Testo e foto di Gianluca Brescia
Ci troviamo nell’estrema periferia sud est di Milano, esattamente al confine tra il centro abitato e la campagna, in fondo al quartiere Corvetto ed il Borgo di Nosedo tra il Municipio 4 ed il 5.
L’area a sud est del Comune è adibita a Parco Agricolo Sud, istituito con la Legge Regionale del 1990 per un’area totale di 47.000 ettari.
All’interno del Parco Agricolo Sud è presente il Parco della Vettabbia, con una superficie di 374.600 m², realizzato tra il 2005 ed il 2015. Il parco si estende da Via San Dionigi, Via Vaiano Valle e Via Sant’Arialdo, ed è formato da undici sezioni: Noceto – Prato calpestabile, Bosco della Vettabbia, Roggia dell’accessio, Stagno dell’acqua resa, Bosco umido – Ecosistema filtro, Parcheggio, Frutteto antico, Giardini di Sant’Arialdo, Cavo Macconago, Marcita di Chiaravalle ed il Bosco della Gerola.
Nella porzione del parco più a stretto contatto con il centro abitato, i lavori sono iniziati nel 2013 e si sono conclusi nella seconda metà del 2014; un’area grande circa 2,24 ettari.
Quest’area del Parco della Vettabbia è chiamata “Noceto – Prato calpestabile” e si estende fino alla roggia, dove poi inizia un’altra area del parco denominata “Bosco della Vettabbia”.
L’area si trova al confine tra il Municipio 4 ed il Municipio 5 ed è delimitata dall’incrocio della rotatoria tra Viale Omero, Via Ravenna, Via San Dionigi per poi continuare dietro la Cascina Nosedo.
Quest’area verde in passato non ha mai avuto una vera destinazione d’uso, vista la sua periferica localizzazione nel territorio del Comune. Durante gli anni ’80-‘90 vi erano degli orti abusivi simili a quelli ancora presenti in una parte di Via San Dionigi, vicino all’incrocio con Via Barabino. Gli orti sono stati sgombrati tra gli ultimi anni ’90 e i primi anni del 2000.
Prima dell’inizio dei lavori di riqualificazione del 2013, l’area in totale abbandono era utilizzata dai residenti della Cascina Nosedo (in cui vi era ancora occupazione abusiva) per il pascolo di animali.
Con i lavori iniziati nel 2013 sono stati potati alcuni alberi già presenti nell’area, mentre altri sono stati rimossi perché malati o pericolanti. In seguito sono stati piantati dei piccoli arbusti.
Sono stati creati due ingressi, il primo in Via San Dionigi ed il secondo vicino alla Cascina Nosedo, nei pressi della rotatoria senza toponimo che congiunge Via San Dionigi con Via Ravenna e Viale Omero. In prossimità degli ingressi è stato creato un percorso ciclo-pedonale che forma delle linee perimetrali con un semi-cerchio, che si uniscono per collegarsi con l’ingresso attuale del Parco vicino al Depuratore Nosedo. Il parco è recintato con un cancello colore verde che poggia su basi di mattoni e cemento.
A fianco al percorso ciclo-pedonale sono state poste delle panchine dal design semplice, con base di mattoni. Inoltre in tutta l’area è presente l’illuminazione pubblica con lampade a led (le stesse che troviamo per le strade della città) sia attorno al percorso ciclo-pedonale che alle aree verdi del “Prato calpestabile”.
Questa porzione del Parco della Vettabbia può considerarsi conclusa da ormai 2 anni abbondanti, eppure non è mai stata aperta al pubblico: i due cancelli d’ingresso sono sempre rimasti chiusi.
L’aspetto curioso è che l’illuminazione pubblica viene regolarmente accesa ogni sera, ma a poco serve finché questa area resterà chiusa.
Il cancello vicino alla Cascina Nosedo viene aperto solo per far entrare gli operai che tagliano regolarmente l’erba, evitando così che si verifichi una situazione di abbandono.
Nel 2013, congiuntamente a questi lavori, sono state ridisegnate e riqualificate le piste ciclabili di collegamento tra Viale Omero, Via Ravenna e Via San Dionigi. È stata creata una nuova porzione di pista ciclabile con percorso pedonale lungo Via San Dionigi vicino alla Chiesetta di Nosedo, che va a collegarsi con l’attuale ingresso del Parco della Vettabbia vicino al Depuratore Nosedo, creando così un percorso protetto che conduce fino all’Abbazia di Chiaravalle.
Abbiamo provato a contattare il Depuratore Nosedo, che si è occupato di realizzare i primi lavori del parco a metà degli anni 2000, per chiedere maggiori informazioni su questo misterioso ritardo, ma questa nuova porzione di Parco non è di loro proprietà. Nemmeno la Cascina Nosedo e l’Associazione Nocetum hanno saputo darci maggiori informazioni. Abbiamo infine contattato il Municipio 5, da cui speriamo di avere a breve una risposta.
Che peccato.
Anche perché si rischia che il parco nuovo si rovini e venga vandalizzato se non incomincia ad essere frequentato.
Che si apra al più presto.
Speriamo che l’autorevolezza di uf possa fare qualcosa…
secondo me lo tengono chiuso fino alle prossime elezioni per far vedere che c’è un parco nuovo…ahhaha…no dai scherzo ci sarà qualche cavillo burocratico di mezzo me lo auguro.
Mi raccomando se mai fosse aperto di notte va chiuso quel parco