Vaiano Valle è un piccolissimo nucleo di case che formava un antico borgo rurale, oggi un quartiere di Milano.
Vajano fu nominata per la prima volta nel 1346. Nell’ambito della suddivisione del territorio milanese in pievi apparteneva alla Pieve di San Donato, e confinava coi Corpi Santi a nord, con Nosedo ad est, con Chiaravalle e Macconago a sud, e col Vigentino ad ovest. Al censimento del 1751 la località fece registrare 229 residenti.
In età napoleonica, dal 1808 al 1816, Vajano fu per la prima volta aggregata a Milano, recuperando l’autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto. Nel 1853 il paese contava 244 abitanti, nel 1859 ne aveva 256, mentre erano 263 nel 1861, un anno prima che il governo italiano cambiasse la denominazione comunale in Vaiano Valle per distinguerla da località omonime.
Nel 1869 Vaiano fu aggregata a Quintosole, comune che poi cambiò nome in Vigentino, e con questa località nel 1923 finì nuovamente annessa a Milano.
Attualmente, in seguito allo spopolamento delle aree rurali, il villaggio è abbandonato e in stato di forte degrado. L’area è abusivamente occupata da una comunità di zingari. (Fonte Wikipedia)
Una nostra lettrice, Eleonora R., ci ha inviato alcune foto che mostrano il degrado di questo “borgo” perso nei campi tra le propaggini formate dalla via Ripamonti a ovest e la via San Dionigi a est.
Un quartiere che si trova immerso anche nel Parco Agricolo Sud e che per essere raggiunto ha solo una via d’accesso che lo attraversa, via Vaiano Valle. Immondizie e residui edili vengono spesso lasciati sui bordi della strada, le vecchie cascine pian piano stanno crollando e il degrado associato all’abbandono avanza.
A chi interessa investire in una zona così periferica? Chi si prende l’onere di restaurare quel poco che rimane per una zona di difficile accesso e così lontana dalla città? Oggi, guardando dall’alto il “borgo” si vede un campo fatto di capanne o edifici temporanei circondato da ruderi e poche case in muratura.
È davvero un peccato, come dice Eleonora R., in quanto è una zona che potrebbe avere grandi potenzialità anche naturalistiche e paesaggistiche e invece ora è imbruttita dall’abbandono.
Come è evidente anche dalle immagini satellitari di Google Earth, l’immondizia abbonda ovunque.
Credo che il cuore del problema sia: chi è il\i proprietari\o dell’area?
Ultimamente abbiamo esempi di cascine cittadine ristruturate ed i risultati sembrano ottimi. Qui forse si fa prima a buttare tutto giù, ma in una zona in mezzo al verde, si posono creare molte soluzioni di valore. Ad esempio un incubatore per startup… Ne ho visti in altre regioni e l’idea della “farm” tecnologica sta avendo molto successo.
Quelle cascine devono essere recuperate, allontanando gli zingari che ci vivono senza rispetto e le stanno distruggendo. Gli esempi ci sono.
Li vicino c’è Chiaravalle. Alla cascina Gerola ( diroccata e occupata in passato anche’essa da zingari ) si sta pensando una soluzione abitativa tramite cohousing.. che è una versione più moderna e della vecchia cooperativa..
Il futuro potrebbe essere quello.. la zona ha una grande vocazione agricola e naturalistica.. ed è attrattiva.
Progettare con il comune dei percorsi turistici eno gastronomici partendo da milano città fino al borgo.
Progettare delle piste dei percorsi per pedoni e biciclette Milano cmspagna campagna Milano, e fare promozione all’estero.
Stessa cosa Milano chiaravalle rivitalizzando un bel borgo in chiave gastronomia turismo cultura delle abbazie e dei borghi e cascine.
All’estero piace molto
“PeriferiArtMi – antichi Borghi e nuovi Quartieri”, che prenderà avvio sperimentalmente questa primavera (terzo fine settimana di ogni mese, forse avvio 13-15 marzo), potrebbe essere utile allo scopo.
Io ci abito a Vaiano Valle. Chi scrive non sa cosa dice.
Vaiano Valle è appena dietro alla Marco d’Agrate a soli 5 km da piazza del Duomo. Non è vero che è abbandonata perché ci vivono 12 famiglie per bene oltre al campo nomadi che è servito in passato per portare degrado nella speranza di poter fare gli scempi che sono stati fatti poco lontano da lì.
Oggi siamo al peggio ma le prospettive col Bosco di Vaiano Valle e con i vincoli del Parco Sud sono ottime. Il campo vaporizzerà dal mattino alla sera come è accaduto tutto intorno fino a Chiaravalle. La società Visconti srl padrona di 2 immobili, il Comune di Milano proprietario della Cascina Vaiano Valle ed un privato ristruttureranno appena possibile e questo borgo tornerà un gioiello.
Oggi il pastore pascolava le sue pecore, le nutrie brucavano nel prato e due pappagalli verdi svolazzavano in cerca di semi…….a Milano……non in periferia. Per arrivare a Chiaravalle ci vogliono quasi 3 km.
è passato un anno dal tuo commento ma i nomadi sono ancora lì e pure piuttosto attivi:
http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/12/23/news/cerca_motore_rubato_lo_trova_al_campo_rom-185034924/