Il palazzo costruito all’angolo tra le vie Alberto Mario (15) e via Mosé Bianchi è stato completamente terminato, almeno esternamente. Continua a non essere molto convincente: è una realizzazione un po’ dozzinale e senza appeal, con un disegno banale e materiali incoerenti. L’uso della pietra, in questo caso, accostato ad intonaco e superflui parapetti in vetro, invece di impreziosire il disegno, ne rivela la pesantezza stilistica.
Discorso diverso per Alberto Mario 3, che ha cercato un dialogo con il persistente edificio liberty, salvato e restaurato. Nonostante sia evidente la superfettazione, il contrasto tra stili crea un dialogo interessante. Il nuovo edificio si appoggia sul vecchio edificio industriale, utilizzato come magazzini e laboratori, costruito assieme al palazzo d’angolo di via San Siro 33, all’inizio del Novecento, in un grazioso stile Liberty. Anche se si discosta completamente come stile e design dalla palazzina liberty, ne mantiene il colore principale.
Unica nota un po’ stonata è il rapporto tra i due volumi: nonostante l’incombente volume ‘nuovo’ tenti di distaccarsi dal sottostante prospetto lineare in stile liberty, con un piccolo arretramento (nella realtà creato dai soprastanti balconi in aggetto, che nel disegno sono un tutt’uno col volume dell’edificio), l’effetto ‘schiacciamento’ non è del tutto evitato.
In un altro esempio simile a Sesto San Giovanni, quello della sede Campari, seppure le nuove volumetrie siano molto più incombenti di questa, l’effetto complessivo è di maggiore leggerezza. Ad ogni modo, nel complesso, l’intervento risulta riuscito.
O MIO DIO ma copsè sto stile Urrs anni 50?!?!?!
Devono essere deportate delle persone lì o vorrebbero abitarlo in palazzo???
Disgusting!