Come ormai da tradizione, si è svolta durante la prima domenica di primavera la giornata FAI con l’apertura di alcuni interessanti siti all’interno del comune di Roma.
Tra questi era presente anche Villa Blanc, un grazioso villino su via Nomentana circondato da altri piccoli caseggiati e da un folto e rigoglioso giardino.
Gli stabili e lo spazio verde hanno una storia lunga e sfortunatamente anche travagliata: il tutto nasce a fine Ottocento dall’intuizione di Alberto Blanc, influente personaggio politico del Regno d’Italia, che volle costruire in questo pezzo di campagna un nuovo edificio in cui potersi trasferire con moglie e figli.
La progettazione venne affidata a Giacomo Boni, illustre studioso dell’epoca famoso per aver portato avanti scavi e studi nel Foro Romano; non a caso il parco venne adornato di finte rovine, di un piccolo chalet e di qualche altro edificio funzionale all’operatività di villa e giardino.
Dentro la bellissima residenza troviamo invece un tripudio di eclettismo, con richiami a vari stili e diversi elementi di arredo, tra cui spiccano i marmi, le grandi vetrate e il legno.
Bellissime la sala degli specchi e la sala del ballo, dove si fondono elementi classici e moreschi, con un tripudio di forme e colori.
Le stanze padronali, a cui si accede salendo il meraviglioso scalone centrale, ci riportano ad antiche consuetudini immerse in un’atmosfera soave e delicata; dalla terrazza invece si gode di un bellissimo panorama sul parco circostante e di una visione ravvicinata alla torretta che adorna la villa.
In conclusione, non può che far piacere il recupero di questo meraviglioso sito storico, abbandonato al degrado per davvero troppi anni e che oggi, grazie anche all’impegno di privati che hanno voluto investire nel suo recupero, torna a rispendere e a mostrarsi alla propria città.