Prosegue la nostra caccia ai “mostri” architettonici in città. Per “mostri” intendiamo quei palazzi che, in modo brutale, si sono inseriti in contesti altrimenti diversi e che spesso sono frutto di piani regolatori che sono stati interrotti a lavori cominciati e mai completati. Spesso sono palazzi costruiti tra il 1930 e il 1970/80 che ancora paiono senza anima e a fatica si fondono con il luogo in cui sono stati collocati, senza spiccare come icone, come ad esempio è avvenuto per la Torre Velasca o Corso Italia 13-17 di Moretti che pur essendo decontestualizzata è così prepotentemente iconica da superare brillantemente il problema.
Corso di Porta Romana ad esempio è purtroppo una fucina di edifici fuori contesto e alquanto bruttini. Un gruppo di questi si trova ai civici 51 (Vico Magistretti 1967), 64 e 68, uno dirimpettaio all’altro e che paiono ingombranti scatoloni su vecchi edifici più piccoli e di edilizia semplice.
I palazzi furono costruiti sul tracciato nuovo del corso dopo che il piano regolatore ipotizzò l’allargamento della via; col tempo il piano regolatore (per fortuna) non fu completato e come vediamo ha creato dei veri e propri buchi o incongruenze urbane mai risolte.
Noi ogni volta ci proviamo a proporre un modo per salvare il salvabile, visto che demolire e ricostruire, a meno che non si sia miliardari, è impossibile.
Così la nostra idea è quella ci coprire questi “mostri” con delle piante alte che attenuino l’aspetto dirompente di queste architetture troppo poco coerenti con il luogo in cui sono collocati.
Cari Signori,
Per vostra informazione l’edificio al civico 51 di corso di Porta Romana (dove risiedo) è stato disegnato da Vico Magistretti(Non so se lo conoscete…)e presenta soluzioni architettoniche interne notevoli ed è considerato un edificio di pregio e significativo per la storia della città (vedasi volume Milano di Gramigna/Mazza editore Hoepli).
Concordo con voi comunque per l’adozione di piante davanti alla facciata (ogni appartamento presenta un vano per il condizionatore d’aria da qui le numerose grate visibili)
… che è un po’ lo stesso ragionamento di dire che una borsetta è bella per forza perché è di Prada.
Il che è comprensibile se lo dice qualcuno che magari ha speso 2.000 euro per comprarla alla moglie, la borsetta, anche se è orrenda.
Critical sense, anyone?
Aggiungo che questo è un forum di architettura e urbanistica e lo sappiamo tutti chi è Vico Magistretti. Il suo sarcasmo e le sue citazioni di libri sono decisamente fuori luogo.
Comunque non tutte le ciambelle riescono col buco, a nessuno, incluso Magistretti.
Vico Magistretti è un grande architetto ma è sbagliata la collocazione in una via storica.. che è quello che poi dice l”articolo. Sono più da condannare i piani regolatori. Fosse stato in un quartiere tutto moderno avrebbe fatto la sua bella figura.
Certo che il grigio della facciata non aiuta. Ma le piantumazioni aiutano comunque.
Sui Piani Regolatori si potrebbero scrivere fiumi di inchiostro,ma una cosa è certa: non ne abbiamo mai rispettato uno che sia uno (anche il Palazzo abbattuto in Via De Amicis il mese scorso non si poteva abbattere secondo il nuovissimo PGT…)
A mio parere se si fosse andati fino in fondo in Corso di Porta Romana/Crocetta adesso avremmo un bel Viale dove potremmo avere degli alberi, piste ciclabili e uno slargo in Crocetta che ci ricordi che li c’era il Giardino dell’Arcadia (quello di Parini).
Invece grazie alla decisione presa un bel giorno di mollare tutto a metà abbiamo una via senza forma e senza grazia (uno dei pochi casi dove resta una mezza schifezza anche nel rendering con gli alberi di UB!) e anche abbastanza morta.
Per non parlare della Crocetta poi, che guarda su un muro di cemento con sotto le grate di areazione della M3.
Speriamo che riaprano in fretta i Navigli, almeno in quella zona succede qualcosa di bello…
Se si fosse andati fino in fondo adesso avremmo semplicemente una carreggiata un po’ più larga, ma probabilmente non abbastanza per tutte le meraviglie che prospetti tu, in compenso costeggiata da una sfilata di schifezze immonde anni 50 e 60 (vedi anche alla voce Corso Garibaldi).
Forse. Ma almeno avevi una trama definita su cui lavorare.
Adesso invece ci troviamo con un ammasso senza forma e poi gli abominii anni 60 e 70 li han costruiti lo stesso, anche senza gli arretramenti previsti (sarà bello il palazzone di fianco al Carcano…) o dove doveva esserci una via che prolungava Via Lamarmora verso i giardini.
Sono un inquilino del 51 e concordo con la bruttezza dell’edificio.Siamo più di 100 inquilini e siamo in causa da anni con INPS che ha definito “di pregio”la casa (prima non lo era)per venderci i bilocali a prezzi elevatissimi.Grazie se ci supportate evidenziando che la casa non è certo di pregio,anzi fa un po’schifo.
Spero che sia una battuta un po’ trolleggiante! 😉
Al di la di considerazioni da forum dedicato a Architettura ed Urbanistica, quell’immobile vale una montagna di soldi vista la posizione e (posto quanto caspita pago ogni anno di contributi all’INPS) spero lo valorizzino per bene e non lo svendano a prezzi da saldo! 🙂
Non è una battuta!!!! Passate di lì e chiedete al custode se non è vero!!INPS ci offrii l’acquisto,poi accettato (gente che ha disinvestito per avere i contanti)e in seguito ha cambiato idea : casa di pregio!! Inchinatevi ,o plebe,quando passate davanti a questo meraviglioso edificio di pregio e significativo per la storia della città (come dice quel ricco Walter di sopra).
Io credo che molti edifici siamo facilmente ristrurrabili trasformando completamente la facciata in una moderna parete di vetro a specchio. Certo il risultato sarà mediocre ma almeno la sensazione pesante scoprirà. E se si piantano anche gli alberi il risultato ci sarà. L’unica cosa è che non si può fare ovunque.