Milano | Gallaratese – Il mercato di via Visconti: triste e sciatto

Ci chiediamo come sia possibile che il Comune, proprietario di questo piccolo spazio commerciale non sia in grado di renderlo vivo e bello?

Stiamo parlando del piccolo complesso di negozi del Gallaratese, in via Alex Visconti, all’altezza della stazione M1 San Leonardo.

Un sabato mattina uggioso, 4 persone, 4, che fanno la spesa nel piccolo e sciatto discount, un unico bar aperto, il Visconti (a detta di qualcuno che raccoglie il peggio della zona), una farmacia e una lavanderia, quattro spazi commerciali aperti e il resto chiuso o persino murato. Saracinesche abbassate, qualche cartone lasciato in giro, carrelli utilizzati come pattumiera, foglie dappertutto (ma d’altra parte pioveva), e un gran senso di abbandono, tristezza e sciatteria.

Pensare che potrebbe essere un luogo piacevole e anche bello, se rimesso a nuovo. La struttura a pagode, e la passeggiata centrale e pedonale. Sorto sul finire degli anni Cinquanta e primi anni Sessanta, il piccolo spazio commerciale serviva il quartiere coi negozi di vicinato. Questo sino all’arrivo del primo centro commerciale italiano, il Centro Bonola.

Lentamente ha focalizzato la clientela al suo interno, svuotando la piccola via. L’abbandono e il degrado inesorabilmente si sono impossessati di questo luogo.

Nel 2015 si era rimediato con interventi sociali, con la realizzazione sulle pareti cieche, dei bei murale, ma come si vede, a quanto pare poco è servito.

Anzitutto perché il discount, mantiene le serrande chiuse e non ravviva la zona, quasi che se non gliene fregasse nulla, dando un maggiore senso di degrado. Perché non ci sono ristoranti o pizzerie? Possibile che in un quartier così popolato non ci siano altre soluzioni se non andare tutti a quel centro commerciale (anch’esso alquanto triste)?

Pensare inoltre che a due passi c’è la Residenza Isaac Newton del Politecnico di Milano, spazio pieno di giovani che, se ci fossero dei locali aperti anche alla sera, sicuramente fungerebbe da rinascita per uno spazio tutto sommato bello qual è il mercato di via Visconti.

Poi, ad esempio, perché il parcheggio laterale, quello che porta a via appennini, non è alberato? Una landa di catrame e lamiere che d’estate diventa una bolla di calore.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

16 commenti su “Milano | Gallaratese – Il mercato di via Visconti: triste e sciatto”

  1. I poveri dipendenti del supermercato sono costretti a lavorare in condizioni ambientali assurde. D’inverno si gela, tanto che per risparmiare possono permettersi anche di tenere spenti alcuni frigoriferi nei giorni più rigidi tra dicembre e gennaio.
    Vedi quei poveri ragazzi con sciarpe, guanti, pesanti giubbotti per stare seduti in cassa o anche per fare lavori di fatica nelle corsie… Dicono che il comune di Milano, che affitta il locale, non ha interesse a sistemare l’impianto di condizionamento. Mi piacerebbe che Beppe si facesse un giro lì, a comprare una bottiglia di olio perfettamente condensata, e pagarla ad una cassiera imbacuccata fino ai denti.

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    • Sala ci voleva andare, ma quando ha visto la distanza da Piazza della Scala a via Alex Visconti ha avuto un mancamento e l’hanno dovuto rianimare con i sali.
      A parte gli scherzi quel posto è sempre stato degradato, ma almeno prima era frequentato. E’ un mortorio da una ventina d’anni ma avrebbe eccome la possibilità di essere attrattivo, in quanto dalle case nei paraggi al Bonola c’è più di un km e per fare una piccola spesa o bere qualcosa sarebbe perfetto.

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      • Io quel posto me lo ricordo così adesso che c’è Sala, quando c’era Pisapia, quando c’era Moratti, quando c’era Albertini, quando c’era Formentini, quando c’era Borghini, quando c’era Pillitteri, quando c’era Tognoli. Quando c’era Aniasi non me lo ricordo perché ero troppo piccolo.

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        • Concordo. Giusto ieri sera ci sono passato dopo anni (sono cresciuto al Gallaratese e ora sto per tornare a Cascina Merlata, allora provavo la strada da S.Leo…). E’ stato così da quando ne ho ricordo. Però tutto sommato ci sono un altro paio di esercizi commerciali ma è dura convincere qualcuno ad aprire proprio lì…

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    • @Wf, io non so quanti anni tu abbia, ma prima o poi ci arriverai anche tu ai 70 e, visti i presupposti, non credo che ci arriverai molto lucido?

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        • Nel suo caso, signor WF, la lucidità la vede solo sui marciapiedi bagnati di pioggia.
          Per il resto: nebulosità allo stato puro, nemmeno giustificata dall’età avanzata e aggravata dal “nullafacismo”

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          • “Interpellato a parlare”?
            Ma dove ha imparato cotanta facondia?
            Le suggerisco un po’ di parole crociate per mantenere in esercizio la materia grigia tra un pisolino, una visita a un cantiere e un intervento su questo blog

  2. segnalazione lodevole: chissà che qualcuno negli uffici preposti che legge UF non prenda in mano questa pratica..
    certo a vederlo pare un intervento dove occorrerebbe mettere un bel po’ di fondi per dargli una sistemata come si deve.
    ok i murales, ma si deve fare di più.

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    • Signor Nicola ora che ha fatto la sua interessante precisazione possiamo dire che una sistematina andrebbe data oppure rischiamo di solleticare il suo orgoglio?
      A proposito: complimenti per la sua festicciola del 21 dicembre, dove sicuramente interverrà il fior fiore della zona. Magari verranno anche 2 o 300 “risorse africane” che allieteranno la rimpatriata.
      Sto cercando di capire in che modo il signor Arsuffi abbia mostrato pregiudizi verso la periferia. Ma non riesco a darmi risposta. Mi aiuta lei prima che la festa abbia inizio?

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      • Alla faccia di chi non ha pregiudizi!
        Di positivo ha il nome utilizzato: “Si Tav”, magari viaggia e amplia la mente.
        Comunque la sciatteria è una costante delle città italiane e di Milano in particolare. Sento molte persone che fanno i suoi discorsi dirmi con sufficienza: “Basta che funzioni”, ma la bellezza è un diritto di tutti ed eleva lo spirito ed il senso di appartenenza ad un luogo.
        Gli economisti quantificano nel senso di appartenenza un potenziale 5% del PIL e l’appartenenza si ottiene anche con azioni di sostanza come quelle svolte dalle Associazioni.

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  3. Gli spazi commerciali nascosti tra i palazzi di periferia hanno sempre meno speranza di sopravvivere. Qui in particolare avranno vicino il nuovo (pessimo) centro commerciale di Cascina Merlata… game over. Se si ristruttura, va fatto per le associazioni o piccole realtà imprenditoriali, ma non per i negozi tradizionali.
    Infine concordo con Nicola, il Gallaratese è molto più vivo di quanto viene raccontato… ma la sua struttua enorme e dispersiva lo rende apparentemente vuoto

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