LO scorso anno, ad agosto, si era scoperto cosa sarebbe successo al palazzo abbandonato dell’Ex palazzo INPS in via Toffetti 121, all’angolo con la parte terminale di Via Tertulliano, a Castagnedo.

Da qualche anno l’INPS si è trasferita lasciando quest’angolo all’abbandono e al degrado, come si vede dalle immagini che abbiamo raccolto.
Dovrebbe venire riqualificata quanto prima, anche se di tempo ne è passato da quando abbiamo visto i bei rendering realizzati dallo studio RRC.
Mentre l’edificio per uffici eretto negli anni Sessanta sta precipitando nel degrado totale, ai suoi piedi un’antica chiesupola oramai è un derelitto.
Si tratta di quel poco che resta dell’oratorio di Sant’Anna in Castagnedo. Sorta nella campagna milanese nel XII secolo l’oratorio degli Umiliati conserva pressoché intatte le sue caratteristiche di chiesa romanica a nave unica anche se oramai da lungo tempo scoperchiata e in totale rovina.

A quanto pare l’oratorio è protetto dai beni culturali… che a ben poco servono a quanto pare. Potrebbero restaurarla e trasformarla in ristoranti, un bar, includendolo nel nuovo palazzo…
Non è certo la struttura architettonica il motivo per cui la Sovrintendenza ai Monumenti stese la mano protettrice su questa chiesina alla periferia della città. L’architettura in questo semplice parallelepipedo oramai diroccato non c’entra. Il motivo si trovava originariamente invece in qualche antico affresco delle pareti interne. Forse affreschi quattrocenteschi oramai perduti.
A sinistra vicino alla porta, vi era una lapide col «vero ritratto della immagine miracolosa di S. Carlo la quale l’anno 1601 ai 24 giugno risanò una donna paralitica da 9 anni e ha reso la sanità ad altri infermi ».
Sulla parete laterale sinistra esisteva, sino agli anni venti del Novecento, l’avanzo d’un affresco: erano tre teste femminili, le Tre Marie; questa pittura si trovava sopra un altro affresco. Più avanti vi era un altro affresco più definito, all’epoca: un Cristo morto emergente ritto dal sepolcro; alla sua destra San Rocco, alla sinistra S. Pietro. Sulla parete di destra vi erano pure affrescati San Sebastiano e San Lorenzo martire.
L’altare e la balaustra erano di marmo. La pala d’altare era una S. Anna. A sinistra dell’altare, in alto, in un avanzo d’affresco, vi era raffigurato un angelo.
Così descriveva la chiesetta G.Ponzoni nel suo: le chiese di Milano, 1930.

Che vergogna.. possibile che inps non abbia pensato al restauro ai tempi delle costruzione del suo palazzo?
Negli anni Sessanta l’INPS era impegnata a pagare valanghe di stipendi e privilegi (anche case) a nullafacenti, altro che restauro delle chiesette (sigh).