cronaca dei giornali. Fino ad allora, beatamente facciamo gridolini di gioia perchè han chiuso al traffico 10 metri di strada già semichiusa per farci il dehor del baretto del palazzo in ristrutturazione, che comunque è una cosa buona (almeno il proprietario ci fa su un po’ di soldi e l’economia gira)
In fondo siamo tutti ma proprio tutti italioti, a prescindere dall’happy hour…