In Via Taccioli, 27 ad Affori, vicino alla Villa Litta, al suo parco e alla ferrovia la società CDC-casadiqualita sta realizzando una nuova corte di edifici residenziali.
A dire il vero, al momento, non ci pare un intervento particolarmente interessante, anzi: per il luogo così adiacente al centro storico di Affori e a Villa Litta avrebbero potuto realizzare qualcosa di meglio, a nostro parere.
Ma forse è presto per esprimere un giudizio, staremo a vedere una volta conclusi i lavori.
Vogliamo dire, in modo educato, che è un blocco di cemento buttato lì come se stessero costruendo sul bordo della Valassina tra una fabbrica e l’altra?
Ci sono alcune aree esterne di Rozzano decisamente meglio articolate. E dai rendering l’architettura pare perlomeno seriale.
Che tristezza che costruzioni simili trovino spazio in un’area di relativo pregio come il borgo di Affori.
Il termine “la solita colata di cemento” rende perfettamente l’idea su questo intervento. Inutile dire che, dato il contesto del centro storico di Affori e della Villa Litta, non si sarebbe dovuta permettere una edificazione di questo genere.
E’ un peccato che a costruire in modo così sciatto e deprimente sia una Cooperativa. Io trovo che sia giusto costruire a costi calmierati e sono un sostenitore della cooperazione, ma se le Cooperative non sono in grado di assicurare un minimo di dignità architettonica, qualcosa va fatto e anche di radicale (soprattutto pensando alle aree ferroviarie dismesse, dove di interventi in edilizia convenzionata ce ne saranno molti)
Decisamente povero dal lato espressivo, ma persino peggio, pensavo che il tutto fosse fermo da un pezzo, peggiorando il degrado del contesto.
possiamo dire che fanno veramente vomitare? le case CDC sono sempre uguali ovunque vengano costruite e già questo è un problema.
va bene che così risparmiano sulla progettazione però il risultato è letteralmente aberrante.
Sono davvero orrende, ed a due passi dalla villa. Senza contare il fatto che i lavori sono fermi da almeno un anno, ormai. Rischiamo di avere uno scheletro malmesso per chissà quanto tempo