Milano | Scalo Romana – Le nostre impressioni sulla nuova piazza Olivetti

Dopo aver osservato da lontano per lungo tempo, oltre le barriere di cantiere, la nuova piazza Olivetti, allo Scalo Romana, intanto che veniva approntata, finalmente con calma ci siamo andati ora che è stata inaugurata per gustarcela meglio e poter fare qualche considerazione.

Che dire: complimenti allo Studio Antonio Citterio, Patricia Viel & Partners per aver creato una suggestiva e bella piazza grazie a Beni Stabili che l’ha “donata” alla città.

Il palazzo, che ospita gli uffici Fastweb, è decisamente bello senza però diventare icona, almeno questo è quello che ci è apparso. Dignitosa e abbastanza semplice, la facciata del palazzo a specchio, riflette il complesso più articolato che gli sta di fronte – Fondazione Prada – rendendo interessante la facciata stessa, con un gioco di inclinazioni differenti che rispecchiano a volte due o tre volte quello che hanno di fronte.

La cosa che più colpisce è senza alcun dubbio l’abbondanza di acqua raccolta in tre vasche fontana, che separano l’edificio dalla piazza stessa. Un leggero dislivello tra le vie Adamello e Orobia è stato superato con una piccola “cateratta” artificiale di pochi centimetri che unisce le vasche a livelli differenti e movimenta lo specchio d’acqua. Mentre verso via Orobia si trova la parte a stagno, con piante acquatiche che rimangono quasi all’ombra del portico a doppia X del nuovo edificio.

Il portico sorretto dalla coppia di pilastri a X è senza alcun dubbio l’elemento dell’edificio più particolare e interessante da vedere, dove il cemento è stato levigato in modo impeccabile.

Cubetti di porfido (sampietrini) fungono da parterre all’immensa piazza, sgombera da intralci (adatta per manifestazioni o eventi) verso via Orobia e alberata con ciliegi da fiore (Prunus padus) verso via Adamello (immaginiamo in primavera come potrà apparire quando le piante sbocceranno in mille fiori bianchi).

Panchine in legno e lampioni disegnati appositamente scandiscono lo spazio.

Nella zona alberata si trova una fontanella per abbeverarsi realizzata con un parallelepipedo in pietra chiara.

Al confine con il complesso di Fondazione Prada è stato lasciato un vasto spazio verde (che cela nel sotterraneo un parcheggio) dove la vegetazione è stata lasciata volutamente “selvaggia”, come va di moda oggi.

Dobbiamo dire che ci ha lasciato un po’ perplessi, ma che alla fine l’effetto non è male: cespugli di ogni genere che si possono incontrare nelle praterie del circondario e qualche grosso cespuglio. C’è persino una pianta di fico. Il “giardino selvaggio” è percorribile da un sentiero realizzato con una grata metallica (la stessa che protegge le radici degli alberi della piazza) e che cela un selciato in ciottoli di fiume. Nel giardino non vi sono panchine o luoghi dove sedersi.

La piazza Olivetti ci è piaciuta molto per come si è presentata: abbastanza armoniosa, solare e interessante. Ben eseguita, dove non ci è parso di aver trovato errori di posa. Come dicevamo la sorpresa dell’acqua a specchio è piaciuta a tutte le persone presenti, un elemento naturale e prezioso che ci ricorda anche la natura del sud Milano, del Vigentino, Nosedo, Vaiano Valle e Chiaravalle, dove l’acqua scorre liberata dalla morsa della città percorrendo le centinaia di rogge e canali che alimentano l’area agricola e dove ha sempre avuto un importante ruolo.

Ci siamo ritornati anche il giorno successivo ed essendo domenica la gente, incuriosita, aveva riempito gli spazi quasi a cercare di farla sua, pur essendo ancora una zona poco abitata quella al di sotto dello Scalo Romana.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

7 commenti su “Milano | Scalo Romana – Le nostre impressioni sulla nuova piazza Olivetti”

  1. Aver messo il verbo donare tra virgolette (secondo paragrafo) è di una sottigliezza rara e vale più di mille parole.
    Tanto di cappello!!

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  2. A me piace molto soprattutto la fontana laghetto fruibile e lo spazio libero con l’esaltazione del Museo Prada. Soldi ben spesi.

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  3. molto belli gli specchi d’acqua… accettabili ma non eccezionali le essenze arboree e i corpi illuminanti… ma oggettivamente imbarazzanti gli altri elementi di arredo urbano, in particolare le sedute. Sarebbe stato più utile avere delle panche più larghe e con doppio orientamento a contemplare da un lato il nuovo edificio fastweb a specchio e dall’altro il “vecchio” edificio della fondazione prada con il verde selvatico (che a me personalmente non piace)… oppure delle sedute “a cerchio” attorno ad alcune alberature. Inoltre le postazione di ricarica tanto pubblicizzate in questa piazza sono inconsistenti, sarebbe stato utile integrarle alle panchine stesse, dove è sicuramente più comodo utilizzarle.
    Da ultimo interessante era l’idea della porzione a stagno, ma la sua posizione la valorizza ben poco, sarebbe stato sicuramente più interessante vederla in posizione centrale (forse una scelta dovuta all’esposizione alla luce naturale?).
    La considero personalmente un’occasione parzialmente sprecata, visto anche il nome che stava dietro al progetto. PECCATO.
    Un commento spassionato di un visitatore occasionale

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