A dire il vero c’è poo da aggiornare, se non il fatto che è stata recintata l’area interessata dall’edificazione del palazzo chiamato “Edificio Quattro” e la conclusione dei lavori per la piazza, comunque ancora recintata e interdetta al passaggio.

A dire il vero c’è poo da aggiornare, se non il fatto che è stata recintata l’area interessata dall’edificazione del palazzo chiamato “Edificio Quattro” e la conclusione dei lavori per la piazza, comunque ancora recintata e interdetta al passaggio.
L’impressione che si prova contemplando queste immagini non è diversa da quella che si avrebbe passeggiando per piazza Gino Valle o per altri cantieri di Milano dai nomi più o meno accattivanti. Nudi spazi inutilmente vasti, ottusamente banali, arredati con rare pianticelle in prevedibili geometrie e materiali freddi e respingenti: ovunque grigiore e impersonalità. La città, il quartiere, la vita urbana sono un’altra cosa. Spiazzi insipidi e anonimi, improbabili promenades, che difficilmente saranno un giorno affollati d’altro che di distratti e frettolosi passanti, ben lieti di allontanarsi a lunghi passi verso più accoglienti destinazioni o di rinchiudersi nel rifugio delle proprie cellette abitative. Non-luoghi per esistenze in perenne esilio.