Milano | Brera – Cantiere di Via Palermo 19: prime impressioni

Ci siamo, dopo quasi due anni di lavori, il palazzo di via Palermo 19 è giunto a conclusione. Sono state rimosse le impalcature e ora il nuovo palazzo residenziale nel quartiere di Brera, è stato svelato. Manca ancora la rimozione delle cesate al piano terra, ma si riesce a vedere bene come risulta ora che è stato terminato.

Dobbiamo ammettere che per la posizione del palazzo, nel quartiere storico e circondato in prevalenza da case ottocentesche, l’esecuzione poteva esser realizzata meglio. Per anni in questo lotto si trovava un rudere, probabilmente rimasuglio dei bombardamenti della II Guerra Mondiale, sbloccato assieme a molti altri dalla Giunta Moratti (Palazzo Gorani, Palazzo di via Torino-Balla, palazzi delle Cinque Vie, ancora da cantierizzare).

I materiali utilizzati ci sembrano abbastanza di qualità, ma ci sono alcune scelte stilistiche che non ci hanno convinto molto, come i cornicioni bianchi marcapiano, che, secondo noi, lo fanno sembrare un edificio prefabbricato. Carino il balcone d’angolo leggermente fuori assetto, peccato sia l’unico del complesso di 5 piani, dove il quinto rimane arretrato da non incombere sui palazzi d’epoca confinanti. Ci piace il rivestimento in pietra (composto artificiale?) grigia che impreziosisce l’edificio.

Ora attendiamo il termine dei lavori per poter apprezzare o meno l’edificio per intero.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

7 commenti su “Milano | Brera – Cantiere di Via Palermo 19: prime impressioni”

    • oh! finalmente qualcuno che la pensa come me!
      quando si smetterà di credere che un edificio debba essere costruito con i criteri dell’epoca storica della strada nella quale si colloca?
      una città cresce innovandosi, costruendo con il gusto della propria epoca e sì anche rispettando il contesto.
      io trovo che il nuovo edificio sia ben proporzionato e che abbia personalità. Vedremo quando le cesate saranno finalmente tolte per cogliere l’insieme

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  1. Sarebbe interessante leggere come hanno convinto la Commissione Paesaggio che fare quel palazzo tutto grigio con le strisce bianche lo inserisse bene nel contesto (che come si vede anche dalle foto, grazie al cielo, di “grigio-moda-del-momento” ne ha pochissimo)

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  2. E’ un pugno in un occhio.
    Vero che le città devono crescere innovandosi, ma non si deve perdere un minimo di continuità estetica. Un singolo palazzo che mostra decenni di lontananza architettonica dal contesto resta un pugno in un occhio mentre in un quartiere omogeneo marca il gusto di un epoca. Le città funzionano cosi. Piazza Castello o Foro Buonaparte sono il segno della loro epoca come Piazza Gae Aulenti e dintorni sono il segno della nostra. Belli o brutti che li si possa considerare nelle loro singolarità.
    Al di la della collocazione, i balconi li trovo interessanti, il resto a me non piace

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