Milano si aggiudica i fondi del bando Horizon 2020 con un progetto che implementa Rotaie Verdi: connessioni ecologiche e barriere antirumore lungo i binari tra San Cristoforo e Porta Romana
Oltre 2,5 milioni di euro per lo sviluppo di interventi innovativi di rigenerazione ambientale nel territorio cittadino, in particolare lungo la linea ferroviaria compresa tra San Cristoforo e Porta Romana. Se li è aggiudicati la città di Milano partecipando al bando europeo Horizion 2020-SCC-02-2017 con il progetto CLEVER Cities.
Il concorso aveva come obiettivo la presentazione di proposte di rinaturalizzazione che avessero una forte ricaduta sulla qualità del tessuto urbano e che fossero replicabili da altre città europee. Per lo sviluppo del progetto CLEVER Cities, volto alla creazione e gestione di soluzioni ambientali, sociali ed economiche per la rigenerazione urbana, è stato istituito un consorzio formato dalle città di Amburgo, in qualità di Capofila, Milano e Londra in qualità di partner “Front Runner”, oltre a Malmo, Madrid, Larissa (Grecia), Sfantu Gheorghe (Romania) e Belgrado in qualità di città “follower”. Le città, guidate dai partner tecnici altamente competenti ICLEI e Tecnitalia, hanno presentato la candidatura lo scorso settembre.
A Milano l’Amministrazione ha lavorato alla sua proposta insieme a RFI, Fondazione Politecnico, Ambiente Italia, WWF Ricerche e Progetti, Cooperativa Eliante, AMAT partendo dallo studio di fattibilità realizzato per Rotaie Verdi, il progetto che immagina una grande oasi naturalistica e connessioni ecologiche in grado di connettere le aree degli scali ferroviari dismessi di San Cristoforo, Porta Genova e Porta Romana.
“Siamo orgogliosi del riconoscimento a questo progetto che è uno dei cuori del piano di rigenerazione degli scali ferroviari – dichiara l’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran -. Abbiamo lavorato insieme ad una città, Amburgo, che sulla rigenerazione urbana è un punto di riferimento e mettendo insieme un sistema di partner locali di altissimo livello. Queste sono risorse che non si limitano alla fase di studio ma accompagnano i primi interventi realizzativi”.
“Siamo soddisfatti di contribuire al progetto portando le competenze maturate in altre esperienze progettuali che vedono l’Amministrazione come protagonista – afferma l’Assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Smart Cities, Cristina Tajani – CLEVER Cities infatti adotta il modello integrato testato dalla città di Milano con il progetto europeo Sharing Cities, in materia di efficientamento energetico, mobilità sostenibile, sensoristica innovativa, condivisione dei dati e coinvolgimento della comunità locale. Questo è un esempio di come una città può diventare catalizzatore di risorse, facendo sinergia con il territorio a beneficio dei cittadini”.
Il finanziamento ottenuto, pari a 2.569.000 euro (che si aggiungono a circa 351.000 euro di cofinanziamenti), garantirà la progettazione e realizzazione di alcuni interventi innovativi dal punto di vista della rigenerazione ambientale, in particolare: la progettazione e realizzazione di barriere antirumore attraverso l’inserimento di elementi naturalistici lungo i binari della ferrovia, anche al fine di incrementare la biodiversità; l’implementazione di infrastrutture verdi in corrispondenza della nuova stazione di Tibaldi; la realizzazione di tetti verdi attraverso il coinvolgimento di tutti i potenziali interessati (condomini amministratori e proprietari e affittuari di abitazioni, esperti di coperture verdi e imprese specializzate), prevedendo anche incentivi e una campagna informativa capillare integrazione di elementi sperimentali in grado di mitigare il rumore verso la linea ferroviaria su un’area verde in via Giambellino; il coinvolgimento dei cittadini nella progettazione e realizzazione degli interventi attraverso lo sviluppo di piattaforme informatiche che agevolino la partecipazione.
In relazione alle relative competenze e know-how, ogni soggetto coinvolto (Comune, RFI, Fondazione Politecnico, Ambiente Italia, WWF Ricerche e Progetti, Cooperativa Eliante, AMAT) contribuirà alla realizzazione di questi progetti e alla diffusione delle cosiddette Nature Based Solution (NBS) utilizzate in Italia, in Europa e nel mondo.
“Il Progetto CLEVER Cities – dichiara Paola Barbaglia, Direttore Investimenti Lombardia di Rete Ferroviaria Italiana – vedrà la collaborazione di RFI e del Comune di Milano per la realizzazione di un corridoio ecologico lungo i binari, sfruttando il rilevato ferroviario, e per lo studio di sistemi innovativi di mitigazione ambientale attraverso barriere antirumore”.
“Il progetto CLEVER Cities – dichiara Eugenio Gatti, Direttore Generale della Fondazione Politecnico di Milano – rappresenta un ulteriore tassello della collaborazione fattiva e di successo fra il Comune di Milano e la Fondazione Politecnico di Milano, già sperimentata sui progetti comunitari Sharing Cities e OpenAgri. Ancora una volta Comune di Milano e Fondazione Politecnico di Milano lavorano insieme in EUROPA per lo sviluppo della città, mettendo a sistema le competenze scientifiche dell’Ateneo e la capacità di progettazione europea della Fondazione a servizio della Milano del futuro”.
“Il WWF Ricerche e Progetti – dichiara Simona Bardi – esprime grande soddisfazione per l’approvazione del progetto CLEVER in quanto, unitamente al Network WWF nella sua totalità, da anni si impegna nel recupero degli spazi vuoti e degradati delle nostre città al fine di aumentare la quantità di verde e la “natura urbana” presente. Questo è un passaggio indispensabile per rendere queste aree resilienti, mitigare gli effetti del cambiamento climatico, assorbire e ridurre gli inquinanti atmosferici, depurare le acque e aumentare il drenaggio naturale oltre che migliorare la salute e il benessere dei cittadini. Tutto ciò deve avvenire con la fondamentale partecipazione e coinvolgimento della popolazione quale primo fruitore di questi spazi”.
“Ambiente Italia – dichiarano Maria Berrini e Lorenzo Bono – contribuirà allo sviluppo di soluzioni per la diffusione dei tetti verdi. A Milano abbiamo oltre 10 milioni di mq di “tetti grigi” (un terzo dei tetti di Milano) potenzialmente adatti a diventare spazi verdi capaci di assorbire le piogge eccessive, ridurre dispersioni di calore, raffrescarci in estate, ma anche luoghi per condividere un orto, per una festa di bambini, per un aperitivo Green. Con le altre città scambieremo esperienze e successi, innovazioni e modelli”.
“Per noi di Eliante – dichiara Marina Trentin della Cooperativa – si tratta della conferma dell’impegno a fianco dell’Amministrazione Comunale per la conservazione e valorizzazione dei servizi ecosistemici in città, in continuità con il lavoro incominciato con Rotaie Verdi e sostenuto in questi anni anche grazie a Fondazione Cariplo”.
“Amat esprime grande soddisfazione per questo importante risultato – dichiara l’Amministratore Unico Gloria Zavatta – Amat affiancherà il Comune utilizzando le proprie competenze già nella fase di ideazione e implementazione delle soluzioni innovative nei laboratori pilota e, in seguito, durante la fase di monitoraggio ed elaborazione dei dati, finalizzati anche alla riproposizione delle soluzioni testate in altri ambiti del territorio.”
Il progetto, che avrà inizio nel 2018 e avrà una durata di circa cinque anni, mira a promuovere uno schema replicabile di rigenerazione urbana sostenibile e socialmente inclusiva in otto città europee, una in Sud America e fino a cinque in Cina. Gli interventi pilota saranno attuati nelle tre città front-runner, oltre a Milano, Amburgo e Londra, mentre verranno costruite roadmap di replica per le città follower.
Una buona notizia. Bene!
Mi ricordo “rotaie verdi”…
Il progetto se ho ben capito si riferisce in particolare al tratto S. Cristofroro – Porta Romana. Mi domando se possa essere interessante o attuabile una integrazione ciclabile anche oltre Porta Romana, verso Forlanini, Lambrate ecc.ecc. e nelle adiacenze possibili della futura circle line ferroviaria, allestendo quindi una di ‘circle bike’ che collegherebbe le università e i grandi parchi.
Casomai ‘bike circle’…
Già usare l’inglese dove andava benissimo l’italiano è fastidioso, se poi lo si fa ignorando le regole grammaticali di base della lingua che si tenta di usare, ancora peggio.
grazie maestrino che guarda il mio dito indicante la luna
Da quello che ho capito gli interventi specifici li devono ancora definire…
In definitiva mettono alberi lungo i binari del passante?
Mi sono fatto anch’io la stessa domanda…
Visto che gran parte del percorso è su viadotto (e li farci la foresta è dura) e il resto è all’interno di scali dismessi che van prima riqualificati (ad esempio a Porta Romana devon anche spostare la fermata) penso che faranno una serie di “mini interventi” in alcuni punti – che credo siano i pallini colorati sulla prima foto.
Ho visto il progetto in pdf.
Si tratta sostanzialmente di percorsi per insetti e piccoli animali, creare delle pozze d’acqua e mettere 2 vasi di cemento lungo i ponti della ferrovia per far crescere 4 rampicanti. E qualche arbusto basso lungo i declivi delle trincee del treno…
Se serve a bonificare la zona dall’ailanto infestante (lo tagliano e dopo 6 mesi è alto 3 metri di nuovo) e dai bivacchi di non autorizzati dei cercatori di rame, è un progetto superbenvenuto!
Sono favorevole, a patto che rotaie verdi non diventino muri e barriere dai 2 metri in su che tipicamente nascondono alla vista le malefatte di chi sappiamo noi…..
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