
Il cartello di divieto di sosta pare essere di difficile interpretazione dagli automobilisti milanesi, al punto che molte volte le auto vengono parcheggiate proprio sotto di esso (l’esempio di qualche articolo fa, dove la gente è sempre costretta a camminare per strada perché le auto impediscono il passaggio sul marciapiede).
Le multe, che pure talvolta vengono emesse, paiono non costituire un sufficiente deterrente nonostante il numero di contravvenzioni elevate dai vigili sia aumentato nel 2015.
Un esempio di luogo ostaggio degli automobilisti indisciplinati è Piazza Tommaso Edison, una piazza forse poco conosciuta ma usata come parcheggio nel bel centro di Milano a ridosso del Cordusio.
La piazza triangolare è circondata da palazzi ministeriali e istituzionali quali le Poste centrali e la Banca d’Italia. Forse sarà la tranquillità di stare sotto l’ala protettrice di queste istituzioni a far sì che da sempre la piazza sia un posto sicuro dove sostare, anche in divieto, senza incorrere in sanzioni. Nonostante ci siano archetti (quale orrore) e panettoni (altro orrore) attorno al palazzo della Banca d’Italia – in teoria luogo ad alto rischio terroristico – le autovetture vengono parcheggiate a tutte le ore e tutti i giorni senza alcun problema e per di più sotto il nostro benamato cartello di DIVIETO di SOSTA. Vigili e Comune stanno a guardare.
Ci piacerebbe, come abbiamo già evidenziato in un articolo precedente, che la piazza venisse pedonalizzata con una fontana al centro e aiuole.
Altro articolo precedente del degrado e dei parcheggi in piazza Edison.
Una mattina vidi lì una macchina dei vigili (fatto già di per sé abbastanza unico, ma mica stavamo facendo le multe, erano in auto con I loro smartphone…) e chiesi ai suoi occupanti cosa giustificava secondo loro un tale continuato disprezzo del divieto di sosta. Risposta: “Ha ragione, lo faremo presente al comando di zona”.
A Roma dicono: “Ciao core”…