Piazza Federico di Svevia, a Catania, non è un luogo qualsiasi. Nel centro storico della piccola metropoli etnea, giungendo attraverso viuzze strette su cui si affacciano palazzi importanti, quasi a sorpresa ci si ritrova di fronte al grande Castello Ursino, l’imponente maniero del XIII secolo, oggi sede del locale Museo Civico. Un autentico gioiello, già sul piano architettonico, prima ancora che in virtù dei tesori che racchiude. Un gioiello ulteriormente impreziosito, ormai da anni, dalle mura difensive cinquecentesche, riportate alla luce ad est e a sud del castello in seguito a importanti lavori di scavi archeologici che oggi rivelano ancor più l’imponenza del castello, svelandone l’altezza originale in parte colmata dalle passate colate laviche.
Castello Ursino, lato sud |
C’è da credere che, in una qualsiasi altra città d’Europa, un sito di tale interesse e magnificenza sarebbe adeguatamente promosso e valorizzato. D’altra parte ci sono altre realtà urbane, in Italia e all’estero, che, pur possedendo molto meno in termini di patrimonio storico ed architettonico, riescono ad esaltare ciò di cui dispongono.
Ma a Catania non siamo ancora bravi in questo. E così, dopo aver segnalato che la Fontana del Ratto di Proserpina è al buio e perfino nascosta da una corriera regolarmente parcheggiata al suo fianco, stavolta tocca al Castello Ursino che, oltre a non essere adeguatamente illuminato nelle ore notturne (eccetto che sul lato nord, da cui si accede all’interno), tiene nascosti alla vista proprio i lati orientale e meridionale, quelli con le mura difensive visibili, a causa di una recinzione decisamente disdicevole, degna più di un cantiere di lavori stradali che di un sito turistico di tale pregio.
La sua struttura a griglia metallica, oltretutto particolarmente alta, concede una visione decente al di là della sua barriera soltanto se ci si pone perpendicolarmente. Ogni tentativo di godere di una stimolante vista laterale prospettica risulterà inopinatamente vano.
Le immagini spiegano bene la situazione più di ogni commento:
Eppure basterebbe seguire il motivo della recinzione bassa e non invasiva già presente sugli altri lati del castello e, in minima parte, già realizzata: