Dopo aver visto per sei mesi gli spazi di Expo calpestati e vissuti da migliaia di persone ogni giorno, vedere che il carosello è terminato e come ogni fiera, viene smontata, fa effetto. Ecco alcune immagini durante la fase di smontaggio dei padiglioni, delle aree a verde, delle pedane e altro ancora che si possono vedere grazie alle foto scattate da: Marco Brian De Tommaso, Matteo Gatto, Frankenstein Elisi, Matteo Bottari, Elena Galimberti e Christian Busato, che ringraziamo.
Nel frattempo nei palazzi governativi si sta discutendo cosa ne sarà dell’area di Expo. Un progetto c’è, il Centro di Human tecnology che si potrà realizzare sfruttando in particolare le competenze dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova. Intanto pare arrivino i soldi, 150 milioni di euro che il governo ha inserito nel decreto approvato il 13 novembre dal Consiglio dei Ministri e che serviranno per il progetto del post Expo, ma anche per l’atteso ingresso dell’esecutivo nella società proprietaria dei terreni, Arexpo. Lo sviluppo dell’area sarà comunque a lungo termine, il 2040, meta finale, è ancora ben lontano.
I soliti tempi biblici… 25 anni per fare tutto mi sembra esagerato…
Ma stiamo scherzando?? Il 2040?? Facciamo in tempo in morire! Anche perché se già partiamo dicendo che non sarà pronto prima del 2040 vuol dire che dovremo aspettare almeno almeno fino al 2100!! Che poi in realtà dovranno aspettare perché noi siamo già schiattati 🙂 Un’altra epoca praticamente… mi spaventano molto i “tempi bibilici” ITALIANI!!
Non credo proprio che 2040 sia l’anno di fine lavori… non facciamoci predere dal catastrofismo senza aver ragionato prima. Nessun spederebbe un centesimo per un lavoro che finisce tra 25 anni! 2040 è l’orizzonte temporale del progetto di ricerca, un concetto più markettaro che pratico.
Inoltre il centro di ricerca dovrebbe occupare circa il 10% dell’area edificabile (50% dovrebbe andare a parco). La scommessa sarà sul restante 40%!