Milano | Porta Nuova – Nuovi rendering della Torre Unipol Sai

Ci siamo quasi, la torre cilindrica di Unipol Sai, progettata dallo studio Mario Cucinella Architects, è pronta per salire, infatti è questione di pochi giorni e la palificazione delle fondamenta è stata conclusa. Verso la fine di Marzo o i primi di aprile dovrebbero cominciare i preparativi per la costruzione vera e propria del grattacielo di 100 metri.

Per chi non lo sapesse, il cantiere per la costruzione della nuova torre che sorgerà a Porta Nuova, si trova tra via Melchiorre Gioia e via Fratelli Castiglioni, nell’area dove un tempo era prevista la realizzazione della torre dell’Hotel Gilli, poi cancellata.

Intanto sono comparsi nuovi rendering che mostrano altri aspetti e nuove prospettive del grattacielo eco-sostenibile.

 

 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

14 commenti su “Milano | Porta Nuova – Nuovi rendering della Torre Unipol Sai”

  1. Stupendo, con quest’ultima realizzazione in Porta Nuova si svolta davvero. Ora sta iniziando a essere urgente arginare un po’ il traffico in zona, troppe auto e strade troppo larghe, bisognerebbe eliminare una corsia per senso di marcia in melchiorre gioia, in attesa dell’apertura del Naviglio, e aumentare la zona pedonale. In una zona così bella è un peccato farci passare un’autostrada

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    • Come “strade troppo larghe”????
      Cazzo, ma benedici il cielo che ci siano ancora strade dove non sia un incubo transitare e che ci siano strade dove il traffico scorre!
      Ma che cazzo di mentalità da mentecatto, guarda…

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      • Che toni. Moderali, siamo su un forum in cui tutti possono dire la loro. Pensi che strade larghe siano la soluzione per avere traffico scorrevole? Sbagli, e se l’argomento ti interessa informati (sicuramente guidi un’auto, dalla tua aggressività si capisce). Nessuno ha mai risolto i problemi del traffico ingrandendo le strade, semmai facendo il contrario. Paradossale? No, è scienza e queste cose si studiano da decenni. Una strada così larga a ridosso del centro e di aree pedonali porta una marea di auto inutili a velocità elevatissime che poi intasano tutte le strade vicine che larghe non sono.

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      • Comunque ecco a te, se riesci a capirlo: https://en.m.wikipedia.org/wiki/Braess's_paradox
        Si riduce la congestione solo riducendo il numero delle auto o la loro dimensione, ma si va nella direzione opposta, ormai anche le anziane che guidavano la 126 si spostano in suv. Per avere strade scorrevoli non puoi avere strade che da 1 corsia (via De Marchi, a nord di Gioia) si trasformano in strade a 2-3 corsie e che gonfiano il centro di mezzi che poi devono pure parcheggiare, devi avere meno auto e basta.

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  2. Potenziare mezzi pubblici e meno auto a ridosso del centro. Allargare ed aumentare il ticket dell’area C. Le oltre 600.000 macchine che entrano a Milano dall’hinterland ogni giorno vanno regolamentate rendendo più complesso l’ingresso ma soprattutto applicando una tassa di circolazione i cui proventi devono essere investiti in misure anti- traffico e anti- smog come mezzi di trasporto pubblico e piantumazione della città. Milano è la seconda città più inquinata da smog d’europa. Non vi fa un po’ schifo pensare di vivere in una camera a gas dove ogni giorno respirate veleno che pian piano vi uccide ? Speriamo che alla luce di questo ultimo rapporto sia la regione ed il comune si diano una mossa.

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  3. Per i genî che vogliono strade più larghe per far passare più màghine (come dicono a Roma…):

    la UE ha appena pubblicato i dati dell’inquinamento, Milano è la seconda città più inquinata d’Europa, peggio di noi solo Torino, al terzo posto Napoli.

    Sarà una coincidenza che il podio sia tutto italiano???

    E non mi tirate fuori (stile Formigoni) la storiella che è colpa della Pianura Padana che è un catino e i fumi si fermano sul fondo…

    PROPRIO PERCHÉ la Pianura Padana soffre di condizioni ambientali particolarmente sfavorevoli (e lo sappiamo da 2000 anni, non l’abbiamo scoperto ieri…) bisognava fare DI PIÙ e PRIMA…

    Vorrei ricordare agli autotalebani che andare in giro con l’auto privata NON È UN DIRITTO.. è una CONCESSIONE che la collettività fa al singolo di usare uno spazio pubblico per fini personali… non esiste un diritto costituzionale ad andare in giro in macchina..

    Mentre sí che esiste un diritto costituzionale alla salute… e non vedo perché i miei figli debbano avere il 20% di rischio in più di soffrire di asma rispetto alla media nazionale solo perché qualche c*lo pesante non vuole lasciare la màghina a un parcheggio d’interscambio e usare i mezzi…

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    • Articolo 16
      Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.

      Ogni cittadino è libero di uscire dai territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.

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    • non sopporto i talebani. se non ti piace vivere dove ci sono le auto vai pure in amazzonia. milano è lì dov’è e non solo ha le alpi ed in mezzo alla pianura padana ma, pensa te, è circondata da altri 10 milioni di lombardi che usano l’auto e, a quanto ne so, lo SMOG non è che si ferma ai confini amministrativi.
      quindi prima di rompere e vietare tutto ai residenti automobilisti cominciamo ad eliminare le caldaie a nafta/cherosene/gasolio. poi passiamo alle auto e magari quelle dei lombardi tutti e non solo dei milanesi.
      grazie

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  4. Ha ragione “anonimo” che auspica una mitigazione del traffico in Melchiorre Gioia. Il centro si raggiunge col metrò o col tram. Aggraziare il traffico nel comprensorio sarà una sfida da vincere con attenzione e accuratezza. Ampi marciapiedi alberati e ben inseriti nel contesto, possibilmente con materiali di pregio. Zona da vivere intensamente a piedi o in bici.

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  5. Ha ragione “anonimo” che auspica una mitigazione del traffico in Melchiorre Gioia. Il centro si raggiunge col metrò o col tram. Aggraziare il traffico nel comprensorio sarà una sfida da vincere con attenzione e accuratezza. Ampi marciapiedi alberati e ben inseriti nel contesto, possibilmente con materiali di pregio. Zona da vivere intensamente a piedi o in bici.

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