Un’arena coperta da 20mila posti circondata da attrezzature sportive uniche in Italia: la società Sport Life City è pronta ad affrontare un investimento milionario per il quartiere San Francesco a San Donato Milanese.
Si tratta di un progetto da 170 milioni di euro, oneri esclusi, che punta alla creazione di una cittadella sportiva in un’area di circa 300.000 mq nel quartiere San Francesco di San Donato, a cavallo fra la ferrovia e l’autostrada, nella zona destinata da decenni al completamento del progetto del quartiere Affari e delle famose torri Lombarde progettate da Kenzo Tange nel 1996.
Questa è un’area in attesa da anni per essere urbanizzata, tant’è che nel 1991 venne realizzata la stazione ferroviaria di San Donato, ma che venen attivata solo 12 anni più tardi, nel 2003.
Al centro del progetto verrà realizzata una nuova arena da circa 20.000 posti che che potrà ospitare manifestazioni sportive di grande calibro, ma anche concerti ed eventi dall’importante richiamo di pubblico.
Oltre all’arena, il disegno prevede anche un palazzetto polifunzionale secondario da 1500 posti, nonché un complesso da 8 campi per il tennis, oltre ad una piccola zona commerciale compresa di ristorazione.
Previsto nell’area della Cascina San Francesco (non siamo riusciti a capire se il vecchio cascinale sarà recuperato o abbattuto definitivamente) sarà realizzato anche un liceo scientifico dello sport con campus per gli studenti, un residence a servizio di atleti, addetti ai lavori o visitatori e un medical center.
Inoltre, il Piano della viabilità per l’area prevede anche un’uscita dalla tangenziale che condurrà direttamente al comparto, al fine di evitare il traffico di attraversamento all’interno del territorio sandonatese.
Il Piano Integrato di Intervento (PII) è già una realtà: la proposta è stata infatti presentata in Comune dall’operatore privato il 2 giugno scorso e il 7 novembre sono state protocollate alcune integrazioni, pertanto a questo punto la partita è in mano all’esecutivo.
Progetto architettonico ed urbano: Form_A
Rendering: ONIRISM
Progettazione urbanistica: WiP – Architecture, Technical, Engineering
Integrazione agronomica e di paesaggio: Laura Gatti
Fonte Il Cittadino
Su terreni agricoli vergini CEMENTO, CEMENTO e solo CEMENTO!
Vergognoso.
io penso che il cosiddetto agricoltore qua sopra , non sappia coltivare nemmeno una gamba d insalata , sarà il classico ……..
Per fortuna nel seguito gli altri lettori hanno raccolto la provocazione e fatto considerazioni sensate sull’inutile consumo di suolo dilagante…
Esatto: che la battaglia si faccia in campagna e non in un fazzoletto di terra virtualmente nel Comune di Milano e circondato da 2 Autostrade e dal passante ferroviario con tanto di stazione.
Mi piacerebbe sapere cosa coltivi e sei anche tu come tanti agricoltori che interrano sul proprio terreno le PORCHERIE DE FANGHI CHE VENGONO ESTRATTI DAI TRATTAMENTI CHIMICI E CHE POI CON LE SEMINE NOI MANGIAMO.
La zona è abbandonata da anni.
E, comunque, dal 1993, era stata resa edificabile.
Non credo che siano preferibili costruzioni immobiliari.
Tutto molto bello, ma ancora una volta si cementifica un’area agricola invece di riutilizzare aree già antropizzate e magari abbandonate. In troppi prendono questa cosa alla leggera. Mi chiedo cosa mangeremo fra 30 anni, quando di aree agricole (in una delle zone più fertili d’Europa come la Pianura Padana) non ce ne saranno più.
Mah, definire “area agricola” un fazzoletto di terreno incolto stretto fra l’Autostrada del Sole, la via Emilia e capannoni industriali preesistenti francamente mi sembra un po’ tirato per i capelli…
Passando in questi giorni si possono ammirare i campi perfettamente in ordine e coltivati… Altro suolo consumato, non lontano da aree ex-industriali in totale abbandono.
Quante braccia (e teste) rubate all’agricoltura!!!
hai ragione. Ma sarebbe meglio coltivare lontani da una megalopoli…
Se Milano è una megalopoli, Shanghai e Città del Messico cosa sono?
Complimenti che ti sei soffermato sul dettaglio. Il bacino di milano comprese varese como lecco monza novara bergamo ha quasi gli stessi abitanti dell area di Los Angeles . Che è considerata una megalopoli…
e comunque siccome siamo solo una metropoli di 6 /7 milioni di abitanti e il triplo di auto allora si puo coltivare tranquilamente i campi ? Mah
Che si la volta buona di riportare un grande slam atp 1000 a milano
Ma anche 250, per cominciare. ma 8 piccoli campi non bastano…
Struttura funzionale ad una possibile olimpiade in Lombardia ? Osare di più dei 20.000 posti al arena… sopratutto x i concerti
Un bel progetto , fare una cittàdella dello sport fuori Milano dove non dia fastidio , non come L errore della Moratti che approvó il progetto in un buco del palazzetto dello sport di piazzale lotto
Progetto carino. Però concordo con Obusaba che cementificare terreni agricoli non è il massimo. Abbiamo tante rovine industriali, aree da bonificare, scheletri da abbattere. Meglio quello che sempre prendere un nuovo pezzo di terra e costruirci sopra. Poi una struttura di questo genere deve avere la stazione di metropolitana. Altrimenti tutti ti arrivano in macchina.
L’area è adiacente alla stazione del passante.
Bravo! Sono in perfetta sintonia con il tuo pensiero.! Le aree vergini di terreno, non bisogna più toccarle, poi quando arrivano le alluvioni, ci mettiamo tutti a piangere e andiamo con il piattino in mano , a Bruxelles aelemosinare soldi x i danni subiti… quanto siamo stupidi, esiste una legge, che bisogna intervenire su aree ed edifici vecchi e vetusti x fare quello che si vorrebbe fare…ovviamente con tutti i criteri dei casi specifici!!! Quindi torno a dire di essere d’accordo con il tuo pensiero. Ciao e sempre forza milan
Bravo! Sono in perfetta sintonia con il tuo pensiero.! Le aree vergini di terreno, non bisogna più toccarle, poi quando arrivano le alluvioni, ci mettiamo tutti a piangere e andiamo con il piattino in mano , a Bruxelles aelemosinare soldi x i danni subiti… quanto siamo stupidi, esiste una legge, che bisogna intervenire su aree ed edifici vecchi e vetusti x fare quello che si vorrebbe fare…ovviamente con tutti i criteri dei casi specifici!!! Quindi torno a dire di essere d’accordo con il tuo pensiero. Ciao e sempre forza milan
Dai negl ultimi anni ci sono state tante ex aree bonificate e trasformati in verde , poi voglio trovare qualcuno che torni a fare il contadino che è fatica , questo è il problema dello spopolamento delle campagne deg ultimi 50 anni , non stiamo parlando di coltivare L orto sotto casa che va di moda
Unica cosa: Restaurare la cascina e non demolirla. Ogni singolo mattone è prezioso.
Il problema della cementificazione dei terreni agricoli non è tanto tornare a fare i contadini e coltivare terreni ( appunto accataststimcome agricoli nel piano regolatore)..net
Il punto malvagio è che si tolgono aree cuscinetto all’interno di un centro abitato. È si rischia di togliere aria e spazi interni di respiro all’interno della Milano del futuro. Quella Milano che lasceremo ai nostri figli.
Lasciare aree agricole oggi permette di evitare che tutta Milano di domani diventi come la comasina con palazzi su palazzi uno dietro l’altro
Invece avere un parco qui è uno la che spezzano il cemento è un bene per il presente e per il futuro.
Pensate a quanto costa int termini di milioni di euro OGGI recuperare aree che si sono cementificate in passato.
Quindi se si può è sempre meglio riconvertire ciò che è già costruito.
Senza nulla togliere alle velleità sportivo grandeur dei milanesi.
Ricostruire poi mail vantaggio di riconvertire è riqualificare obbrobri che altrimenti rimarrebbero lì accanto con tutta la loro oscena bruttezza.
Pensate alla ex innocenti del rubattino.
Oppure alla bovisa.
Oppure al portello ad esempio che fatica oggi riconvertire tutto.
Esattamente questo è il punto.
Pensate quanto costa bonificare aree cementificate. La Lombardia è piena di queste. Ci sono centri commerciali in mezzo al nulla, torri (Desio). Questi scheletri distruggono il territorio ed è incredibilmente costoso rimuoverli o riutilizzarli.
Quindi ogni intervento in un’area non ancora edificata va pensato 10 volte.
Non voglio giudicare questo progetto in particolare, perchè si sa ancora poco.
Le cittá lombarde vanno densificate e rigenerate. Abbiamo costruito troppo e male, senza logica.
È questa una delle ragioni perchè oggi il traffico ci impazzisce, i trasporti pubblici funzionano male.
L’Italia deve studiare i fenomeni di urban sprawl, suburbanizzazione e consumo di suolo e agire per contrastarli.
Se il comune però vuole e crede che sia necessario di edificare a San Donato lo faccia.
Ma bisogna pensare bene.
Il tema del consumo di suolo è attuale e “urban sprawl” è una espressione molto di moda.
Però è un discorso che va fatto su scala Lombarda, non necessariamente per un Comune come San Donato che non è altro che un quartiere di Milano (se non fosse per i confini assurdi di Milano). Quindi – in questo specifico caso – costruire li impianti sportivi credo che abbia senso.
Quel che dobbiam evitare veramente son infiniti capannoni, centri commerciali, lottizzazioni residenziali in campagna.
Il discorso di “urban sprawl” va fatta su scala lombarda. E anche abbadtanza presto.
C’è una legge che si chiama difesa dei suoli. Pensata per difendere le superfici agricole ancora rimaste in quello che era il Paese più verde d’Europa. Il Prossimo governo qualunque sia dovrebbe approvarla.