Milano | Città Studi – Proseguono (un po’ a rilento) i lavori di recupero del Villaggio “Andrea del Sarto”.

Testo e foto di Matteo Pacini

 

Dopo decenni di abbandono, degrado e occupazioni, ALER, proprietaria degli 11 villini in stile liberty situati tra via Andrea Del Sarto, via Tiepolo e piazza Ferravilla, ha più volte tentato la vendita in blocco degli edifici (vincolati dai Beni Artistici) con una serie di aste andate deserte, al prezzo di 13.900 €.  Finalmente, dopo un ribasso del prezzo del 20%, il lotto è stato aggiudicato per 11.120.000 €a una cordata di imprenditori edili che hanno costituito per l’occasione la Società “Quartiere del Sarto S.r.l”.

Realizzato tra il 1924 e il 1925 da Giovanni Broglio (Airolo 1874, Milano 1956), architetto noto per aver progettato i maggiori quartieri operai di Milano fra l’inizio del Novecento e gli anni Trenta, il Villaggio Andrea Del Sarto era originariamente composto di 15 villette e attraversato dalla via interna Apollodoro (oggi chiusa al passaggio) che collegava via Tiepolo a Via del Sarto. Gli edifici conservano fregi e decori Liberty di pregio che li rendono un unicum nel variegato panorama dell’architettura Liberty milanese.

IMMAGINI D’EPOCA DEL VILLAGGIO

Dopo un primo tentativo di ristrutturazione da parte della proprietà, attuato tra la fine degli anni Novanta e inizi Duemila ma interrotto dopo il recupero di una sola delle 15 ville, ha inizio nel 2012 un braccio di ferro tra ALER e il centro sociale Lambretta, che nel frattempo aveva occupato quattro delle villette abbandonate. Solo nell’agosto 2014, dopo una serie di tentativi e non poche manifestazioni di protesta da parte del centro sociale occupante, le forze dell’ordine procedono con il definitivo sgombero delle strutture (vedi foto risalenti al 2014).

A seguito dello sgombero, finalmente, ALER riesce a vendere il lotto alla Società Quartiere del Sarto S.r.lche, a sua volta, affida allo studio DFA Partnersl’incarico di progettare il restauro conservativo degli edifici “ragionando sulle percorrenze, rivitalizzando il verde e operando un restauro conservativo delle facciate. Un maquillage che renderà maggiormente appetibili le singole villette, che oggi vertono in uno stato di degrado e semi abbandono dopo che il centro sociale Lambretta ha lasciato l’occupazione”.

In un noto sito di vendite immobiliari si legge che: “il complesso immobiliare, composto da 11 ville di diverse dimensioni e da oltre 3000 mq di giardini, sarà sottoposto ad un intervento di risanamento conservativo che consentirà di recuperare e valorizzare il progetto architettonico. Saranno completamente recuperate le facciate, con un intervento di restauro dei fregi, delle finiture in gesso e in pietra e delle decorazioni. Le coperture, i serramenti e gli ingressi saranno integralmente rifatti con i più moderni sistemi di isolamento e coibentazione.
Le taverne saranno risanate e rese agibili. I giardini riprenderanno vita e splendore creando attorno ad ogni villa un’oasi di tranquillità e di riservatezza. Via Apollodoro sarà completamente recuperata ed utilizzata unicamente per l’accesso al complesso immobiliare.
Infine, tutto il comparto, nel pieno rispetto della privacy, sarà monitorato da un sistema di sicurezza di altissima efficienza…”

Negli ultimi mesi, a dire di alcuni abitanti della zona, sembra che i lavori abbiano subito un rallentamento e, chiamando lo studio DFA Partners per avere informazioni o visitare l’area, è necessario lasciare i propri contatti in attesa di essere ricontattati, poiché sembra che ci sia in atto una modifica del progetto e una revisione dei tagli e delle metrature delle nuove ville.

Ci si aspetta comunque che, con la ripresa delle attività dopo il periodo estivo, il cantiere si riattivi a pieno regime. Salvo colpi di scena, la consegna dei lavori è prevista per ottobre 2019.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

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