“Con l’intitolazione al Cardinale Carlo Maria Martini di via Arcivescovado portiamo a termine una promessa fatta all’indomani della scomparsa, nel 2012, dell’Arcivescovo che ha illuminato il cammino di tutta la città, lasciando un’impronta indelebile nella storia di Milano. Oggi la sua voce sarebbe più necessaria che mai, per richiamare tutti al dovere irrinunciabile dell’accoglienza, della solidarietà, dell’umanità”.
Lo ha affermato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia durante la cerimonia di intitolazione di via Arcivescovado al Cardinale Carlo Maria Martini.
“Con l’intitolazione di una via nel pieno centro di Milano, vicino al suo Duomo, vogliamo ricordare ancora una volta quest’uomo straordinario che con il suo impegno instancabile per il dialogo e il confronto è stato punto di riferimento spirituale e morale non solo per i milanesi, ma per tutti coloro che ne hanno seguito l’insegnamento. La nostra città tollerante e aperta aveva e ha tuttora in lui uno dei suoi migliori interpreti, perché la vocazione al dialogo che lo contraddistingueva non si esauriva nel confronto interreligioso, ma abbracciava tutti gli aspetti della vita sociale e civile della comunità”, ha proseguito il Sindaco.
“Parlando di Carlo Maria Martini amo sempre ricordare una sua frase in particolare, che ho fatto profondamente mia e che mi ha guidato nelle scelte più difficili di questi anni: ‘chi è orfano della casa dei diritti difficilmente sarà figlio della casa dei doveri’. Un insegnamento più che mai attuale, che si rispecchiava nella sua opera quotidiana per i più deboli, nella sua vocazione alla tolleranza e al rispetto della diversità, per una società più giusta, in cui nessuno fosse lasciato solo. Un impegno che si è tradotto in iniziative concrete, tra cui spicca la fondazione della Casa della Carità, da lui fortemente voluta e sostenuta”, ha concluso il Sindaco Pisapia.
E via un altro pezzo di toponomastica milanese che se ne va. Per cosa poi? L’ennesimo prete da idolatrare a santo.
Concordo con Nicola. Se proprio volevano dedicargli la via avrebbero potuto affigere una targa sotto la placca di via arcivescovado, senza modificare il nome della via! Troppa sudditanza al Vaticano!
Non entro nel merito dell’opportunità di dedicare una via ad un cardinale (sono ateo e sarei quindi di parte) ma trovo sbagliatissimo aver deciso di cambiare il nome di una via ‘storica’ piuttosto che intitolare una nuova strada o una giardino senza nome.
D’accordissimo con i commenti già esposti. Sul Card. Martini si possono avere i pareri che si vogliono, ma in ogni caso gli si poteva dedicare una via di nuova costruzione anziché cancellare un altro pezzo di toponomastica storica.
Mi chiedo poi perché a Milano non si fa come in tante altre città italiane ed estere dove, quando una via ha cambiato nome, vicino al nome attuale c’è una placca storica che dice “già contrada/piazza/vicolo di questo e quello”… così si mantiene almeno viva la memoria.
Ok sul mettere un “giá via arcivescovado”….ma dedicare una qualsiasi nuova via a Martini sarebbe stato un pó limitato. É stata la personalità ambrosiana più importante degli ultimi 30 anni. Un punto di riferimento per tutta la chiesa cattolica …e probabilmente solo la longevità di GPII ha fatto si che nn divenisse Papa. Ancora nel 2005 , anche se giá malato, era per autorevolezza il candidato principale del conclave insieme a Ratzinger. Era inoltre portatore di un’idea progressista della chiesa che fatica ancora oggi a farsi strada. Si era parlato di dedicargli piazza Aulenti…ma non credo sarebbe stato coerente. Meglio dedicargli la via vicino al Suo duomo. Sono poche centinaia di metri, ma hanno un significato maggiore. In più come riportava il corriere stamattina….il nome di via arcivescovado é relativamente recente. Il nome precedente era collegato al verziere…quindi é almeno il terzo cambio di nome :).