Un lungo braccio verde collegherà il Parco Nord-Forlanini verso il centro città in piazza del Tricolore
Nel corso di un incontro pubblico molto partecipato svoltosi ieri il Comune ha presentato ai cittadini le prime line e di progetto per le sistemazioni superficiali lungo la Tratta Est di M4 che attraverserà le zone di Porta Monforte, Risorgimento e Acquabella.

Si tratta delle proposte per il futuro delle aree oggi interessate dai cantieri della linea Blu (oltre ad alcuni interventi nelle vie limitrofe) da Linate a Tricolore. Rappresentano quindi la visione per il futuro delle aree una volta conclusi i lavori della metropolitana (gennaio 2021 nella tratta da Linate a Forlanini Fs, luglio 2022 fino a Dateo, dicembre 2022 Tricolore).
Alla serata hanno partecipato Marco Granelli, assessore alla Mobilità e Lavori pubblici del Comune di Milano, il presidente di M4 spa Fabio Terragni, la presidente del Municipio 3 Caterina Antola, il delegato del presidente del Municipio 4 e rappresentanti dell’assessorato all’Urbanistica del Comune.
“Il nostro disegno per questo asse, da Forlanini a Tricolore, – dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità – è un lungo braccio verde che collega il Parco Nord-Forlanini al centro di Milano. La presenza della linea 4 della metropolitana e del conseguente minor carico di veicoli ci consente incentivare la mobilità dolce e dare continuità ai percorsi pedonali e ciclabili che correranno accanto e sotto le alberature, tutelando la sosta per i residenti. Più spazi attrezzati per i bambini, panchine ombrose, aree cani costituiscono il fulcro delle nostre proposte. Un modo per restituire alla città spazi rinnovati e riqualificati, insieme alla M4, dopo lunghi anni di cantieri”.

In sintesi questi sono alcuni degli aspetti qualificanti le proposte del Comune.
L’idea è quella di creare e valorizzare la connessione ciclabile completa Tricolore, quartiere Forlanini, Linate e Idroscalo attraverso il parterre centrale dell’asse viario Tricolore-Argonne, un percorso in zona 30 nel quartiere Acquabella da Argonne alla Stazione M4 di Forlanini FS, i sottopassi della stazione della metropolitana e ferroviari, il parco Forlanini con la nuova passerella sul Lambro e la ciclabilità di Segrate. L’obiettivo è garantire anche una connessione ciclabile attraverso il quartiere Forlanini fino a Rogoredo M3.
Emerge dal progetto presentato una chiara riqualificazione del parterre centrale dell’asse viario Tricolore-Argonne con una maggior presenza di verde (anche con le ripiantumazioni e oltre 200 piante nuove) e un’attenzione particolare per i percorsi pedonali, nonché l’incremento di servizi quali aree giochi e aree cani. Una particolare attenzione è stata posta agli attraversamenti pedonali che dalle vie laterali tagliano il parterre: vengono alzate con “castellane” per migliorare la sicurezza dei pedoni.
Il Comune propone il mantenimento della larghezza delle carreggiate che conserveranno in entrambi i sensi due corsie per senso di marcia e la sosta sui due lati in parallelo. Ciò significa tutelare la sosta regolare, anzi ampliandola in quanto sino ad oggi non era prevista lungo un lato, impedendo quella irregolare posta sotto gli alberi e che li danneggia. In questo senso sarà introdotta la sosta regolamentata (strisce blu) nel quartiere Forlanini laddove oggi non esiste, mentre sarà maggiormente aumentata la sosta riservata ai residenti lungo l’asse Tricolore – Argonne e nelle vie laterali, riducendo quella per chi proviene dall’esterno, promuovendo invece l’utilizzo della metropolitana e dei suoi parcheggi di interscambio esterni.
Questi interventi tengono anche conto della futura minor pressione delle auto dei non residenti in questi quartieri grazie alla presenza della metropolitana.
Il Comune ha proposto anche alcuni interventi di riqualificazione su strade limitrofe ai cantieri. In particolare (Dall’Ongaro – Battistotti Sassi, Bronzetti – Castel Morrone, Lomellina – Aselli) i progetti prevedono la difesa del verde e degli alberi dalla sosta selvaggia, introducendo però a compensazione nuovi spazi “a lisca di pesce” su un lato della strada e in linea sull’altro lato.
Sull’asse trasversale Pisacane-Fiamma si è invece ipotizzata la possibile riduzione della viabilità stradale a senso unico, ricavando così uno spazio sufficiente e protetto per la ciclabilità e alberatura in alcuni tratti. Lungo l’asse trasversale di viale Romagna si pensa di garantire la ciclabilità nei controviali trasformati in zone 30.
Per corso Concordia l’Amministrazione ha proposto due soluzioni: una prevede l’allargamento dei marciapiedi laterali che andrebbero a “inglobare” le corsie laterali destinate alla viabilità stradale; in questo modo si lascerebbe la circolazione e la sosta nel parterre centrale. La seconda ipotesi prevede la circolazione e la sosta nelle attuali corsie laterali, destinando a verde il parterre centrale.
Le linee di progetto – illustrate grazie a slide e pannelli – hanno stimolato molti interventi da parte di comitati e cittadini presenti all’incontro. Le considerazioni e le proposte che sono emerse saranno ora vagliate dall’Amministrazione.




sperem!
Bellissimo!
Piantate tantissimi alberi per favore. Milano ha bisogno di togliere catrame e inquinamento.
Purtroppo ancora una volta chi si muove in bici è penalizzato. Confinato in mezzo al viale, ok, vicino al verde, ma lontano dai negozi e dalle svolte. Le piste ciclabili vanno fatte ai lati delle strade, contigue al marciapiede, NON in mezzo a un vialone con l’unico scopo di non infastidire le auto.
Si concepisce ancora una volta la bici non come un mezzo di trasporto ma come un mezzo ludico, da mettere nel parchetto, per far andare in monopattino i bambini. Tutto sbagliato.
Io sinceramente queste uscite della giunta non le capisco proprio, sembrano sparate da campagna elettorale ma vengono fatte totalmente fuori dalla campagna elettorale.
Fra 3 anni, quando sarà finita la M4 il comune ha in progetto di realizzare un ramo ciclopedonale che porta dalla periferia al centro. Che notizia! Ma nel PUMS questi progetti non ci sono già dai tempi di Pisapia?
La cosa più simpatica poi è che progettano percorsi ciclabili da realizzare fra 3 anni, quando ci sarà una nuova giunta e tutti si saranno dimenticati di questa uscita. Ciò che dovrebbe progettare la giunta è un modo per terminare una normale pista ciclabile in meno di un anno di lavoro, esattamente come si fa per le strade automobilistiche.
Intanto, mentre l’assessore Granelli sogna i percorsi ciclopedonali del futuro, la ciclabile di piazzale Baiamonti è ancora chiusa dopo due anni di lavori, idem per la ciclabile di Melchiorre Gioia tratto viale Liberazione – via Pirelli, la ciclabile che parte da via Venti Settembre e “continua” (si fa per dire) fino a piazza Lotto non è mai stata sistemata dalla sua maldestra realizzazione avvenuta penso negli anni ’90, quando gli uffici tecnici comunali non sapevano nemmeno come è fatta una ciclabile, più in generale il tempo medio di realizzazione di una qualisasi pista è **2 anni** (Repubblica, Liberazione, Tunisia, Monte Rosa…).
L’unica volta che ho visto Granelli ad un evento pubblico in bici è stato al Bike to Work day del 2016 dove si è presentato con una mountain bike (tradotto: “bici da montagna”) decathlon da quattro soldi, nuova di pacca, senza parafanghi e con le maniglie dei freni montate nel modo meno ergonomico possibile. Detto in altri termini: una bici che nessun ciclista urbano utilizzerebbe, appena acquistata per presentarsi all’evento.
Io non pretendo che tutti i componenti della giunta siano ciclisti convinti, ma l’assessore alla mobilità **DEVE** sapere come si fa ad andare in bicicletta a Milano e quali sono le abitudini e le priorità di un ciclista quotidiano.
Mi viene male tutte le volte che sento parlare l’assessore Granelli di “mobilità dolce” o che progetta il futuro di una cosa a lui totalmente estranea.
Mentre l’assessore sogna i raggi delle mie ruote continuano a piangere sul pavé di piazza Baiamonti.
Una bellissima canzone di Mina diceva: PAROLE PAROLE PAROLE SOLTANO PAROLE – continuano a fare progetti ma di concreto a Milano non succede nulla! E quando ci mettono mano asfaltano tutto. Tutti i bellissimi progetti proposti sono ancora nel cassetto.
Insomma, ancora un rendering con tanti alberi e verde ovunque. La domanda, a cui sarebbe bello ricevere una risposta concreata e documentata e’: quanti alberi sono stati realmente piantati in centro città da quando si è insediata questa giunta ? Lo chiedo perché oltre ai meravigliosi rendering che ci fanno vedere di tanto in tanto, il verde in città è stato un punto chiave del programma elettorale di questa giunta, ma ad oggi almeno io, fatico a vedere dove sono stati piantati questi alberi che dovrebbero, come promesso, aiutare ad abbattere lo smog, migliorare ila qualità della vita ed attenuare le isole di calore…
La città deve cambiare più in fretta. Tutti vogliono più verde ma per piantare anche solo un albero in più servono mesi, per fare solo un metro in più di ciclabile servono anni, per aprire un nuovo parco almeno un paio di lustri. La situazione per chi va in bicicletta (occupando poco spazio, senza inquinare, facendo bene a tutti) è paradossale. Zero metri di piste ciclabili aperte dall’intervento di piazza Repubblica. Le piste ciclabili esistenti risultano non manutenute (buche, tombini, radici degli alberi), ma nessuno in comune ha provato negli ultimi mesi a fare la martesana? C’è da ammazzarsi con le voragini e sporgenze pericolose che ci sono.
Per le nuove strade invece nessun problema, si asfalta alla grande e tutti felici e contenti. Ciclisti sempre più bistrattati, cittadini di serie C che danno solo fastidio o non esistono finché non muoiono ammazzati da qualche autista distratto.
mah, pur essendo avverso a questa giunta debbo riconoscere un certo sforzo e coerenza nel voler proporre o meglio ripristinare la situazione preesistente ma in chiave aggiornata e senz’altro piu’ verde e vivibile; non vedo nulla di rivoluzionario in questo progetto, anzi quantomeno si rimane fedeli all’asse originario tracciato anni fa. Personalmente ritengo valida l’idea di allargare i marciapiedi in corso concordia convogliando il traffico sull’asse centrale (fino ad ora il controviale, se cosi si puo’ chiamare riduceva il marciapiede a un budello ridicolo largo a malapena un metro!), il verde verrà ripristinato e anzi aumentato (si spera), per cio’ che attiene alla ciclabilità ritengo che i parterre centrali di C.so Indipendenza e C.so Plebisciti debbano rimanere la sede ideale per le bici, condivisa con i pedoni , ma soprattutto via le auto dai parterre e i marciapiedi alle quali ormai da anni ci eravamo tristemente abituati, occorre restituire dignità e decoro a una delle zone piu’ eleganti e signorili della città e mi auguro che il dopo M4 sia finalmente la svolta per attuare una vero cambio di mentalità e approccio nella gestione del territorio e della cosa pubblica.
Tre anni fa abbiamo visto questo piano per la sistemazione della ns zona sconvolta dai lavori per la realizzazione della linea M4:
“Milano | Porta Monforte Acquabella – M4 e la lunga via verde fino al centro”
Passati ormai 3 anni gradirei un aggiornamento dei tempi, con le eventuali variazioni, per la realizzazione delle varie strutture allora indicate.
Grazie per l’attenzione. Cordialmente, un abitante di Pza Risorgimento.