Milano | Città Studi – Quando la sciatteria non risiede in periferia

Abbiamo visto le condizioni di via Juvara (potremmo continuare l’elenco per altre mille strade e piazze): senza spostarci di molto, eccoci nell’ampia piazza Graziadio Isaia Ascoli (la piazza non è intitolata alla città marchigiana, ma al linguista di fine Ottocento, infatti sono in molti a chiamarla semplicemente piazza Ascoli), la quale ha un piccolo giardinetto con alcuni alberi e qualche panchina al centro.

Non ci troviamo in qualche periferia sperduta (che talvolta risulta meglio tenuta di tante zone semi centrali) ma ci troviamo in Città Studi, a qualche centinaio di metri da Porta Venezia. Panchine devastate da scritte, giardinetto trascurato, auto parcheggiate, come al solito, ovunque. Per non parlare del Liceo Virgilio devastato dalle scritte degli imbrattamuri che non solo deturpano l’edificio scolastico, ma anche l’intero quartiere. Ci pare, insomma, che la sciatteria abbia la meglio in questo angolo di città.

 

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piazza Graziadio Isaia Ascoli

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3 commenti su “Milano | Città Studi – Quando la sciatteria non risiede in periferia”

  1. Specialmente belle le facciate scolastiche .EDUCATIVE …Il bel lercio delle scritte in modo che gli alunni si abituino bene a vivere nel lurido ed esclamare quando saranno più grandicelli…:Ma ci sono cose ben più importanti dello sporco sui muri!”

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  2. La più grande opera pubblica per Milano e la Lombardia dovrebbe essere la riqualificazione degli spazi urbani. E’ dalla qualità degli spazi comuni che si sviluppa un senso di civiltà e di appartenenza e si aumenta sensibilmente la qualità della vita. Finora nessun amministratore di Comune/Regione ha mai avuto a cuore questo tema, e si vede: strade lerce, marciapiedi impraticabili, spazi per le auto/parcheggi eccessivi, verde degradato, trasporto pubblico di superficie relegato ai margini, sempre perennemente incolonnato dietro al traffico privato.

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  3. La cosa peggiore di tutto ciò è che dal 30 giugno 2016 (foto e periodo dell’articolo) ad oggi 17/8/2021 nulla è cambiato anzi direi che è tutto peggiorato.

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