Milano | Città Studi – Il Comune c’è o ci fa? Le 4 facce di via Pacini

Milano Città Studi. Sappiamo che una grande città ha una marea di problemi, ma a volte il Comune pare dimenticarsi di molti di essi e finga di non vederli. Problemi che potrebbero essere risolti facilmente, con un po’ di coraggio in taluni casi, ma che invece rimangono tali senza che venga trovata una soluzione, anche quando vi sono rassicurazioni in tal senso. Soluzioni che con poco potrebbero significare parecchio per interi quartieri, portando un po’ di migliorie a zone che onestamente troviamo fortemente degradate.

Questo “pippone” iniziale per raccontare, per l’ennesima volta, come il Comune non sia mai capace di approfittare di un intervento per migliorare, anche con poco, una via, una piazza, un qualsiasi luogo della città.

Come sempre scorrazzo per Milano in cerca di cantieri, ma anche di situazioni belle o penose riguardanti l’arredo urbano e l’aspetto della città. Così, passando spesso per via Pacini, raccolgo le foto che faccio di volta in volta nelle mie escursioni (nella cartella del computer dedicata ne avevo raccolte più di un centinaio nel corso degli ultimi tre anni), constatando ogni volta che non era cambiato molto. Pronto per fare poi un articolo, come spesso mi capita.

Rimane lo stesso guazzabuglio incoerente e senza definizione. Con un parterre per buona parte dedicato a parcheggio delle auto, dove l’incuria è evidente, e le altre zone incoerentemente sistemate, ma comunque non curate.

L’altro giorno sul Corriere della Sera, leggendo la lamentela di un lettore, ho deciso di raccogliere le foto, e scrivere queste due righe rivolgendomi al Sindaco di Milano, agli Assessori e agli amici del Municipio 3, sempre attenti all’ambiente e a rendere Milano migliore.

Su via Giovanni Pacini credo di poter scrivere un libro ormai, per quanto raccolto, anche se un po’ troppo ripetitivo, forse. Un libro su come le varie giunte, nel corso degli anni, non abbiano mai avuto coraggio e, anzi, abbiano lasciato una via bella come questa, che unisce Città Studi con Lambrate, brulicante di giovani e studenti, in questo stato pietoso.

Ma chi vogliono prendere in giro? Il Comune ci è o ci fa? La lunga via Pacini, dove il Comune aveva promesso di metter mano tempo fa, è ora suddivisa in 5 porzioni ben distinte, quasi un campionario sia dell’efficienza che della deficienza dell’amministrazione.

Così riporto quanto raccontato dal lettore del Corriere con la successiva risposta di Giangiacomo Schiavi.

Caro Schiavi, via Pacini è un parterre alberato come tanti a Milano, soggetto per decenni a parcheggio selvaggio in spregio di tutte le regole. La via però è stata oggetto di recente «riqualificazione» durata 3 anni: una occasione persa. I lavori hanno restituito una sistemazione senza «visione unitaria», da piazza Piola a piazza Bottini: convivono su un unico asse diverse soluzioni progettuali: prima la «piazza tattica». poi uno spazio indefinito con ghiaia, e infine una discreta integrazione anche di verde; e in tutto questo disordine rimangono comunque, ampi spazi lasciati a parcheggio illegale che ora stridono ancor di più alla vista. Il paradossale risultato è stato quello di scontentare tutti: sia chi voleva mantenere lo status quo per non togliere parcheggi (illegali), sia coloro che chiedevano una vera trasformazione per migliorare la qualità dell’ambiente.

Mi dirà: «piuttosto che niente, meglio piuttosto», ma la realtà è che la montagna (un’amministrazione che si dichiara portabandiera di valori ambientali) sembra proprio che abbia partorito il brutto topolino. Queste occasioni non si ripetono facilmente: generare un pessimo esempio di riqualificazione scontentando tutti non agevolerà quelle future.
Eugenio Galli

Caro Galli, certe piazze tattiche rispondono più ai desideri di chi le ha ideate che ai bisogni di chi dovrebbe frequentarle, hanno il retrogusto dello statalismo fuori tempo che impone luoghi cosiddetti di aggregazione dove la gente normale non va, e alla fine diventano bivacchi per pochi solitari personaggi. Qualche volta però ci si azzecca, come nel caso delle aiuole di via Pacini, quando il repulisti dalle auto in sosta trasforma un’area e la rende più vivibile. Ci vuole il coraggio di andare fino in fondo e non lasciare una scarpa e una ciabatta, come lei ha ben descritto. Dopo il Covid la riconquista di spazi verdi e attrezzati è un’esigenza sentita dai cittadini (con un buon tornaconto per bar e bistrot) ma la riqualificazione non può essere fatta a pezzi, come certe piste ciclabili. Il «meglio piuttosto» che niente, in questo caso non funziona.

Ed ecco, di seguito, le aree in cui è stata suddivisa Via Pacini nei dettagli.

AREA TATTICA

Da Piazzale Gabrio Piola all’incrocio con Via D’ovidio Francesco e Via Antonio Bazzini. Area trasformata da qualche anno in area tattica, ovvero area pedonale realizzata spendendo il meno possibile con panchine, fioriere e vernice a terra. A dire il vero un po’ disordinata ma abbastanza sopportabile.

PRIMA AREA PARCHEGGIO SELVAGGIO

Subito dopo l’area “tattica”, all’altezza dell’incrocio con Via D’ovidio Francesco e Via Antonio Bazzini sino a Via Ampère, il parterre centrale è lasciato al parcheggio selvaggio (ricordo che ai lati il parcheggio è con le strisce blu e gialle).

SETTORE PEDONALE IN GHIAIA

Settore da Via Andrea Maria Ampère all’incrocio con Via Giuseppe Ponzio e via Teodosio. Utilizzata dal cantiere durato parecchi anni, per riparare i tunnel della metropolitana dalle infiltrazioni, il Comune pare abbia approfittato per lasciare l’area in versione pedonale. Peccato che sia rimasta così… in “attesa”.

Naturalmente vi sono ancora i binari dei tram e i pali a supporto dei cavi tranviari ancora presenti e in disuso dal 1965 (come avevamo spiegato in un nostro vecchio articolo del 2022). Pali inutili e con i cavi a penzoloni. Ma perché?

In quest’area abbiamo notato parecchi alberi mancanti, segati o secchi, per giunta.

SETTORE PIU’ BELLO

Il tratto tra via Teodosio e via Capranica, è come ci piacerebbe venisse riqualificata l’intera via. Durati otto mesi, i lavori hanno visto sistemare completamente e allargare il parterre centrale per una lunghezza di 200 metri, con l’inserimento di un percorso pedonale, elementi di arredo (25 panchine, 4 rastrelliere per biciclette da 5 posti e 1 tavolo con panche), siepi e il primo sistema di drenaggio sostenibile (Sustainable urban drainage systems – SUDS) mai realizzato a Milano su strada pubblica. Il tutto al posto di decine di automobili che parcheggiavano abusivamente sul parterre alberato. Un anno dopo (era aprile del 2023) ecco il risultato.

SETTORE PARCHEGGIO SELVAGGIO 2

Ultimo tratto, da Via Luigi Capranica a Piazza Enrico Bottini. E rieccoci piombare nello “schifo”! Non ci sarebbe da aggiungere altro se non che è il peggiore. Forse anche perché prossimo alla stazione FS di Milano Lambrate.

Auto ovunque, sulle radici e sulle grate. Il bello è che, naturalmente, come racconta la teoria della finestra rotta, il degrado chiama degrado. Così chi si trova a passare di là si gode il ristagno dell’immondizia un po’ ovunque, si gode le bici rotte e abbandonate, si gode il disordine urbano.

Naturalmente a tutto ciò va aggiunto “l’intorno”. Dove le vie, incrociando la via Pacini che taglia la maglia ortogonale delle altre strade, formano incroci dagli angoli acuti, riempiti da piccole aiuole (dimenticate spesso e abbandonate a loro stesse) con ampi e inutili spazi urbani lasciati al caso. Spazi spesso utilizzati per il parcheggio selvaggio, ormai una prassi a Milano.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi
  • Città Studi, Via Pacini, Arredo Urbano, Alberi, urbanistica, Riqualificazione, Parcheggi, Parcheggio selvaggio, viale alberato, Urbanistica Tattica, Piazzale Piola, Piazza Bottini, Via Ponzio
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

34 commenti su “Milano | Città Studi – Il Comune c’è o ci fa? Le 4 facce di via Pacini”

  1. E pensare che il povero Beruto questi viali con parterre centrale se li era immaginati tutti come delle avenue parigine, o delle ramblas barcellonesi, con la passeggiata al centro e i veicoli ai lati, come nel tratto Teodosio-Caparanica.

    Come si suol dire, si starà rivoltando nella tomba…

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    • Ma perché non guardate anche i parchi un degrado mai visto io parlo della Martesana un casino con la musica alta fino alle 6 del mattino tutti i giorni con le case di fronte e nessuno non gli dice niente tante segnalazioni al comune ,alle forze dell’ordine agli assessori e nessuno intervento

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  2. Parlare in generale contro il comune o contro il sindaco Sala è da qualunquismo culturale. In un blog come questo andrebbe fatto il sacrosanto sforzo di passare dal generale al particolare . Richiede più lavoro andare a trovare l’errore la’ dove si trova ma aiuterebbe a costruire un idea di rigore e responsabilità che manca un questo paese perché siamo tutti o quasi tutti fatti così . Senza fare processi a singole persone perché per quello ci sono i giornalisti d’inchiesta….dovreste fare quel salto di qualità e parlare di competenze professionali prima ancora di quelle politiche . Perché il sindaco in realtà non è responsabile di nulla . Se lui cambia chi lavora per lui spesso resta . Sia che sia in competente si che non lo sia. L’obiettivo comune dovrebbe essere crescere tutti . Buoni e cattivi .

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    • Cara/o Viva il suo discorso è penoso da acqua da tutte le parti, più qualunquista di questo non l’ho letto. Non sarà mica il sindaco che si cela sotto falsa identità ? Ahaahahahahah se il sindaco non ha colpe se non c’entra nulla sullo schifo e colabrodo che sta diventando Milano ma cosa ci sta a fare? Il suo discorso è al dir poco pessimo come l’erba alta per la biodiversità come le false piste ciclabili come tutte le c….te che negli ultimi anni la giunta comunale ha deciso di realizzare

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  3. e meno male che un Comune green…. forse un corso per capire cosa vorrebbe dire. forse usando un termine in italiano potrebbero rendersi conto di quello che credono di dire….?
    mah

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  4. Si devono costruire ovunque parcheggi sottoterra come fanno in Francia.
    Ad esempio è stata riqualificata piazza Leonardo da Vinci, ma perché non sfruttare l’occasione per creare un silos sottoterra magari con costi agevolati per gli studenti?
    Io boh sono perplesso e arrabbiato.

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  5. Perfettamente d’accordo, via pacini è diventata area di bivacco, sporca e di difficile cura. Non sono riusciti a rendere lo spazio fruibile a tutti, lasciando i binari del tram, scontentando chi parcheggiava e senza pensare ad una diversa riorganizzazione del traffico nonostante ci fossero tutti i presupposti.

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  6. Vi immaginate un cittadino di Barcellona piombare in questa parte di Milano? Chissà cosa penserebbe…non crederà di trovarsi neppure in Europa.

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  7. Egregio signore Giangiacomo schiavi, invece di girare x Milano in cerca di “cantieri” e scrivere righe che non interessano nessuno vada in vacanza!

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  8. Cambiano i sindaci ma non cambia il risultato
    Troppa burocrazia ,troppo tempo a fare cose ,siamo i migliori a costruire cose belle poi le lasciamo all incuria
    Ci vuole coraggio anche andando contro al sistema ma sappiamo tutti che chi va a governare che si fa bello di aver fatto questo e quello e nessuno più vede ,come hai fatto vedere tu la realtà della vita di Milano ,sempre peggio
    Riflettete gente riflettete

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  9. Abbellta via Pacini sicuramente e con poco traffico era ciò che assessori volevano raggiungere il traffico è concentrato via Bottesini per poi girare a ds pza monte Titano via Rombon e tangenziali. Difficile rinunciare alla macchina.

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  10. Ottimo servizio..
    Avanti con altre strade, per esempio Via Teodosio diventata da tempo una discarica a cielo aperto soprattutto i marciapiedi ..e che dire di via Porpora
    Le vergogne del quartiere..Servizio di pulizia Amsa assolutamente inadeguato ai tempi , sopratutto con i mezzi tecnici attuali, inadeguati ai tempi ..impariamo da altri paesi ..vedi Francia,Inghilterra
    La mia città fa paura

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  11. Vieni tu a parcheggiare in Via Pacini.
    Alza il naso e guarda quante case ci sono.
    Ora pensa a quante macchine posseggono questi abitanti e ringrazia il cielo che ci sono i “parcheggi selvaggi “ nel mezzo.

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  12. Cosa possiamo aspettarci da questo Sindaco e da questa Giunta?
    Sala per certo neanche sa dove sia via Pacini……..
    Alla fine del secondo mandato Sala avrà governato la città per dieci anni (!), ma ci ricorderemo solo dei disastri che ha combinato.
    Purtroppo

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  13. Ricordo ancora una volta che la teoria della finestra rotta è sbagliata: non è il degrado a richiamare degrado bensì il primo degrado, spesso indicatore di stress socioeconomico e scarso controllo sociale, fa da spia a ciò che sta per arrivare (e spesso è già tardi).

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  14. Prima di fare interventi urbanistici di rilievo occorre fare una adeguata indagine sui bisogni dei RESIDENTI.
    Oggi come oggi il bisogno dei residenti di Via Pacini e dintorni è uno solo: PARCHEGGI!!!
    E comunque anche studenti, docenti esterni, pendolari e altri di passaggio hanno necessità di parcheggi.
    Allo stato attuale, ogni parcheggio eliminato comporta un peggioramento della qualità di vita causando stress e inquinamento, soprattutto se il posto auto viene sostituito da verde che poi non viene gestito.

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    • Il Comune non deve preoccuparsi di dove tu metta la tua auto. Se compro una lavatrice ma non ho spazio in casa ho diritto a lasciarla su spazio pubblico? No. L’auto è un bene privato tanto quanto la lavatrice. Lasciarla per strada non è un diritto. Tu compri la casa, non lo spazio davanti ad essa.

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  15. L’eliminazione totale dei parcheggi selvaggi di via Pacini è fondamentale per la riqualificazione del quartiere, ma se nelle vie adiacenti (come in via Giovanni Milani, in questi giorni) si vanno a togliere posti auto perchè con le strisce blu si passa da un parcheggio a lisca di pesce ad un parcheggio parallelo al marciapiede, senza riqualificare gli stessi, come fatto i via Vallisneri, credo che il degrado delle continuerà ad aumentare. Non si può riqualificare una via principale senza pensare a quelle adiacenti, questo vale anche per Corso Buenos Aires, il concetto è identico.

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  16. Avete dimenticato i casotti, spontanei, frequentati fino a tardi, per il consumo di apeitivi. Costruzioni quasi stabili, coperti con tegole, chiusi con tende in plastica e tappi in sughero. Cosa ne pensa l’assessorato al decoro pubblico.?

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    • esatto, oltre al chiasso generato giorno e notte soprattutto dagli avventori di locali, ricordiamoci, che durante il covid piangevano miseria per i ristori bassi (basso il dichiarato basso il ristoro..) e poi hanno visto raddoppiare i lori tavolini / posti a sedere con i dehor ottenuti…e continuano a dichiarare robe da fame…come da statistiche.
      I rumori serali/notturni devono essere eliminati

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  17. Immaginatevi un lamento a caso, e fate finta che sia scritto qui “…………………………………………………”.
    E anche oggi anche io, il mio l’ho fatto.

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  18. Ma perché non guardate anche i parchi un degrado mai visto io parlo della Martesana un casino con la musica alta fino alle 6 del mattino tutti i giorni con le case di fronte e nessuno non gli dice niente tante segnalazioni al comune ,alle forze dell’ordine agli assessori e nessuno intervento

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  19. Bella eh via Pacini senza auto ma la gentaglia che richiama ora e che bivacca a ogni orario?
    Meglio il parcheggio selvaggio che gli schiamazzi giorno e notte.
    Spiace dirlo ma è così…troppa maleducazione

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