Avevamo visto, pochi giorni fa, che la sponda del Naviglio Grande all’altezza del ponte della Canottieri Milano aveva ceduto un po’ riversando nel canale alcuni cocci utilizzati per gli argini (come si vede dalla foto qui sotto).
Subito il Consorzio Villoresi, gestore del sistema Navigli Milanesi, si è attivato per risanare il danno.

Bell’intervento, senza alcun dubbio, col sistema “dov’era, com’era”, ma ci chiediamo per l’ennesima volta, possibile non ci siano i soldi o le risorse per risanare una volta per tutte questi vitali canali?
L’occasione persa per un loro restauro prima di Expo è stato un vero peccato. Sì, perché come avevamo detto al tempo del grande cantiere per Expo, venne semplicemente fatto un intervento riparo nei punti peggiori delle sponde, le altre rimasero così com’erano, decrepite e pronte alla rovina, e questo ne è un esempio.
Osservate ad esempio le ringhiere, storte, arrugginite e rotte. Andavano sostituite con nuove ringhiere, secondo noi, così come buona parte delle sponde, sarebbe stato il caso che chi di dovere le avesse ricostruite il più possibile. Ma come immaginavamo all’epoca, ogni volta un piccolo intervento e basta.
Noi, scattando le foto, ad esempio, abbiamo visto poco oltre altre pietre cadute nel letto del canale, adesso sono cinque o sei, ma alla prossima asciutta quante saranno?
Manutenzione costante, ecco cosa manca ai navigli e non solo. Qui i nostri mille articoli a proposito dei Navigli.
Ad esempio: perché non intervenire prima sui tratti di Naviglio esistenti, anziché far investire Sponsor (e privati) sui tratti da riaprire?
le due cose vano insieme naturalmente.. Non c’è logica nel prima questo..e poi l’altro
Una logica finanziaria nel far prima l’uno e poi l’altro ci sarebbe…
A meno che il Comune non abbia soldi infiniti oppure che avere spazi pubblici belli, ben tenuti e gradevoli sia un intervento che si ripaga da solo: ma in entrambi i casi sorgerebbe spontanea la domanda: “e allora perchè ad arredo urbano, tag, scritte, marciapiedi e pali non ci si pensa mai e non ci son mai soldi??”
Non ci resta che sperare nelle Olimpiadi invernali 2026 in modo che arrivino un po’ di fondi extra.