Per poco più di 400 metri, lungo la via San Dionigi, a Nosedo/Corvetto, anni fa venne realizzata una pista ciclabile che ad un tratto svolta a destra verso una zona verdeggiante ma che, se non si presta attenzione, vede i ciclisti andare a sbattere contro un cancello.
Sì, perché a quanto pare, questa ciclabile svanisce subito dopo, in campi e ortaggi, senza esser mai stata terminata.
La cosa allucinante è vedere anche lo spreco di cartelli stradali e impianti semaforici colorati anche in punti dove non serviranno a nessuno perché piazzati nel “ramo morto” del percorso ciclabile.
Per giunta, come si vede anche dalle foto, il punto dove la pista ciclabile finisce viene utilizzato da civili abitanti come discarica di ogni oggetto.
Non siamo riusciti a capire quando sia stata realizzata la pista ciclabile ma pensiamo siano trascorsi così tanti anni che oramai anche alcuni cordoli in pietra sono dissestati.
Sicuramente la ciclabile doveva proseguire lungo la roggia che affianca (ora asciutta) e che si immette nel canale della Vettabbia, per raggiungere il vicino parco della Vettabbia e quindi l’Abbazia di Chiaravalle.
Se questa vi sembra inspiegabile, quella di Piazza 8 Novembre vi farà ricredere. Circa una decina di metri di pista ciclabile, a senso unico, realizzata sul lato sud della piazza, senza connessioni con nessun altra pista. Però attrezzata con cordoli e tutto, da manuale.
Veramente la pista (realizzata 3/4 anni fa) continua fino a Chiaravalle attraversando tutto il parco della Vettabbia. Basta seguire per pochi metri la diramazione di via San Dionigi sulla destra e si entra nel parco, con percorso pedonale e ciclabile. Nell’altra direzione, la pista svolta in viale Omero fino a Corvetto, per poi seguire corso Lodi verso Porta Romana.
3/4 anni fa è stato realizzato il tratto su via San Dionigi a sud dell’incrocio con viale Omero, quella di cui parla l’articolo è più a nord, nel tratto di via San Dionigi verso piazza Angilberto. A nord termina dove ci si raccorda con dei giardinetti, a sud termina effettivamente nel nulla a meno che 100 metri prima si prosegua sul marciapiede (o sulla strada) fino all’incrocio con viale Omero dove si incontra la ciclabile realizzata 3/4 anni fa.
Occorrerebbe rendere il marciapiede a uso promiscuo pedoni/bici (i pedoni non sono molto frequenti) o ricavare la ciclabile sulla carreggiata stradale (molto ampia tranne gli ultimi 50 metri). Oppure, visto che ci sono dei lavori nella parte più a nord del parco della Vettabbia, proseguire la ciclabile esistente fino alla via di accesso al depuratore e dare continuità con il viale principale del parco della Vettabbia.