Milano | Brera – I mostri in città: Via Cusani

Nel dopoguerra la città andava ricostruita, il pensiero generale di allora era: modernità, progresso e comfort. Perciò, dove si è potuto si è demolito il vecchio (specie case piccole e povere) e costruito del nuovo. Noi non siamo contrari all’architettura moderna o alle sperimentazioni, ma ci sono dei casi in città che sono veramente brutti a vedersi e fuori contesto, naturalmente sempre secondo noi di Urbanfile.

Uno dei casi è il blocco di edifici che formano il lato pari (10, 8, 4) della via Cusani. Un insieme di edifici moderni e prepotenti realizzati tra il 1955 e il 1962 e che portano, in un caso, la firma di architetti importanti.

Infatti a Ignazio Gardella viene affidato il compito di costruire il palazzo chiamato Casa Binda, all’angolo tra via Cusani e via Ponte Vetero. Sicuramente l’architetto avrà fatto il possibile per creare un edificio interessante e non banale, ma secondo noi il problema è l’inserimento nel contesto storico della via.

Via Cusani si trova tra il Castello e il quartiere di Brera fatto di case di tre, quattro piani di impianto antico, con facciate classiche e semplici di un edilizia popolare. Di fronte a questi “mostri” si trova il bellissimo palazzo Cagnola del 1824, da poco restaurato.

Questi palazzi potevano inserirsi perfettamente in un contesto più moderno, ma non certo qui, dove rimangono ancora fuori luogo dopo quasi 60anni, perché per fortuna l’impulso di rinnovamento e ammodernamento così in voga negli anni Cinquanta è stato arrestato rimanendo incompiuto, tant’è che nei primi anni Novanta il palazzo che ora si raccorda con le superstiti case ottocentesche che si affacciano su largo Cairoli, è stato realizzato con una volumetria che si adatta a quelle già esistenti risultando più aggraziato.

Quante volte abbiamo segnalato lo stato di sciatteria in cui versa la larga via Cusani e l’incrocio con via Ponte Vetero?Il nostro sogno è sempre quello di una sistemazione a verde, con grossi platani che nascondano o perlomeno mitighino la presenza di questi mastodonti moderni così poco apprezzabili.

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La soluzione trovata negli anni Novanta per unire i palazzoni con le vecchie palazzine ottocentesche sul lato di largo Cairoli.

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La via Cusani come si presentava nei primi decenni del 1900

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5 commenti su “Milano | Brera – I mostri in città: Via Cusani”

  1. Peccato sentire che sia stato fatto da un architetto degno di nota.
    Palazzo brutto e fuori contesto, che disincentiva anche a sistemare le vie sottostanti… una vera sofferenza per chi, arrivando da Brera va verso Cairoli.

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  2. Articolo giustissimo, ma sembra quasi che si dia la colpa del “mostro” fuori scala e fuori contesto a Gardella e non ai veri responsabili (Albertini e/o il Piano del 53).
    Se prevedi demolizioni di tutti gli isolati, rettifiche e vie di scorrimento larghe 25 metri (Corso Garibaldi), non è che poi te la puoi prendere con l’Architetto che sulla base del piano progetta i primi edifici – prima che si cambi idea e si lasci il progetto a metà!

    In ogni caso, se c’è un posto di Milano dove spero arrivi il bravo investitore di turno a fare il recladding all’ultima moda sfruttando al meglio il relativo bonus di cubatura, è quello. Così il Comune incassa e può sistemare gli slarghi 😉

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  3. L’edificio in sè non è brutto, ma è sbagliato il pian regolatore e le leggi urbanistiche che lo hanno creato. Potrebbe diventare interessante ed essere valorizzato meglio se fosse riqualificata tutta via Cusani.

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  4. come in molti altri casi di incompiute, non era sbagliato il piano regolatore, e non era sbagliato il progetto. sbagliato è stato, quando si è deciso di non proseguire con il piano regolatore, non pensare a come risolvere queste situazioni, arrivandoci solo molti anni dopo o non arrivandoci ancora. nel caso specifico è molto corretta la proposta di urbanfile, perchè un riassetto dell’incrocio, trasformandolo in vera e propria piazza, potrebbe risolvere l’integrazione reciproca degli edifici e del traffico.

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  5. Di sicuro lì ci vuole del verde e l’eliminazione totale dei parcheggi. Ma diciamoci la verità: l’unica salvezza lì sarebbe l’abbattimento di quei mostri con sdoganamento del falso storico, per restituire bellezza e dignità a quest’angolo di città.

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